Trasferimenti universitari tra facoltà di Medicina

Da quando si sono chiuse le iscrizioni ai test di ammissione e le preferenze espresse per le sedi non sono più modificabili, in molti candidati sorge il dubbio di non aver inserito i vari atenei e vari corsi di laurea (nel caso di medicina e chirurgia con odontoiatria) nell’ordine di preferenza corretto.
E allora sale l’ansia e la domanda sorge spontanea: nel caso dovessi essere assegnato ad una sede o ad un corso di laurea da me non gradito al 100%, posso cambiare l’anno successivo?

I trasferimenti e la richiesta in segreteria

In teoria la risposta ai vostri dubbi sarebbe “sì”, ovvero è prevista la possibilità di trasferirsi da un Ateneo all’altro. Tuttavia in pratica i trasferimenti e i cambi di sede o di corso stanno diventando sempre più complicati e, principalmente, dipendono dai regolamenti interni dei vari atenei e dal coordinamento tra le segreterie dell’ateneo di origine e dell’ateneo di arrivo.

Tutto ciò che segue vale per tutti i corsi di laurea a numero chiuso , compreso il passaggio da un corso di laurea delle professioni sanitarie all’altro (ad esempio, da tecnico radiologo a infermiere).

La prima regola da comprendere, è che se esiste il numero chiuso e se vengono affidati determinati posti ad ogni singolo ateneo, è perché c’è una capacità ricettiva di quell’ateneo limitata per motivi di sicurezza, di diritto allo studio e di programmazione dell’assorbimento dei laureati nel futuro mondo del lavoro.
Ciò significa che non tutti possono trasferirsi ovunque, semplicemente perché anche nel caso dei trasferimenti i posti sono limitati. Normalmente vengono messi a disposizione di trasferiti i posti rimasti vacanti dalle graduatorie: alla chiusura delle stesse, gli atenei emettono dei bandi nei quali vengono indicate le modalità ed il numero di posti a disposizione degli studenti che vogliano chiedere il trasferimento.

Questo accade anche e soprattutto per i trasferimenti ad anni successivi al primo.

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Regole e moduli per il trasferimento

Ogni ateneo ha le proprie regole in materia di moduli da compilare, prove da superare e documenti da presentare: conviene quindi cercare nel sito dell’ateneo di “atterraggio” tutte le notizie utili in caso di volontà a trasferirsi

Prendete come esempio questo “Bando per il trasferimento da stesso corso di altro ateneo per il corso di studi a ciclo unico in medicina e chirurgia”  dell’Università di Bologna per capire meglio di cosa stiamo parlando – nel caso di medicina e odontoiatria.

Prendete come esempio questo “Bando per il trasferimento da stesso corso per i corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie” dell’Università di Bologna per capire meglio di cosa stiamo parlando – nel caso di Professioni Sanitarie.

Le prove di ammissione e la convalida degli esami

In linea di massima non bisogna sostenere nuovamente il test di ammissione, in quanto i trasferimenti sono consentiti, come già detto, solo se l’Università di destinazione ha posti disponibili. Se non ci sono posti vacanti, la domanda non sarà accolta.

Se, invece, c’è disponibilità di posti ma in numero inferiore rispetto alle richieste presentate presso il corso di laurea dell’Università prescelta, tale Università provvederà a fare una selezione degli studenti in base alla loro carriera universitaria. Il consiglio quindi è quello di dare il maggior numero possibile di esami durante questo anno, affinché si possa arrivare al momento della presentazione della domanda di trasferimento con molti esami sostenuti (ed evitare così di scivolare in graduatoria qualora, in mancanza di posti sufficienti nell’Università prescelta, l’Ateneo debba ricorrere a una valutazione della carriera universitaria).

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Data la diversità dei piani di studi tra i vari Atenei, di norma ogni Università istituisce commissioni ad hoc per valutare la conformità dei programmi di esame. Pertanto può accadere che, una volta accettata la vostra domanda di trasferimento, non vi vengano convalidati alcuni esami, alcuni crediti o che non veniate ammessi all’anno desiderato. È bene quindi informarsi nella Segreteria dell’Ateneo di destinazione.

Riassumendo, normalmente per le motivazioni di cui sopra, se il numero di richieste è superiore al numero di posti disponibili, i candidati al trasferimento devono sostenere una prova di selezione.

Nella valutazione delle candidature viene tenuto conto anche degli esami sostenuti al duplice scopo sia di dare punteggio ai candidati sia, per il futuro, di convalidare i propri esami.

Quando si tratta di trasferimenti dagli atenei stranieri agli atenei italiani, vi consigliamo di leggere gli approfondimenti specifici aggiornati alle ultime novità:
I trasferimenti dalle università straniere: il punto sulla situazione
– Il consiglio di Stato reintegra in Italia i respinti al test

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