Corsi di laurea in pillole – Medicina e Odontoiatria

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Corsi di laurea in pillole – Medicina e Odontoiatria

In questa rubrica pubblicheremo piccole curiosità e ritagli di informazioni tecniche sui tanti corsi di laurea esistenti nel panorama universitario italiano, che vi serviranno per valutare il vostro interesse a frequentare un corso piuttosto che un altro.
Tra le varie notizie, troverete spunti sui requisiti di ammissioni, sbocchi occupazionali, albi professionali e tanto altro ancora.
Cominciamo con Medicina e Odontoiatria.

Medico o odontoiatra… questo è il dilemma

Consultando i bandi di ammissione al corso di laurea “LM-41 Medicina e Chirurgia” balzerà subito all’occhio un comune denominatore:

“La missione del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico si identifica con la formazione di un medico a livello professionale iniziale con una cultura biomedico-psico-sociale […]; tale missione specifica risponde in maniera più adeguata alle nuove esigenze di cura e salute, in quanto centrata non soltanto sulla malattia, ma soprattutto sull’uomo ammalato, considerato nella sua globalità di soma e psiche ed inserito nel contesto sociale”.
Il medico, quindi, alla fine del suo lungo ed impegnativo corso di studi, dovrà sì possedere le adeguate conoscenze teorico-tecnico-pratiche della professione, ma ancor prima dovrà essere in possesso di adeguate competenze personali.

Esercitare la professione medica non è solo entrare in un ambito lavorativo preciso, che consentirà la creazione di una certa sicurezza e benessere economico, ma è soprattutto rispondere ad una “Missione”.
L’“Essere Medico” non si risolve nel Sapere e nel Saper fare, ma ancor di più nel “Saper Essere un buon Medico”. Il compito fondamentale del medico, dunque, è quello di “guidare il paziente, attraverso la malattia, verso la guarigione”.

Ovviamente, le attività specifiche del medico, così come le modalità di esercizio, variano a seconda dell’ambito lavorativo e del tipo di specializzazione. Ciò nonostante è possibile individuare alcuni requisiti fondamentali, comuni a tutti i medici, che fanno riferimento alle tre principali aree di attività: prevenzione, cura e assistenza.

Allora, i requisiti essenziali del “futuro” medico sono:

  • possesso di competenze scientifico-tecniche (conoscenza approfondita del corpo umano, delle cause, dei sintomi e delle manifestazioni delle patologie, degli strumenti terapeutici);
  • capacità di istaurare un buon rapporto medico-paziente, unito a quello con gli altri medici ed altri operatori sanitari e socio-sanitari;
  • spirito di collaborazione e disponibilità a comunicare con gli altri. In particolare, comunicare con il paziente implica sia la capacità di ascoltare ed eventualmente interrogarlo, al fine di acquisire tutti gli elementi conoscitivi rilevanti per la definizione della malattia e del migliore percorso di cura, sia la capacità di trasmettere al paziente le informazioni necessarie;
  • forte determinazione per operare le scelte di intervento terapeutico più adatte e chiarezza per dare precise indicazioni agli operatori con cui si collabora (assistenti, infermieri, vigilatrici d’infanzia…).

Entrambi i corsi di laurea in “Medicina e Chirurgia” e in  “Odontoiatria e Protesi Dentaria” durano 6 anni e sono a numero chiuso.
In particolare, per l’esercizio della professione medica è richiesta una formazione di base (6 anni di corso + esame di Stato) e una formazione specialistica,  attraverso i corsi post-laurea presso le Scuole di specializzazione riconosciute con una durata di 5 anni.

Si capirà bene che la costanza richiesta e la mole di argomenti da studiare sono altissimi e spesso ciò può avere pesanti ripercussioni sulla vita sociale dello studente. Per questo, Medicina è adatta solo ai veri appassionati. Chi si iscrive senza una reale motivazione è quasi “profeticamente” destinato a mollare.

La professione medico-chirurgica è una professione intellettuale riconosciuta dalla legge, per il cui esercizio occorre l’iscrizione all’apposito albo controllato e gestito dall’ordine professionale.

Per ciò che concerne il corso di laurea in “Odontoiatria e Protesi Dentaria”, è necessario dettagliare alcune informazioni fondamentali.
Prima del 1981, tutti i laureati in Medicina e Chirurgia potevano esercitare come medici dentisti, poiché non esisteva ancora nessun corso di laurea indirizzato specificamente verso tale professione. È, infatti, solo nel 1981 che viene istituito il corso di laurea specialistico, della durata di 5 anni, in “Odontoiatria e Protesi Dentaria”, che aveva come obiettivo formare “odontoiatri”, cioè professionisti specializzatisi alla cura e al mantenimento della buona salute della bocca.
Nel 2009, il corso subisce un’ulteriore riforma, trasformandosi in corso di laurea magistrale a ciclo unico della durata di 6 anni (LM-46 Odontoiatria e Protesi Dentaria). L’obiettivo principale del CdL magistrale a ciclo unico è quello di formare professionisti che svolgono attività inerenti la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle ossa mascellari, delle articolazioni temporomandibolari e dei relativi tessuti, nonché la riabilitazione odontoiatrica, prescrivendo tutti i medicamenti ed i presidii necessari all’esercizio della professione. I laureati magistrali della classe possiedono un livello di autonomia professionale, culturale, decisionale e operativa tale da consentire loro un costante aggiornamento, avendo seguito un percorso formativo caratterizzato da un approccio olistico ai problemi di salute orale della persona sana o malata, anche in relazione all’ambiente fisico e sociale che lo circonda. Inoltre, nello stesso periodo viene aumentato il numero delle specializzazioni post-laurea.
Quindi, alla stregua dei laureati in Medicina e Chirurgia, i laureati in Odontoiatria e Protesi Dentaria sosterranno l’esame per l’abilitazione alla professione, si iscriveranno all’albo degli odontoiatri presso l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e poi potranno iscriversi alle specializzazioni post-laurea.

Nella pratica, allora, accade che un singolo dentista si occupi di un certo tipo di interventi: alla definizione “dentista” si può, così, associare anche il termine specificante la tipologia di specializzazione e/o perfezionamento conseguito, come:

– Ortodontista: è il professionista che si occupa degli apparecchi per raddrizzare i denti, ma anche della riabilitazione articolare della mandibola.
– Pedodontista o Odontoiatra Pediatrico: è il professionista dentista che si occupa principalmente dei pazienti in età pediatrica. Ulteriori compiti del pedodontista è anche motivare ed insegnare le corrette tecniche di spazzolamento dentale, istruire all’utilizzo del filo interdentale, verificare che tutti i presidi di prevenzione siano attivi (fluoro, sigillanti), prevenire e trattare malocclusioni, abitudini viziate e traumi dentali.
– Endodontista: è il professionista che si occupa prevalentemente o esclusivamente di endodonzia. I suoi atti terapeutici sono inerenti alla polpa dentaria o endodonto. I principali interventi riguardano i trattamenti canalari per denti con polpa necrotica o in gangrena, devitalizzazioni di denti compromessi da carie profonda o traumi, pulpotomie, apicificazioni, incappucciamenti della polpa ed interventi di endodonzia chirurgica: quest’ultima ha come obiettivo il trattamento di patologie del periapice come granulomi ed ascessi periapicali attraverso la creazione di un lembo chirurgico, la terapia della lesione e la successiva otturazione retrograda.
– Parodontologo: è il professionista che si occupa della diagnosi e della cura delle malattie del parodonto, che è quella struttura in cui è alloggiato il dente e che è composta dalla gengiva, dal legamento parodontale, dal cemento stratificato sopra la radice del dente e dall’osso alveolare.
– Implantologo: è il professionista che si dedica in particolare dell’inserimento nell’osso mascellare o mandibolare (privo di uno o più denti naturali) di pilastri artificiali che, una volta integrati nell’osso stesso, potranno supportare uno o più denti artificiali idonei a svolgere appieno la loro funzione.

In conclusione, chi si presenterà ai test di ammissione per “Medicina e Chirurgia” e/o per “Odontoiatria e Protesi Dentaria” dovrà essere consapevole che la strada da percorrere sarà lunga, ma le gratificazioni che poi ne verranno ripagheranno la fatica, le difficoltà nel superamento di alcuni esami, le notti insonni, la lunga gavetta e il continuo aggiornamento anche dopo la laurea.

Bisognerà essere pronti a vivere responsabilmente ogni contatto umano, ogni decisione presa, sia individualmente che in equipe; si dovrà essere pronti ad accogliere ogni lacrima o sorriso; si dovrà essere capaci, a volte, ad “accompagnare” il paziente verso la fine della sua esistenza.

Insomma, prepararsi al “Saper Essere un buon Medico” significa Saper accogliere il paziente – che è prima di tutto una persona ammalata – a 360 gradi!