Talvolta nei test di ammissione vengono proposte domande in modo “negativo”, ovvero con la parola “NON”, oppure si richiede di rendere falsa la tesi del testo.
In questa lezione di A scuola di test cercheremo di entrare nel vivo di questi quesiti, per avere gli strumenti adatti a riconoscerli e fornire le risposte esatte senza correre il rischio di commettere errori banali che potrebbero rivelarsi decisivi ai fini del risultato finale.
Le negazioni possono essere presenti in un quesito in due modi:
1) attraverso l’utilizzo della parola “NON” nella richiesta del quesito. Ciò significa che la parola “NON” fa in modo che la struttura del quesito preveda una sola alternativa non “coerente” con la richiesta del testo. Vediamo un esempio
Quale NON è il risultato di 3^4 (tre alla quarta)?
- A) 81
- B) √¯6561 (radice quadrata di 6561)
- C) 9²
- D) 3×3×3×3
- E) 270/3 (270 fratto 3)
La risposta è la E) che è pari a 90 mentre tutte le altre valgono 81. L’eventuale rischio nella risoluzione di quesiti di tale tipo è quello di leggere frettolosamente la domanda e, dopo aver verificato che l’alternativa A) è pari al valore di 3^4, considerare questa come risposta corretta! Un’attenta lettura del testo ed una verifica che almeno un’alternativa non sia pari a 81 permette di evitare questo tipo di errore, che purtroppo talvolta avviene quando si legge una domanda in condizioni di stress o di disagio emotivo.
2) Il secondo tipo invece richiede di considerare la negazioni come parte integrante del quesito e questo è l’oggetto di studio principale in questo articolo.
I quesiti sulle negazioni hanno una richiesta di “falsità” della tesi oppure presentano parole come “non”, privativi come “in” (inesistenza), e altre parole di forma non positiva come “è assurdo” oppure “negare”. Nel caso più semplice si ha la negazione di una proposizione quando un solo enunciato costituisce il quesito. Questa tipologia di negazione è quella maggiormente frequente nelle procedure concorsuali e prevede la negazione di una frase che presenta le parole “tutti”, “nessuno”, “alcuni” o i termini di un’implicazione. Un esempio classico è la negazione di una certezza. Ad esempio:
Se l’affermazione “Tutti gli elefanti sono aggressivi” è falsa, quale delle seguenti affermazioni è necessariamente vera?
- A) Tutti gli elefanti sono mansueti
- B) Almeno un elefante non è mansueto
- C) Tutti gli elefanti sono aggressivi
- D) Almeno un elefante non è aggressivo
- E) Nessun elefante è mansueto
Risposta D. Affermare che non è vero che “tutti gli elefanti sono aggressivi”, significa che esiste almeno un elefante non aggressivo.
Domande negative test ammissione
Una schematizzazione classica delle negazioni attraverso alcuni semplici esempi è la seguente:
- Negazione di certezza positiva: La negazione di frasi del tipo “TUTTI fanno qualcosa”, oppure “TUTTI sono qualcosa” è “QUALCUNO NON fa qualcosa”, oppure “ALMENO UNO NON è qualcosa”. Ad esempio: la negazione di “Tutti gli elefanti hanno tre zampe” è “Almeno un elefante non ha tre zampe”.
- Negazione di certezza negativa: La negazione di frasi del tipo “NESSUNO è qualcosa”, oppure “NESSUNO fa qualcosa” è “ALMENO UNO è qualcosa”, oppure “QUALCUNO fa qualcosa”. Ad esempio: la negazione di “nessun cavallo abbaia” è “almeno un cavallo abbaia”
- Negazione di alcuni: La negazione di frasi del tipo “QUALCUNO fa qualcosa”, oppure “ALMENO UNO è qualcosa” è “NESSUNO è qualcosa”, oppure “NESSUNO fa qualcosa”. Ad esempio: la negazione di “qualche attore è calmo” è “nessun attore è calmo”.
- Negazione di NON alcuni: La negazione di frasi del tipo “QUALCUNO NON fa qualcosa”, oppure “ALMENO UNO NON è qualcosa” è “TUTTI fanno qualcosa”, oppure “TUTTI sono qualcosa”. Ad esempio: la negazione di “Qualche francese non è allegro” è “Tutti i francesi sono allegri”.
- Doppia negazione “non”: La presenza di due negazioni fa diventare la frase positiva. Un po’ come avviene per i segni “meno” nelle espressioni matematiche. Ad esempio, una frase del tipo:“non è vero che non ho una penna” equivale a “ è vero che ho una penna”, ovvero “ho una penna”.
- Tripla negazione “non”: La presenza di tre negazioni genera una semplice negazione. Un po’ come avviene per i segni “meno” nelle espressioni matematiche, si ha che in presenza di tre “meno”, due si eliminano e uno rimane. Ad esempio: “Non posso non affermare di non aver visto cadere quell’aereo.” equivale a: “non ho visto cadere quell’aereo.”
Questi sono i modelli principali di negazioni, ma esistono molte varianti differenti. Ciò che è più importante è considerare che la nostra mente preferisce ragionare in positivo e quindi è più probabile commettere un errore di distrazione in domande di tale tipo. Quindi stiamo più attenti quando risolviamo domande con i “NON” o di falsità.
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