Corsi di laurea in pillole – Scienze della Formazione primaria
In questa rubrica pubblicheremo piccole curiosità e ritagli di informazioni tecniche sui tanti corsi di laurea esistenti nel panorama universitario italiano, che vi serviranno per valutare il vostro interesse a frequentare un corso piuttosto che un altro.
Tra le varie notizie, troverete spunti sui requisiti di ammissioni, sbocchi occupazionali, albi professionali e tanto altro ancora.
Oggi parliamo di Scienze della Formazione primaria.
“È più facile insegnare che educare, perché per insegnare basta sapere,
mentre per educare è necessario essere”
(Alberto Hurtado)
In molti dizionari di sinonimi e contrari, ma anche quando di solito ci esprimiamo oralmente, i verbi insegnare ed educare vengono usati indistintamente come sinonimi.
Alberto Hurtado, con il suo “E’ più facile insegnare che educare, perché per insegnare basta sapere, mentre per educare è necessario essere”, ci spinge a riflettere su quanto, invece, le due azioni sianodifferenti.
Lo stesso Edgar Morin, sociologo francese, puntualizza nel suo libro “La testa ben fatta: riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero”, la differenza tra insegnare ed educare.
Per Morin insegnare è “l’azione di trasmettere conoscenze ad un allievo in modo che egli le comprenda e le assimili”; per educare si intende “la messa in opera dei mezzi atti ad assicurare la formazione e lo sviluppo di un essere umano”.
Anche in questa formulazione si sottolinea, quindi, che nell’azione “insegnare” il focus è tutto posto sul “Sapere”, mentre per l’azione “educare” si mette in risalto un più complesso e variegato numero di comportamenti che hanno come perno principale il “Saper Essere”.
A questo punto, Edgar Morin giunge alla conclusione che l’insegnamento deve essere un “insegnamento educativo”, specificando che “la missione dell’insegnamento educativo è di trasmettere non del puro sapere, ma una cultura che permetta di comprendere la nostra condizione e di aiutarci a vivere: essa è nello stesso tempo una maniera di pensare in modo aperto e libero”.
Ciò che Morin intende comunicare è che l’oggetto dell’educazione non è dare all’allievo una quantità sempre maggiore di conoscenze, ma è il costruire in lui uno stato interiore profondo che possa orientarlo nella vita. Imparare a vivere richiede non solo un bagaglio di saperi, ma la trasformazione nel proprio essere.
Si tratta di una “riforma del pensiero” che deve venire dagli insegnanti stessi. È la rinascita di una missione, di una vocazione, e non deve essere solo una “occupazione professionale”. Gli insegnanti dovranno avere fede nella cultura, ma ancor di più nello spirito umano, che è in continua evoluzione. Soprattutto gli insegnanti di scuola dell’infanzia e della primaria dovranno avere “Eros”, ovvero amore per la materia che si insegna e per le persone a cui si insegna.
Chi, quindi, vorrà iscriversi al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria (classe di laurea LM-85 bis) dovrà tenere ben a mente tutto ciò.
Il corso di laurea magistrale quinquennale in Scienze della Formazione Primaria è organizzato secondo le disposizioni previste dalla classe delle Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria (di cui al DM 249 del 10 settembre 2010, G.U. 31 gennaio 2011). Esso rappresenta la trasformazione del precedente corso di laurea quadriennale in Scienze della formazione primaria.
Il corso è ad accesso programmato. La prova di ammissione consiste nella soluzione di 80 quesiti formulati con quattro opzioni di risposta, fra le quali il candidato deve individuare la sola risposta corretta, distribuiti in 40 domande di competenza linguistica e ragionamento logico, 20 quesiti di cultura letteraria, storico-sociale e geografica e 20 quesiti di cultura matematico-scientifica.
Scienze della formazione primaria è articolato in un unico percorso didattico senza la suddivisione in indirizzi. Promuove un’avanzata formazione teorico-pratica nell’ambito delle discipline psicopedagogiche, metodologico-didattiche, tecnologiche e della ricerca che caratterizzano il profilo professionale di un insegnante delle scuole dell”infanzia e primaria.
Il curricolo è finalizzato, inoltre, a sviluppare una formazione teorica e didattica sugli ambiti disciplinari oggetto degli insegnamenti previsti dalle “Indicazioni programmatiche per gli ordini di scuola considerati”.
Cura, poi, una formazione specifica per l’accoglienza e l’integrazione degli
alunni con disabilità, per saper meglio accogliere e integrare la diversità, valorizzare gli elementi di personalizzazione e stabilire una miglior collaborazione tra insegnante di classe e insegnante di sostegno. L’insegnante dovrà essere preparato a individuare e affrontare efficacemente difficoltà e disturbi dell’apprendimento con interventi mirati, basati sulla ricerca psico-educativa recente. L’insegnante di classe dovrà inoltre saper valorizzare ed integrare positivamente le differenze, portate anche dalla sempre più frequente composizione interculturale della classe.
Il corso intende favorire lo sviluppo di insegnanti polivalenti, che sappiano integrare la creatività, la flessibilità e l’attenzione a motivare alla conoscenza, tipiche della scuola dell”infanzia, con la sicurezza disciplinare, che caratterizza la scuola primaria. Si intende così favorire anche una miglior continuità tra i due ordini di scuola, grazie alla presenza di professionisti competenti in ambedue gli ambiti.
La formazione include l’approfondimento disciplinare e quello connesso con le strategie didattiche più efficaci nel favorire un apprendimento autentico e lo sviluppo della
motivazione scolastica degli alunni. La formazione professionale riguarda la gestione sia degli aspetti cognitivi dell’apprendimento sia di quelli affettivi e socio-relazionali, affinché l’insegnante possa contribuire alla formazione globale del bambino, in classi dove la positività del clima promuove il benessere individuale e collettivo.
Il percorso formativo si articola in “discipline formative di base” per l”acquisizione di competenze psico-pedagogiche, metodologico-didattiche, socio-antropologiche e digitali. Il curricolo formativo prevede inoltre un’area caratterizzante dedicata all’approfondimento dei contenuti che saranno oggetto dell’insegnamento nei due ordini scolastici
considerati “i saperi della scuola” e all’acquisizione delle competenze di lingua inglese.
Una terza area riguarda la piena integrazione degli alunni con disabilità.
In coerenza con gli obiettivi indicati, il corso prevede, accanto alla maggioranza delle discipline, uno o più laboratori pedagogico-didattici volti a far sperimentare agli studenti in prima persona la trasposizione pratica di quanto appreso in aula e, a iniziare dal secondo anno, attività obbligatorie di tirocinio indiretto (preparazione, riflessione e discussione delle attività, documentazione per la relazione finale di tirocinio) e diretto nelle scuole.
Le attività di tirocinio devono svilupparsi ampliandosi via via dal secondo anno di corso fino al quinto e devono concludersi con una relazione obbligatoria. Il tirocinio è seguito da insegnanti tutor, e coordinato da tutor coordinatori e tutor organizzatori distaccati a tempo parziale e a tempo pieno presso il corso.
La prova finale del corso consiste nella discussione della tesi e della relazione finale di tirocinio che costituiscono, unitariamente, esame avente valore abilitante all’insegnamento nella scuola dell”infanzia e nella scuola primaria. Il conseguimento del titolo è l’esito di una valutazione complessiva del curriculum di studi, della tesi di laurea e della relazione di tirocinio da parte di una commissione composta da docenti universitari integrati da due tutor e da un rappresentante ministeriale nominato dagli Uffici scolastici regionali.
Il corso prepara alla professione di professori di scuola dell’infanzia e professori di scuola primaria.