John Keating, co-protagonista del film “L’attimo fuggente”, del 1989, regia di Peter Weir, interpretato dall’attore Robin Williams, è l’anticonformista insegnante di lettere del college “Welton”, situato sulle colline del Vermont.
Co-protagonista perché, in realtà, i protagonisti della storia sono proprio i ragazzi: Neil Perry (Robert Sean Leonard), Todd Anderson (Ethan Hawke), Charles Dalton (Gale Hansen) e Knox Overstreet (Josh Charles), ognuno portatore di una propria storia personale, ognuno portatore di proprie caratteristiche caratteriali, ognuno portatore di drammi e possibilità di crescita.
Quello che non si dovrebbe mai dimenticare è che “essere guida, maestro, insegnante” significa prima di tutto avere nelle proprie mani “esseri in formazione”.
La scuola come luogo di relazioni
L’istituzione scolastica è il luogo nel quale si creano principalmente relazioni ed è dalle buone relazioni che possono essere trasmessi dei buoni contenuti. L’istituzione scolastica è una miniatura della società, dove ognuno, dal Dirigente agli allievi, è in stretta relazione, dove l’azione di uno, proprio come un go down, per l’effetto a spinta, si riverbera sull’altro.
Ma, nello stesso tempo, ogni componente di questo microcosmo proviene, a sua volta, da altri e differenziati microcosmi, a volte difficili da tenere fuori senza il pericolo di contaminazioni esterne. Proprio per questa continua azione di reciproco influenzamento ciò che sarebbe necessario imparare è “l’empatica capacità di relazionarsi nell’azione educativa”.
Da studentessa molte volte mi sono chiesta perché quel certo insegnante non riuscisse a comprendere le mie difficoltà nella sua materia. Oggi, da insegnante, a volte non riesco a comprendere perché molti ragazzi non riescano davvero a cogliere il valore delle loro potenzialità.
Nel tempo, poi, ho capito che da studentessa, forse, non sono stata capace di salire in cattedra e mettermi nei panni di quell’insegnante che non riusciva a comprendere le mie difficoltà e vedere con i suoi occhi me stessa, e aggiustare così il tiro, cambiando la sua prospettiva. Da insegnante, a volte forse, non sono capace di scendere dalla cattedra e guardare me stessa con gli occhi dei ragazzi, modificando così il tiro e cambiando la mia prospettiva.
La relazione insegnante-allievi
La relazione tra insegnante ed allievi è, prima di tutto, “relazione educativa”, che, nel suo significato più profondo, è proprio la possibilità di mettere due entità psicologiche in comunicazione tra loro. Per poter entrare realmente in comunicazione è necessario, prima di tutto, imparare a guardare le cose da prospettive differenti, attraverso la capacità empatica.
Non per forza un’insegnante deve essere “anticonformista” come John Keating, ma come John Keating ogni insegnante deve amare quello che fa. È la passione per ciò che si insegna, è la passione per i propri ragazzi, è la passione per i propri colleghi e dirigenti a fare la differenza.
Solo un’insegnante appassionato potrà ricevere in cambio un feedback così potente come quello della scena finale dell’Attimo fuggente: la salita in cattedra dei propri allievi come segno di profonda comprensione per ciò che si è voluto trasmetter loro.
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