Guida alle facoltà a numero chiuso: opportunità e criticità

Guida alle facoltà a numero chiuso

Le facoltà a numero chiuso rappresentano un tema di dibattito in molti paesi, in particolar modo in Italia. Se da un lato garantiscono un miglior rapporto studenti-docenti e si presuppone impartiscano un livello di insegnamento superiore, dall’altro lato limitano l’accesso a molti altri studenti.

Le facoltà a numero chiuso sono regolate da un test d’ammissione o da criteri specifici. Questo sistema è diffuso nei corsi ad alto numero di richieste come Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura ed altre. In Italia il dibattito è acceso specialmente in merito alla facoltà di Medicina, cui test negli ultimi anni ha visto numerosissimi cambiamenti che hanno generato ulteriori contestazioni.

Guida alle facoltà a numero chiuso: i pro e contro

Tra i principali pro che possono riscontrarsi nelle facoltà a numero chiuso ci sono:

  • Migliore qualità della formazione: con meno studenti per corso, le università possono offrire una didattica più efficace, con un buon rapporto tra studenti e docenti
  • Migliore accesso alle risorse: gli studenti possono usufruire meglio di laboratori, aule e tirocini
  • Maggiore opportunità lavorativa: nei settori regolamentati il numero chiuso aiuta ad evitare la saturazione del mercato del lavoro

Ovviamente i punti di forza di queste facoltà sono descritti in relazione al metodo di insegnamento e di studio italiani, all’estero funziona in modo completamente diverso. Il numero chiuso tende a migliorare la qualità dell’insegnamento in Italia, ma non in tutti gli altri paesi.

E i contro?

  • Limitazione dell’accesso: molti studenti non riescono ad entrare nei corsi desiderati rischiando di dover ripiegare su altre scelte
  • Stress: il meccanismo selettivo crea una forte pressione psicologica che spinge a riprovare il test continuamente anche durante un’altra carriera universitaria oppure dedicandosi solo ed esclusivamente a quello
  • Alcuni studenti scelgono di iscriversi a facoltà analoghe all’estero

Numero chiuso e libero accesso dal punto di vista internazionale

Il modello italiano si differenzia da altri paesi dove si adottano, in ambito universitario, meccanismi differenti. In Francia, per esempio, utilizzano un sistema selettivo post-ammissione dove gli studenti, il primo anno, affrontano degli esami difficili e chi li passa procede con gli studi; in Germania e nei paesi del nord Europa l’ingresso è libero. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti, invece, la selezione avviene tramite criteri di rendimento e lettere d’ammissione. Con l’inasprimento dei criteri di ammissione in Italia, la fuga di cervelli è aumentata: sono molti gli studenti che decidono di studiare fuori per non rischiare di dover scegliere una carriera secondaria o di riprovare più volte il test.

Sicuramente il numero chiuso presenta vantaggi e svantaggi, ma un sistema equilibrato dovrebbe garantire una selezione meno rigida e più veritiera affiancata da un investimento nelle strutture e nei servizi universitari per garantire opportunità eque a tutti gli studenti. I limiti del nostro paese spingono spesso a cercare formazione altrove, il che è comprensibile dal momento che gli studenti appena usciti dal liceo non vogliono rinunciare ai loro sogni.

Tentare il test è importante perché alle volte la paura è il vero limite; in ogni caso, non bisogna soccombere al sistema e far si che esso sia causa di stress e di ansie. L’università va vissuta con passione e serenità. In bocca al lupo e attenti ai prossimi bandi in uscita!