Vincere la timidezza: un percorso per avere successo

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Si dice: “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, si legge: “se vuoi che le cose cambino, devi prima cambiare te stesso”.

Sembra facile per quelli che non hanno idea di cosa sia l’insicurezza o la paura di sbagliare, l’incapacità di agire per il terrore di apparire ridicoli. La più incalzante ansia di fallire e, per questo, la matematica certezza che si fallirà.

Come si fa a ridurre l’importanza del giudizio altrui?

Si dice che la timidezza scompaia con l’età, ma questo è un pregiudizio infondato. È vero, con gli anni si acquisisce consapevolezza di sé e, qualche volta, si impara a confrontarsi con gli altri in maniera produttiva. Ma quando la timidezza è un pezzo del mosaico del nostro carattere, non c’è modo che scompaia se prima non ci impegniamo attivamente per fare in modo da smussare un lato di noi che non ci piace.

«Provare un malessere nella situazioni relazionali, non avere il coraggio di dire quello che si pensa o che si prova malgrado la voglia di farlo, rinunciare ad andare in qualche luogo a causa del giudizio degli altri, sentire qualcuno fare proprio quella domanda che noi non siamo riusciti a fare per mancanza di coraggio… Ecco, situazioni relativamente banali, ma che, a volte, possono evocare anche ricordi spiacevoli».

Se vi riconoscete in questa descrizione, allora il nostro volume Vincere la timidezza. Vivere in armonia con se stessi per stare meglio con gli altri farà al caso vostro. Non solo vi aiuterà a riconoscere il problema, ma vi indicherà anche il percorso ideale per affrontarlo e cambiare.

L’ansia sociale

«Sentirsi osservati e giudicati dagli altri è la caratteristica principale dell’ansia sociale». Il battito accelera, le nostre capacità razionali vengono offuscate e avvertiamo un leggero malessere che non ci fa sentire pienamente a nostro agio.

Vi è mai capitato di essere fermati per strada da qualcuno che vi ha chiesto indicazioni stradali? Magari cercavano una via o una piazza che frequentate abitualmente e che sapreste raggiungere a occhi chiusi, ma, proprio nel momento in cui un completo estraneo vi rivolge la parola, le idee si ingarbugliano, iniziate a farfugliare e non sapete che dire.

E così, magari, ogni volta che qualcuno si rivolge a voi per strada, ormai rispondete senza neanche ascoltare o guardare negli occhi chi vi parla: «non saprei, mi dispiace»; anche quando vi chiedono indicazioni per arrivare nella via in cui siete già!

La fobia sociale può diventare un grosso problema e incidere sulla quantità e il livello delle interazioni e delle relazioni sociali che siamo in grado di stringere e alimentare.

Avere percezione dell’irrazionalità della propria ansia è già un ottimo punto di partenza e, anche se ci sentiamo in balia di un turbine dal quale non siamo in grado di uscire, c’è sempre un modo per riuscire a riprendere il controllo di sé. Occorre solo la precisa volontà di superare l’ostacolo, pazienza e metodo.

Un percorso che dipende solo dalla forza di volontà

Quando si prende coscienza del problema, si può considerare di essere di fronte ad un bivio, due sono le strade tra cui scegliere.

La prima è la fuga. Evitare in futuro di ritrovarsi in situazioni di disagio, alienarsi ed estraniarsi sempre di più, fino a isolarsi pur di eliminare del tutto le sensazioni negative e gli stati di ansia, ma al contempo aumentare quell’ansia in situazioni semplici, perché si perde del tutto l’abitudine a interagire con gli altri. Così non si fa altro che vivere male qualsiasi situazione che implichi un minimo contatto umano. E, senza dubbio, internet può aiutare molto in questo, agevolando l’isolamento, ma solo se siamo noi a permetterlo.

La seconda strada presuppone una presa di coscienza più forte e la volontà di riprendere il controllo della propria vita per cambiare le cose. Restare e affrontare le proprie paure guardandole dritto negli occhi, imparare a conoscersi e ad accettarsi perché la paura del giudizio degli altri sparisca. È necessaria tenacia e costanza, bisogna farsi guidare dalla volontà di cambiamento, ma alla fine non si potrà certo dire che non ne sia valsa la pena.

Pensare che nulla potrà cambiare ciò che siete è un atteggiamento cosiddetto “evitante”, che serve per non affrontare il problema. Il fatto che possiate lavorare sulla timidezza è reale, ma costa fatica e la paura di fallire potrebbe essere più forte della volontà di riuscire.

Non lasciate che questi pensieri negativi vi inducano a rinunciare, riflettete: tornando indietro con la mente, siete gli stessi che eravate 5 o 10 anni fa? E non si tratta solo di periodi particolari della propria vita, come quelli della scuola o l’adolescenza. Si cambia continuamente, alcuni tratti di noi si acuiscono, altri spariscono o sono smussati, ma in ogni caso siamo in un continuo fluire e nulla resta mai uguale a se stesso. Possiamo decidere quali aspetti di noi valga la pena coltivare e quali vanno invece eliminati.

Imparare a rilassarsi per vincere la timidezza

Il volume Vincere la timidezza offre molti spunti di riflessione che ci permettono di analizzarci meglio e fare una stima della gravità del nostro problema. Ma, soprattutto, contiene esercizi pratici che ci aiuteranno a superarlo e a vivere in armonia con noi stessi e con gli altri.

Un vero e proprio prontuario per imparare a rilassarsi, vincere la timidezza e riprendere il controllo della propria vita![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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