2811 posti in più. Tanti sono i candidati ai quali si riaprono le porte dell’università dopo la pubblicazione delle nuove graduatorie del 18 dicembre che tengono conto anche del bonus maturità. Tra gli studenti c’è chi gongola, chi invece continua a protestare: la pioggia di ricorsi degli esclusi, infatti, non sembra arrestarsi.
Quattro le nuove graduatorie stilate dal Miur, visibili nell’area riservata di ogni studente sul sito www.accessoprogrammato.miur.it: una per Medicina (2.365 riammessi), una per Odontoiatria (302), una per Architettura (105) e un’altra per Veterinaria (39). Di tutti questi studenti, i 1.935 che non rientravano affatto negli elenchi dello scorso 30 settembre hanno ora la possibilità di iscriversi – in sovrannumero – ognuno al proprio corso, mentre i restanti 876, che di fatto avevano superato il test di ammissione ma si erano dovuti accontentare della seconda o terza scelta, potranno optare – ma sempre in sovrannumero – per una sede a loro più congeniale, anche la prima preferenza. I nuovi ammessi ovviamente non toglieranno il posto a chi è già entrato senza usufruire del bonus maturità 2013: ecco spiegato il perché del sovrannumero.
Per le modalità e i tempi di immatricolazione bisogna aspettare le direttive di ciascuna università, che saranno comunicate in questi giorni. Per tutti, comunque, il termine è fissato al 31 gennaio 2014. Chi nel frattempo si è immatricolato a un altro corso di laurea e decide di non sfruttare immediatamente la nuova graduatoria potrà scegliere di attendere fino al prossimo anno, quando potrà iscriversi direttamente al secondo anno di corso senza dover ripetere il test di ammissione. Stando al Decreto Ministeriale n. 986 dello scorso 29 novembre, infatti, ogni studente ora può scegliere se immatricolarsi in sovrannumero nell’a.a. 2013/2014 oppure nell’a.a. 2014/2015.
Attenzione! Chi decide di iscriversi il prossimo anno, “dovrebbe” avere la convalida degli esami. Il condizionale è d’obbligo, perché spetterà a ciascun Ateneo, ognuno con i propri criteri, deliberare sull’argomento. Un buon consiglio, pertanto, è rivolgersi alle Segreterie Studenti dell’Università dove ci si vuole trasferire per avere tutte le informazioni.
I candidati che invece si sono immatricolati entro il 13 dicembre e che in base alla graduatoria del 18 dicembre hanno ottenuto una sede migliore in relazione alle loro preferenze possono chiedere il trasferimento solo nel prossimo anno accademico (2014/2015). Va da sé che chi è in posizione utile in entrambe le graduatorie e si immatricola sulla base di quella pubblicata il 18 dicembre decade da quella del 30 settembre. Sia ben chiaro: le due graduatorie viaggeranno su due binari paralleli, con la differenza che a continuare a scorrere – almeno fino al 31 gennaio – sarà solamente quella del 30 settembre. Le assegnazioni relative all’elenco del 18 dicembre, infatti, sono definitive.
Non è facile per ora stimare quanti studenti andranno in ciascun ateneo, perché ogni università mette a disposizione posti in sovrannumero in maniera proporzionale all’offerta iniziale, e quindi solo con un attento incrocio di dati (posto del candidato in graduatoria e disponibilità dell’ateneo) si potrà verificare l’impatto dei sovrannumero in ciascuna sede.
Quanto ai candidati dei corsi di laurea delle Professioni sanitarie e di Scienze della formazione primaria, spetta alle singole Università stilare le nuove graduatorie che dovranno tener conto del bonus maturità calcolato secondo i criteri previsti originariamente dai relativi bandi, chiaramente nel rispetto del numero massimo di posti disponibili stabilito nel D.M. 706/2013.
Il palliativo escogitato dai vertici del Miur con la reintroduzione della valutazione scolastica sembra però non aver eliminato del tutto le disparità tra gli studenti. Il perché è presto detto: per accedere col bonus nella graduatoria del 30 settembre occorre superare il punteggio di 43,40 punti; nel frattempo, però, la graduatoria del 18, quella senza bonus, ha proseguito con gli scorrimenti, al punto tale che l’ultimo candidato è rientrato con poco più di 38 punti. Tutto ciò ha dato vita a una situazione paradossale: per essere ammessi col bonus maturità – che nelle intenzioni del legislatore doveva premiare i meritevoli – bisogna avere fatto 5 punti in più di coloro che sono riusciti ad entrare senza bonus. Di qui le proteste degli studenti.