Indiscrezioni non smentite, e gli studenti protestano. L’organizzazione professionale chiede invece una ulteriore riduzione: “Rischiamo fino a 25mila medici disoccupati e le riammissioni dopo i ricorsi hanno già fatto sfondare il numero programmato”.
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Le notizie sul test di ammissione 2015
E’ guerra tra studenti e ordini dei medici per i posti disponibili nel prossimo test di ammissione alla facoltà di Medicina. Gli studenti lanciano l’allarme su una possibile riduzione del contingente di posti assegnati dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca per il prossimo anno accademico: da 10mila a 9mila. Mentre gli ordini dei medici lanciano un altro di allarme: se non si ridurranno i posti al massimo a 7mila, entro pochi anni in Italia ci saranno 25mila medici disoccupati. E in più c’è il problema del numero programmato già saltato per le riammissioni dopo le vittorie dei ricorsi. Gli studenti sono già sulle barricate. “Apprendiamo a mezzo stampa che il bando per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia prevede 9.146 posti, quasi mille in meno rispetto all’anno scorso”.
Per gli studenti si tratta di “una decisione totalmente arbitraria – dichiara Alberto Campailla, portavoce di LINK-Coordinamento Univeristario – poiché manca ad oggi una seria previsione del fabbisogno di personale medico per i prossimi anni”. Ma anche una decisione “autoritaria poiché non vi è stato alcun confronto su questo argomento con gli organismi di rappresentanza studentesca o le associazioni di categoria”. “Se davvero il numero di posti a disposizione verranno abbassati – continua Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli universitari – ancora una volta il ministero dimostrerà la sua incapacità nel gestire il caos causato della scomparsa del plico di Bari che ha permesso a migliaia di studenti ad essere ammessi in sovrannumero”. “Quanto accaduto lo scorso anno non è responsabilità dei ricorrenti che sono stati ammessi con riserva nelle università, ma è solo colpa di un ministro che non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di quanto accaduto e prendere provvedimenti”, aggiunge Scuccimarra. Al momento, dal ministero nessuna smentita.
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Ovviamente, anche gli studenti delle scuole superiori si ribellano all’idea di una riduzione delle chance per l’accesso a Medicina e Odontoiatria. “E’ assurdo che a fine giugno gli studenti che stanno terminando gli esami di maturità si vedano cadere improvvisamente addosso anche la tegola della diminuzione dei posti per Medicina e Chirurgia”, tuona Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi. E per Danilo Lampis, coordinatore dell’Unione degli studenti “è un provvedimento gravissimo poiché, oltre a rendere ancora più difficile per gli aspiranti medici l’ingresso ai corsi di Medicina, aumentando ancora di più la competizione sfrenata che è insita nel meccanismo del test d’ingresso, rischia di ripercuotersi tra alcuni anni sulla qualità e la capillarità del Sistema sanitario nazionale”. Ma la diminuzione dei posti per l’accesso alla facoltà di medicina è nell’aria . Secondo Scuccimarra, si tratterebbe di una decisione “fortemente influenzata da interessi particolari, tanto che a dare l’annuncio del taglio sarebbe stata la stessa Fnomceo: la Federazione nazionale degli ordini dei medici, dei chirurghi e degli odontoiatri.
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L’allarme dell’ordine dei medici è dello scorso 26 giugno
La presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani ha chiesto esplicitamente di voltare pagina: “Se non si corre ai ripari nei prossimi 10 anni saranno 25mila i medici che non avranno alcuna possibilità di sbocchi occupazionali nel servizio sanitario nazionale“. I numeri, secondo la federazione dei medici, “parlano chiaro: sono 10mila ogni anno gli immatricolati a Medicina, e questo solo secondo il numero programmato, perché altri 9mila posti sono stati, negli ultimi cinque anni, resi disponibili a seguito dei ricorsi degli esclusi”. Dei 10mila immatricolati, l’85 per cento arriva alla laurea: 8mila e 500 medici l’anno, a fronte di 6mila/6mila e 500 posti nelle Scuole di specializzazione e nel corso di Formazione in medicina generale. Risultato: un esubero annuale di 2mila e 500 medici, destinato a crescere esponenzialmente”. “E, già sin d’ora, sono sempre di più i giovani medici – continuano gli ordini professionali – che richiedono il “good standing”, il certificato necessario per esercitare all’estero”. Ecco perché la Fnomceo chiede di “abbattere a 6500/7000 il numero degli accessi a Medicina, fabbisogno adeguato a soddisfare il turnover dei medici, senza creare sacche di disoccupazione e sottoccupazione. E ciò in attesa di una revisione dei criteri di programmazione dei professionisti da formare sulla base delle esigenze di salute della popolazione”.
Fonte: la Repubblica del 29 giugno 201 5 a cura di SALVO INTRAVAIA