L’importanza del capitale psicologico e come influenza le scelte sul proprio futuro

Cos'è il capitale psicologico

In una società così complessa e articolata, scegliere cosa sia meglio per noi e per il nostro futuro è tanto difficile quanto capire cosa effettivamente cosa ci piace e ci appassiona tanto da renderlo parte integrante del nostro futuro. Si è chiamati a scegliere senza realmente sapere a cosa si va incontro e spesso queste decisioni non sono immediate anzi, sono ostacolate da molteplici fattori.

Cos’è il capitale psicologico?

Nel passaggio alla vita universitaria è essenziale sviluppare un capitale psicologico ossia uno stato mentale positivo che permetta di crescere e svilupparsi. Quando questo viene leso da costrizioni sociali e dallo scarso supporto da parte delle persone vicine, il singolo si ritrova spaesato nei meandri di un mondo a lui sconosciuto.

Il capitale psicologico è composto da quattro risorse specifiche: autoefficacia, ottimismo, speranza e resilienza.

  • Autoefficacia: fiducia nell’abilità di realizzare gli sforzi necessari per avere successo in un compito
  • Ottimismo: aspettativa positiva riguardante ciò che può accadere ora e nel futuro
  • Speranza: perseveranza verso un obiettivo e la capacità di reindirizzare gli sforzi per avere successo
  • Resilienza: capacità di sostenere e riprendersi anche in caso di problemi e avversità per raggiungere il successo.

Investire in queste risorse psicologiche può influenzare positivamente i risultati accademici. Gli studenti ottimisti, ad esempio, tendono a ottenere risultati migliori e mostrano maggiore coinvolgimento nello studio. Favorire il capitale psicologico, secondo numerosi studi, potrebbe essere particolarmente utile per gli studenti durante la transizione dalla scuola all’università ma non solo.

Le aspettative sociali e il mondo universitario

Dunque, oltre a seguire delle guide per vivere al meglio l’università è importante che vengano analizzati anche dei lati disfunzionali di questa. Uno tra questi è sicuramente la competitività tra le facoltà che, per l’appunto, lede alla positività e produttività degli individui.

È ovvio che in un mondo in continuo sviluppo alcune facoltà permettano di trovare lavoro più facilmente rispetto ad altre perché la richiesta di lavoratori è alta o perché il settore lo necessita, ed è altrettanto evidente che alcuni settori fatichino ad affermarsi. Tuttavia la competizione tra facoltà oltre ad essere psicologicamente frustrante è anche controproducente in vista del proprio percorso universitario.

Uscire dal mondo scolastico e prendere delle decisioni circa il proprio futuro non è né semplice né scontato: non tutti sanno se le proprie aspirazioni corrispondono alla realtà, se la facoltà dei propri sogni è appetibile come il lavoro che si vorrebbe fare e viceversa… si va incontro all’ignoto. Proprio per questo, creare una graduatoria di facoltà in termini di superiorità valoriale è disfunzionale ai fini dell’individualità e dello sviluppo delle ‘passioni’ del singolo che si vede a tratti obbligato a prediligere un percorso di studi piuttosto che un altro perché mal visto.

Viviamo in un mondo in cui bisogna correre e rimanere sempre in testa, dove ‘sbagliare’ equivale a ‘fallire’ e dove ‘rallentare’ equivale ad ‘arrendersi’. Non è così. Ognuno vive il proprio percorso personalmente e ognuno lo fa col fine di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato. Se tutti volessimo fare la stessa professione, la stessa facoltà e se tutti avessimo le stesse passioni … non ci sarebbe varietà.

Si tratta di un mondo in cui molto spesso la creatività e la fantasia sono screditate ma reinventarsi ogni giorno e avere tanti sogni e obiettivi non è sintomo di indecisione. È molto più complesso di così.

Cosa significa in realtà pianificare la propria carriera?

La pianificazione della propria carriera implica la raccolta e la sintesi delle informazioni su se stessi e sull’ambiente circostante, utilizzando tali dati per formulare un piano d’azione. Nei giovani studenti, questa pianificazione è legata alla loro fiducia nelle proprie capacità decisionali (autoefficacia) e si associa a risultati positivi come elevati livelli di orientamento agli obiettivi e aspettative di carriera ottimistiche.

Un aspetto meno esplorato riguarda la percezione di quanto l’esperienza formativa attuale sia strumentale nel raggiungere gli obiettivi futuri. Importanti in questo ambito sono anche le relazioni tra diverse dimensioni coinvolte nel processo decisionale, concentrandosi sulla percezione dell’utilità della formazione, sul Capitale Psicologico, sul supporto offerto dai genitori nel processo decisionale dei loro figli e sulle conseguenze di tali fattori sulla pianificazione di carriera.

Per ostacolare la collettività che vuole appianare la diversità e l’individualità, è necessario modificare il pensiero del singolo quando corrotto dalle costrizioni sociali. Scegliete la facoltà che vi sembra più affine a voi, che vi possa far scegliere un lavoro soddisfacente sotto tutti i punti di vista, scegliete anche la strada più intricata senza paura di in inciampare.

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