Cosa fare dopo il diploma? Rispondere a questa domanda non è mai facile.
Anche quando propendiamo per gli studi umanistici o per quelli scientifici, se c’è una materia scolastica in cui siamo particolarmente bravi, o se addirittura abbiamo già in mente la professione che vorremmo svolgere nella nostra vita, i dubbi sono sempre dietro l’angolo.
Fare una scelta consapevole significa decretare il proprio futuro. La difficoltà sta soprattutto nello scegliere tra una facoltà a numero chiuso o aperto e, nel primo caso, riuscire ad arrivare alla propria meta, superando il test di ammissione.
Per aiutarti a compiere un passo così importante, abbiamo studiato un percorso di orientamento universitario e professionale.
In particolare, oggi ci concentreremo sul primo dei test di orientamento psico-attitudinale che saranno proposti ogni settimana.
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Test personalità e carattere: scopri di più su te stesso
Ci sono studenti che sono portati per la matematica e sanno già che intraprenderanno una carriera nel mondo dell’ingegneria o della programmazione informatica. Altri, gli amanti delle materie umanistiche, vogliono diventare editori, professori, giornalisti o pubblicitari. Ma non sempre l’amore per una materia scolastica può indicarci esattamente cosa faremo nella vita o quale facoltà sceglieremo.
Oggi esistono moltissimi indirizzi di studio, sempre più specifici, dotati di una formazione professionale fin dagli anni scolastici; ma proprio perché sono sempre più specifici, diventa anche più difficile scegliere. Specializzarsi è un’ottima mossa per entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro, ma quando si è studenti non sempre si sa fin da subito cosa si vuole diventare “da grandi”.
Ecco che in aiuto dei giovani alla ricerca della facoltà giusta arrivano i test della personalità, composti da una serie di domande che aiutano a farci riflettere sui nostri comportamenti e sul modo in cui interagiamo con gli altri.
Che personalità hai?
La scelta del proprio futuro non risiede solo nelle proprie passioni, ma anche nelle proprie caratteristiche personali.
Ad esempio, scoprire se si ha una personalità da leader, seguace o giocatore di squadra può essere fondamentale per scegliere con cognizione di causa un percorso di studi adatto a noi, anche in vista dei futuri sbocchi occupazionali.
Prima di tutto, bisogna riflettere sui gruppi di cui facciamo parte. La famiglia in primis, ma soprattutto la scuola, gli amici, lo sport. Come siamo con i nostri compagni? Tendiamo a comandare? Ci sentiamo leader? O piuttosto non ci piace dare ordine e gestire gli altri. Preferiamo seguire le indicazioni o ci piace fare squadra con il gruppo?
Alcune domande ci faranno riflettere sul tipo di rapporto che abbiamo instaurato con i nostri coetanei o con i professori a scuola; altre sono mirate a farci pensare come potremmo reagire a una situazione del tutto nuova.
Il tema delle proprie aspirazioni per il futuro ci spinge a riflettere, per esempio, su cosa è più importante per noi: avere un guadagno sicuro, fare un lavoro che ci piace e avere successo, oppure pensare principalmente a costruire una famiglia.
Il modo in cui vediamo il nostro futuro dipende principalmente da come siamo fatti e da quello che vogliamo.
Sei un leader, un seguace o un giocatore di squadra?
Di seguito, ti proponiamo un approfondimento sui tre livelli di personalità analizzati nel primo test orientamento universitario e professionale.
Come si riconosce un leader?
Non è raro che giovani studenti facciano parte di associazioni, gruppi o si candidino per diventare rappresentante di classe o di istituto. Si tratta di ragazzi con personalità molto spiccate, che tendono a farsi notare e a guidare il gruppo, con idee ben precise su come vogliono dirigere la propria vita e le dinamiche sociali.
Notano per primi se qualcosa non va, sanno come cambiarla e lo fanno. Se necessario organizzano proteste o assemblee, mentre gli altri li seguono e li imitano.
Sono molto perspicaci, sanno anticipare le mosse degli altri e agiscono con tempestività, riuscendo sempre (o quasi) ad arrivare all’obiettivo prefissato.
Sono molto attratti dal successo e dal potere e per questo sono determinati, fanno grandi sacrifici ma ne vengono sempre ripagati. Danno il massimo e lo pretendono anche dagli altri, per questo sono degli ottimi trascinatori di folle.
Il leader sa cosa vuole e sa cosa fare per ottenerlo, ha grande carisma e sa ispirare chi lo circonda (i suoi seguaci).
Cosa vuole un seguace?
Essere un seguace è una caratteristica, non un demerito. Nessun grande uomo politico o capo militare del passato o del presente avrebbe potuto conquistare il potere senza una schiera di seguaci pronti a eseguire ordini e a sostenere un grande carico di lavoro.
Fa parte della propria personalità e del proprio carattere, è qualcosa che è dentro di noi e che dobbiamo conoscere e riconoscere per potere essere in grado di fare la scelta migliore per noi stessi e per il nostro futuro. I seguaci sanno eseguire gli ordini e rispettare la gerarchia, ma sono anche mossi da grande motivazione. Anche se si preoccupano del giudizio degli altri, sanno che nel seguire un leader e nel fare bene il proprio lavoro troveranno sempre soddisfazione e serenità.
Vivere una vita tranquilla è l’aspirazione di tutti, ma ognuno interpreta questa tranquillità in maniera differente, a seconda della propria personalità.
Il seguace ama un lavoro economicamente stabile, senza troppe preoccupazioni, che gli permetta di vivere serenamente e di godersi il tempo libero. I seguaci fanno sempre parte di una schiera, ma non si sentono parte di un gruppo, a differenza dei tipici “giocatori di squadra”.
Cosa fa un giocatore di squadra?
Oltre ai solitari e ai gregari, ci sono persone che amano agire sempre in gruppo. Non sanno cosa significa essere da soli e indipendenti. Molto spesso formano gruppo con i propri amici, qualche compagno di classe o di sport, prendono decisioni insieme, vanno a scuola insieme, escono insieme. Pensano che la collaborazione sia alla base del funzionamento di ogni cosa e per questo non riconoscono una figura unica al comando, ma stabiliscono dinamiche sociali che integrano diversi comparti o raggruppamenti.
Queste personalità si comportano come se facessero sempre parte di una squadra e i loro successi diventano i successi di tutto il gruppo; così, se un altro della squadra riporta una vittoria, scolastica o di qualsiasi altro genere, è l’intera squadra a gioire con lui.
Nel mondo del lavoro sono molte le posizioni che richiedono un intenso lavoro di gruppo, dove la gerarchia passa in secondo piano rispetto ad azioni coordinate che permettono all’intero team di avanzare.
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