Indagine AlmaLaurea 2022 sulla condizione occupazionale dei laureati

indagine almalaurea 2022

Come ogni anno Almalaurea ha pubblicato l’indagine sulla condizione occupazionale dei laureati, analizzando circa 300.000 profili laureati (169mila di primo livello, 95mila di magistrali biennali e 35mila di magistrali a ciclo unico) nel 2021.

Il primo dato da analizzare riguarda gli effetti della pandemia, che sui laureati del 2020 non aveva ancora avuto particolari effetti: nel 2021 sono diminuite le esperienze di studio all’estero, così come la fruizione di determinate struttura, come biblioteche, laboratori e spazi di studio nelle Università.

Tra i più “colpiti” dagli effetti della pandemia ci sono gli studenti che hanno svolto una quota maggiore del percorso universitario durante l’emergenza: per questo motivo gli effetti sono più evidenti nel caso di percorsi universitari più brevi (magistrali biennali o lauree triennali rispetto alle magistrali).

Indagine Almalaurea 2022: laurearsi conviene

Laurearsi conviene?

Come emerso anche dall’indagine pubblicata l’anno scorso, i laureati hanno più facilità di inserimento nel mondo del lavoro rispetto ai diplomati.

Il tasso di occupazione di chi ha una laurea, infatti, si attesta intorno al 79,2% mentre i diplomati si fermano al 65,2%.

Inoltre, un laureato guardagna in media circa il 37% in più rispetto a un diplomato.

Il background dei laureati

Dall’indagine Almalaurea 2022 emerge che il 74,% dei laureati proviene da un liceo (40,4% scientifico, 13,7% classico), mentre il 19,7% ha un diploma tecnico. L’incidenza dei diplomi professionali è ancora bassa (2,6%).

Da circa dieci anni la quota di laureati con un diploma liceale è in progressivo aumento, ma negli ultimi anni si sta assistendo a una leggera inversione di tendenza, con l’aumento dei diplomati tecnici e professionali.

Rapporto tra laurea e occupazione

L’indagine ha messo in evidenza la relazione tra i gruppi disciplinari e la percentuale di occupazione, intervistando i laureati a cinque anni dal conseguimento del titolo.

In particolare, per quanto riguarda i laureati magistrali biennali (cioè coloro che hanno fatto la specialistica dopo la triennale) le migliori performance occupazionali (tasso superiore al 90%) sono registrate dai seguenti gruppi:

  • informatica e tecnologie ICT
  • ingegneria industriale e dell’informazione
  • architettura e ingegneria civile
  • economia

Al di sotto della media, invece, si trovano in particolare i laureati dei gruppi educazione e formazione, arte e design, letterario-umanistico (tasso di occupazione inferiore all’83%).

Di seguito la tabella esplicativa tratta dal rapporto Almalaurea.

Tra i laureati magistrali a ciclo unico sono i laureati in ambito medico e farmaceutico a registrare le più alte performance occupazionali (tasso di occupazione del 92,9%).

In questo caso i risultati “peggiori” si registrano tra i laureati del gruppo giuridico, come si evince dalla tabella riportata di seguito:

Se vuoi approfondire i dati che abbiamo presentato, visita il sito AlmaLaurea

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