I 5 errori più comuni nel CV secondo Google

Lazslo Bock, SVP People Operations presso Google, ha scritto un articolo su LinkedIn relativo ai principali errori fatti sui CV durante gli ultimi 15 anni, e che costantemente si presentano sugli oltre 50.000 CV che Google riceve ogni settimana.

Bock sottolinea che spesso si ‘intravede’ una persona capace dietro al CV, ma un errore compromette la candidatura soprattutto in un mercato del lavoro così competitivo come quello odierno.

Ecco gli errori

Errore 1: Errori tipografici
Bock dice che può sembrare un errore ovvio da non fare ma che continua a succedere, e cita un sondaggio del 2013 da parte di CareerBuilder secondo il quale il 58% di CV conteneva un errore tipografico.
Questo può accadere anche a chi continua a migliorare continuamente il CV perché con ogni modifica si alza il rischio di parole che non combacino più, verbi usati erroneamente o virgole che vengono abbandonate nel posto sbagliato.

Il problema secondo Bock è che le aziende interpretano questi errori come una mancanza di attenzione ai dettagli e una carenza di enfasi sulla qualità del proprio lavoro.

Il consiglio è quello di rileggere il CV invertendo l’ordine di lettura. Iniziate dalle ultime sezioni e risalite verso l’inizio del documento.
Inoltre chiedete a qualcun’altro di leggere il vostro CV per ottenere una prospettiva ‘fresca’.

Per un CV in lingua straniera cercate di farlo leggere a un madrelingua.

Errore 2: Lunghezza
Bock indica che in linea di massima si dovrebbe avere una pagina di CV per ogni decade di esperienza di lavoro: un CV di 3, 4 oppure 10 pagine non verrà letto.

Un CV succinto e mirato mette in evidenza la capacità di sintesi, dimostra che siete in grado di scegliere le priorità giuste e comunicare gli aspetti più importanti relativi alla vostra candidatura.

Bock ricorda che l’unico obiettivo del CV è quello di ottenere un colloquio di lavoro.Non ha l’obiettivo di convincere il selezionatore a offrirvi un posto di lavoro. Quello è il ruolo del colloquio.
Non ha l’obiettivo di raccontare la tua vita nella sua interezza.

Il CV è uno strumento che vi consente di arrivare al primo colloquio di lavoro.
Quando vi trovate nella sala dove si svolge il colloquio non ha più troppa importanza.

Concludendo, Bock intima di accorciare il vostro CV. E’ troppo lungo!!

Errore 3: Formattazione
Bock dice che, a meno che vi stiate candidando per un posto di lavoro come designer o artista, dovreste concentrarvi sul rendere il CV pulito e leggibile, ovvero:

– Dimensione del carattere pari ad almeno 10 punti.

– Margini di almeno un centimetro.

– Carta bianca, inchiostro nero.

– Costanza di spaziatura tra le righe, colonne allineate, nome e dettagli su come contattarvi su ogni pagina.

– Controllare il documento sia in Google Docs che in Microsoft Word.

Speditevelo tramite allegato a un messaggio email, apritelo e controllate che sia leggibile con una buona presentazione, perchè il problema è che a volte il documento appare in modo diverso su piattaforme diverse. Se possibile salvatelo come documento pdf.

Errore 4: informazioni riservate
Bock rivela come una volta ricevette un CV da parte di un candidato che lavorava per un’importante azienda di consulenza.

In generale le aziende di consulenza hanno regole ben precise relative alle informazioni riservate: i nome delle aziende clienti non possono essere mai condivisi o pubblicizzati.

Sul CV il candidato aveva invece scritto: “Fornito consulenza a un’importante azienda di software a Redmond, Washington.” e pertanto Bock cestinò senza esitazione spiegando che“spesso esiste un conflitto tra le priorità dell’azienda (mantenere segreti aziendali come tali) e la necessità da parte del candidato di dimostrare quanto sia eccezionale. I candidati spesso trovano modi di rispettare il contratto di riservatezza firmato con l’azienda senza violarne i presupposti etici e morali. E’ un errore. Il candidato non citò espressamente Microsoft ma qualsiasi selezionatore avrebbe capito di quale azienda si trattava.”

Il rischio collegato all’assumere candidati che violano la privacy aziendale in questo modo è che lo stesso succederà alla vostra azienda e quindi molti selezionatori evitano di prendere in considerazione tali candidati.

Errore 5: Bugie
Bock sostiene che mentire sul CV non vale mai, mai, mai la pena. Chiunque, anche i CEO, viene licenziato se ha mentito sul CV.

Googlate ‘CEO fired for lying on resume‘ e rendetevene conto da soli.
C’è chi mente sulla laurea (tre esami mancanti all’ottenimento della laurea non è una laurea), sul punteggio relativo alla laurea e sulle scuole o università frequentate.
C’è chi mente su quanto si è lavorato per un’azienda, sul numero di persone gestite e sui risultati di vendita ottenuti. Sempre a loro favore.

Bock sottolinea che ci sono tre problemi collegati al mentire:
1) E’ facile che vi becchino soprattutto quando una semplice ricerca su internet rivelerà la bugia
2) Le bugie vi perseguiteranno per sempre
3) La mamma sicuramente vi ha insegnato a non farlo!
Bock suggerisce quindi di evitare questi errori perché la maggior parte delle persone li fanno e voi riuscirete quindi a distinguervi in modo positivo.

E voi? Fate questi errori sul CV?

fonte: italinsinfuga del 16/12/2014