Alla Seconda università di Napoli finiranno 300 nuove matricole al corso di laurea in medicina che, seppure idonee ai test di accesso, sono state escluse dagli altri atenei.
In linea generale, a seguito della graduatoria nazionale pubblicata il 7 ottobre, 1 su 5 comunque studierà in un altro ateneo da quello scelto come primo.
La graduatoria
Con la pubblicazione della graduatoria unica nazionale, secondo quanto prevede la norma (Dm 463/15), i ragazzi hanno scoperto se il loro status è quello di “assegnati” – con la possibilità quindi di immatricolarsi direttamente nell’ateneo indicato come prima scelta, cioè in base alla lista compilata in fase di iscrizione – oppure di “prenotati”, con la certezza di poter entrare in una facoltà di medicina, ma non in quella spuntata come prima. Questi potranno scegliere se immatricolarsi o aspettare eventuali scorrimenti.
Le “migrazioni”
Al di là dei singoli nominativi scorrendo i dati emergono già alcuni risultati significativi: 22 atenei ospiteranno quasi 2mila idonei che hanno sostenuto la prova in altre università. E saranno soprattutto quelli del Sud.
In prima fila la seconda università di Napoli che dei 454 posti assegnati dal ministero ne ha riempiti soli 154, seguita da un altro ateneo del Sud, l’università di Catanzaro Magna Grecia che “recluterà” 161 idonei da altri atenei e poi dall’università di Roma La Sapienza che degli 898 posti messi a bando è riuscita a riempirne 690 con uno scarto di oltre 200 che andranno altrove.
Nel complesso comunque 1.909 candidati su 9.385 pari al 20,33% dovranno obbligatoriamente frequentare il corso di medicina in un ateneo diverso dalla prima scelta. Ma senza il sistema della graduatoria unica nazionale nella maggior parte dei casi sarebbero comunque stati esclusi.
Tutto il contrario di ciò che invece avverrà in molti atenei del Nord, la maggior parte dei quali ha esaurito le caselle messe a disposizione. E agli studenti che hanno concorso per la relativa sede verrà assegnata di diritto la seconda scelta precedentemente indicata. In generale il 136% degli studenti degli atenei del Nord dovrà studiare in un altra sede da quella scelta per sostenere il test, in genere la prima.
A perdere, per così dire, più studenti ammessi è l’università degli studi di Milano che lascia fuori 418 aspiranti camici bianchi sul totale di 826 ammessi, giacché ne contava 408 nel portafoglio dei posti a disposizione. Anche gli studenti che avevano concorso a Bologna, Padova e Milano Bicocca saranno costretti rispettivamente per 325, 310, 293 casi a optare per il secondo ateneo scelto.
La prima università del Centro-Sud invece è Napoli Federico II: con 117,96% piazza in graduatoria 532 studenti rispetto ai 451 assegnati, 81 ammessi dovranno frequentare in un altro ateneo. Infine sempre tra le università del meridione Messina realizza il risultato peggiore confermando 62 studenti su 198 pari al 31,31%: accoglierà 136 studenti che hanno sostenuto la prova in altri atenei.
Fonte il sole 24 ore sanità del 8 ottobre