Per la gran parte dei ragazzi che al termine della scuola media superiore desideri iscriversi ad un corso universitario, gli esami di ammissione e di orientamento sono diventati una realtà con cui occorre confrontarsi.
Se state leggendo questo articolo, evidentemente per tutti voi la scelta più difficile, quella cioè di cosa studiare, è già stata fatta. Resta tuttavia da prendere un’ultima decisione, non meno importante, e cioè come prepararsi al test di ammissione. Per questo motivo, ci è sembrato opportuno, in tale contesto, inserire una serie di informazioni che possano aiutare gli studenti ad orientarsi nel mare magnum dell’offerta formativa.
Il corso di Laurea in Farmacia
I corsi di laurea magistrale in Farmacia e Farmacia industriale hanno durata quinquennale (300 crediti formativi) e mirano all’acquisizione di una serie di competenze caratterizzanti, tra cui:
– la conoscenza della metodologia dell’indagine scientifica applicata alle tematiche del settore;
– le conoscenze multidisciplinari fondamentali per la comprensione del farmaco, della sua struttura e attività in rapporto alla loro interazione con le biomolecole a livello cellulare e sistemico, nonché per le necessarie attività di preparazione e controllo dei medicamenti;
– le conoscenze chimiche e biologiche, integrate con quelle di farmaco-economia e quelle riguardanti le leggi nazionali e comunitarie che regolano le varie attività del settore;
– le conoscenze utili all’espletamento professionale del servizio farmaceutico nell’ambito del servizio sanitario nazionale;
– una buona padronanza del metodo scientifico di indagine.
Tra gli sbocchi occupazionali tipici di tali corsi di laurea vi è la professione del farmacista.
La qualificazione di base del farmacista si ottiene con il conseguimento della laurea in Farmacia o in Chimica e tecnologia farmaceutiche (Ctf). Entrambi i titoli accademici non abilitano però di per sé all’esercizio della professione, subordinato al superamento dell’esame di stato, che può essere sostenuto dal laureato in Farmacia anche immediatamente dopo il conseguimento del titolo accademico perché ha effettuato il richiesto periodo di tirocinio pratico durante il corso degli studi.
Il Test di Ammissione a Farmacia
Non esistendo una normativa nazionale specifica per l’accesso al corso di laurea in Farmacia, le modalità di svolgimento, la struttura, i contenuti ed i criteri di valutazione delle prove di ammissione sono stabiliti autonomamente da ogni ateneo, che deve renderli pubblici mediante bando.
Gli esami di ammissione prevedono un numero variabile di quiz a risposta multipla (in genere tra gli 80 ed i 100) con quattro o cinque alternative di cui una sola esatta. Le materie su cui vertono le prove sono 5:
• Logica
• Biologia
• Chimica
• Fisica
• Matematica
Il punteggio viene generalmente calcolato attribuendo valori positivi a ciascuna risposta corretta (+1), nulli a ciascuna risposta omessa e negativi per ciascuna risposta errata (–0,20 o –0,25).
Il tempo che viene concesso per terminare la prova (in genere 2 ore), non è quasi mai sufficiente per leggere e rispondere a tutte le domande; al candidato è pertanto richiesto di rispondere correttamente al maggior numero di domande nel minor tempo possibile.
Alcuni atenei non prevedono domande di logica e cultura generale, ma si limitano a testare le conoscenze scientifiche dei candidati. Alcuni corsi di laurea di Farmacia prevedono invece una serie di quiz di cultura professionale legata appunto alla professione di farmacista, ma non richiedono conoscenze di logica. Una parte dei corsi di laurea di Farmacia adotta una procedura comune per la selezione dei candidati. La Conferenza dei Presidi dei corsi di laurea in Farmacia ha, infatti, promosso un unico database da cui i singoli corsi possono estrarre domande per la prova.
Pertanto, in ragione delle differenze che possono caratterizzare le prove d’esame, si consiglia di leggere con attenzione i bandi di concorso dell’ateneo presso cui si desidera concorrere.
Prima di iniziare a ciascun candidato verrà fornito:
• un foglio di istruzioni
• un foglio su cui indicare le proprie generalità anagrafiche6
• un plico contenente la prova d’esame
• la scheda su cui indicare le risposte
Nonostante le differenze che possono caratterizzare le modalità di svolgimento nei diversi Atenei, le procedure seguite hanno alcuni elementi in comune:
• identificazione del fascicolo: a ciascun candidato verrà consegnato un plico contenente la prova d’esame. Tale plico è sigillato e reca sul frontespizio una lettera (o un codice) di identificazione. È generalmente richiesto al candidato di indicare, sulla scheda delle risposte in suo possesso, il codice del suo fascicolo.
• Modalità di compilazione del foglio delle risposte: le risposte vanno segnate solo sull’apposito foglio. Per effettuare calcoli, schizzi, o per qualsiasi altro tipo di minuta si possono utilizzare gli spazi e i margini della pagina del fascicolo in cui è stampato il quesito.
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Compilare correttamente il foglio delle risposte
È importante ricordare che la correzione delle prove di ammissione viene effettuata mediante lettore ottico; risulta pertanto necessario seguire scrupolosamente le modalità indicate per la compilazione del foglio delle risposte, pena vedersi attribuire un punteggio inferiore a quanto si sarebbe potuto ottenere prestando maggiore attenzione.
Poche semplici regole:
• usare solo la penna fornita dalla commissione (o, in assenza, la tipologia di penna indicata);
• segnare la risposta esatta sull’apposito foglio solo quando si è sicuri della propria scelta;
• seguire scrupolosamente le indicazioni sulla compilazione delle schede delle risposte.