Questa settimana è partita la campagna dell’Associazione italiana Fisioterapisti, che terminerà il 13 settembre con il FISIO DAY, giornata in cui sarà possibile anche ottenere un consulto gratuito.
Queste iniziative sono una buona occasione per informarsi da un punto di vista pratico, non solo per malesseri comuni o per una terapia post-traumatica, ma anche per capire meglio “cosa fa” il fisioterapista e perchè, in effetti, il corso di laurea in fisioterapia è il più ambito dai candidati alle professioni sanitarie.
Per diventare fisioterapisti bisogna superare il test di ingresso comune a tutte le professioni sanitarie e affrontare un corso di studi triennale durante il quale lo studente dovrà acquisire ottime conoscenze di anatomia e saper padroneggiare le principali tecniche fisioterapiche: in particolare deve apprendere in maniera approfondita i disturbi funzionali dell’apparato locomotore, del sistema nervoso, nonché dei sistemi circolatorio e respiratorio; infine apprenderà ad applicare terapie manuali, tecniche di riabilitazione psicomotoria e apparecchiature meccaniche o elettriche. Al conseguimento del diploma di laurea in fisioterapia è previsto un esame finale con valore abilitante alla professione.
Il percorso sembra lungo e capita di incappare in chi non ce la fa ma, non dandosi per vinto, pratica anche senza titolo: secondo le stime dell’Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi), vi sarebbero 100 mila abusivi contro 50 mila abilitati, ovvero persone che operano senza alcun riconoscimento legale. Ecco perchè l’Aifi ha fatto partire la campagna “Giù le mani” attiva in questa settimana, allo scopo di sensibilizzare pazienti e operatori del settore: non dimentichiamo che una scarsa competenza in questo campo può portare a conseguenze molto gravi e addirittura lesioni dell’apparato muscolo scheletrico, circolatorio o del sistema nervoso periferico.
Per conoscere meglio il corso di laurea in fisioterapia, puoi leggere la scheda del cdl o i nostri articoli al riguardo.