Latino: in arrivo la certificazione alle superiori da spendere in crediti all’università

Latino: in arrivo la certificazione alle superiori da spendere in crediti all’università

Un certificato di latino per ottenere crediti all’università nei corsi di studi di Lettere classiche. Ecco cosa c’è dietro al progetto del Cusl, il Consorizio universitario studi latini, che a Milano ha organizzato – insieme con l’Ufficio scolastico provinciale e i docenti di Lettere dell’Università Statale e della Cattolica – un test di latino, a cui hanno partecipato, quest’anno, oltre 400 studenti delle scuole superiori meneghine.

Nel giorno della scomparsa dell’ottantottenne latinista e traduttore, Luca Canali, la sperimentazione del Cusl assume un sapore particolare. Il test – costituito da una una prova di grammatica e di comprensione del testo – è stato somministrato gratuitamente in tutti i plessi scolastici che hanno spontaneamente aderito all’iniziativa. Per ora la certificazione vale come titolo interno per i crediti alla maturità nelle scuole che lo hanno richiesto. L’obiettivo, tuttavia, è ben più ampio: estenderla a tutti gli istituti lombardi già dall’anno prossimo affinché la conoscenza del latino possa diventare uno strumento per ottenere, in prima battuta, più crediti in vista dell’esame finale, e in seconda battuta, per racimolare crediti universitari nei corsi di Lettere classiche.

“Il latino insegna a ragionare in modo logico, quello che oggi si chiama problem solving – spiega Marco Ricucci, professore di greco e latino e membro del Cusl –. L’iniziativa è stata molto apprezzata: ci sono arrivate richieste di iscrizione anche da parte di diversi istituti esterni alla provincia di Milano. La speranza è di poter istituire la certificazione per tutte le province lombarde il prossimo anno”.

Secondo il docente, “studiare il latino è una grande risorsa per i ragazzi, perché da’ basi di grammatica spendibili anche per imparare le lingue straniere moderne”. Inoltre, sul versante occupazione una certificazione del genere potrebbe fare curriculum “proprio perché è risaputo che lo studio delle lingue classiche fornisce un ottimo punto di partenza per apprendere qualsiasi altra cosa”. Insomma, conqistare titolo in latino, di questi tempi, non è affatto anacronistico.

Ovvio, nessuno pretende che i ragazzi imparino a parlare latino, che resta “una lingua morta e non va trattata come viva. Ma impararla bene dal punto di vista grammaticale è molto importante. Basti pensare che il governo inglese ha deciso di cominciare a insegnare latino e greco ai bambini delle elementari tra i 7 e gli 11 anni per migliorare le loro conoscenze sintattiche”, dichiara Ricucci. Più in generale, ci sono Paesi europei in cui il latino non è più impartito alle superiori. Eppure le Facoltà di Lettere classiche continuano a chiederne la certificazione. “Se noi in Italia riusciamo a fornirla ai nostri ragazzi già alle superiori, li mettiamo in una condizione di vantaggio”, sic et simpliciter.

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