Tasse più care d’Italia e fitti alle stelle. E’ cosi che Milano si presenta quest’anno agli aspiranti universitari fuori sede. Secondo un’indagine di Federconsumatori, realizzata sulle rette per l’anno accademico appena iniziato, le università lombarde sono tra le più costose d’Italia e la Statale di Milano è in assoluto la più cara (fra le pubbliche). Numeri ben lontani dalle realtà universitarie del Sud e anche al di sopra della media nazionale. Per non parlare poi dei prezzi delle case in affitto, con punte addirittura di 700 euro per una stanza singola in appartamento. E le borse di studio latitano.
La rilevazione di Federconsumatori si concentra sulle famiglie a basso reddito: mediamente per chi ha un Isee entro i 6 mila euro all’anno se ne vanno di tasse universitarie circa 749 euro, mentre si arriva a 3.306 euro per la fascia più alta, cioè quella che supera il 30mila euro di reddito annuo. La media nazionale, invece, parla di di 527 euro per la fascia più bassa e 2.104 per quella più alta. Quanto agli immobili, secondo una stima del sindacato inquilini Cgil-Sunia, per un posto letto si arriva a sborsare in media tra i 400 e i 500 euro, mentre per una stanza singola la forbice va dai 500 ai 700. Un salasso, spesso in nero.
Eppure ad aiutare gli studenti fuori sede ci sarebbero le borse di studio erogate dalla Regione Lombardia, che invece giacciono inevase. Soldi con cui gli universitari potrebbero pagarsi vitto, alloggio e tasse e che invece restano inutilizzati, come nel caso dello scorso anno, allorché circa 2mila studenti, malgrado risultassero vincitori, non hanno potuto accedere ai fondi regionali per il diritto allo studio.