Ammissione a Medicina: slitta la riforma

Chi sogna di fare il medico il prossimo anno dovrebbe vedersela ancora con una prova selettiva per iscriversi a Medicina, anche se rivista rispetto alla lotteria dei quiz del passato e preceduta da massicce dosi di orientamento dalle scuole superiori. Mentre la riforma, quella che prevederebbe «l’accesso libero di tutte le matricole e uno sbarramento al primo anno o dopo sei mesi partirà nel 2016».
“Stiamo studiando una prova selettiva che elimini il test così come è stato finora. Per la riforma si partirà nel 2016 perché non vogliamo mettere a rischio la qualità del primo anno del corso di Medicina, secondo per qualità solo alla Francia, secondo tutti i ranking internazionali.”

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Il Ministro Giannini si confronta con i rettori e le forze di maggioranza e scrive una lettera a Il Mattino di Napoli.

Tre le mosse: orientamento; rivisitazione delle modalità di accesso al corso di studi; garantire a tutti i laureati in Medicina la borsa di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione

In merito all’accesso a Medicina, il Ministro dichiara che “l’accesso al corso di laurea non può essere un flash mob di sessanta minuti prima dell’inizio dell’anno accademico senza alcuna preparazione specifica. Meglio sarebbe – scrive il ministro – un sistema inizialmente più aperto, che permetta di monitorare tutti gli aspiranti medici lungo tutto il primo anno di corso” “per poi selezionale secondo il fabbisogno” “dopo 12 mesi, tramite una prova conclusiva nazionale”. Necessario dunque per il ministro ripensare il percorso formativo nella sua globalità.
Quest’anno si sono presentati 63.000 studenti delle scuole superiori. I posti disponibili erano 10.500. Sempre quest’anno – continua – “hanno partecipato alle prove di accesso alle Scuole di specializzazione medica oltre 12.000 laureati”, contro le 5.500 borse disponibili.

“La prova di accesso alle Scuole di specializzazione“, scrive Giannini, “dovrà essere semplificata e garantire che gli studenti migliori possano scegliere la scuola e la sede da frequentare”.

La conclusione: “Ogni anno selezioniamo un numero limitato di giovani con una prova circoscritta, li facciamo formare in un percorso lungo, complesso e costoso”. E dopo oltre sei/sette anni diciamo alla metà di questi laureati che per loro non c’è posto. Inaccettabile”.

 

Fonte: rainews/ ilsole24ore del 10/14 dicembre 2014

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