Ne abbiamo parlato con la professoressa Patrizia Colao, docente di inglese presso il liceo Federigo Enriques e presso la Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università La Sapienza dove, attualmente, è anche responsabile dell’orientamento.
Ecco come la professoressa Colao ha risposto alle nostre domande.
Quali sono i dubbi più diffusi manifestati dai ragazzi?
I ragazzi manifestano maggiormente dei dubbi sugli indirizzi che hanno meno sbocchi professionali.
Come consiglia il corso di studio che più si avvicina alle esigenze individuali?
Dopo aver sostenuto un colloquio, somministrato questionari e svolto diversi incontri conoscitivi sulle attitudini, si riesce a delineare il percorso ideale per lo studente.
Qual è il modo migliore per aiutare i ragazzi nella scelta?
L’importante è prepararli, renderli partecipi della vasta gamma di varie offerte di studio o lavorative, stabilendo anche incontri specifici.
La preparazione delle superiori è adeguata alle sfide universitarie?
Il liceo scientifico rimane una scuola dalla preparazione completa, se affrontato in modo proficuo.
Quale consiglio darebbe ai ragazzi per non sbagliare scelta della facoltà?
Suggerisco agli studenti di rivolgersi alla scuola che frequentano per vivere al meglio le realtà afferenti e le proprie attitudini.
I ragazzi temono di non trovare lavoro dopo aver conseguito la laurea?
Assolutamente sì, temono la crisi economica attuale del paese.
Iniziare un percorso universitario per poi scoprire che la scelta non coincide con le proprie attitudini è motivo di preoccupazione da parte degli studenti?
I miei studenti sono ben indirizzati e istruiti sul tempo dedicato alla scelta e alla selezione.
Sono consapevoli che “perdere tempo” prima, significa guadagnarlo dopo!
Il tempo che dedico alla preparazione è tanto e lo faccio in virtù di quanto poi potrebbe accadere.
Piano di studi universitari: secondo Lei gli studenti sono soddisfatti dell’offerta formativa?
Alcune università lasciano a desiderare sull’organizzazione e sul piano di studi. Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che ci sia un servizio efficiente ed efficace in ogni senso. Ma sono fiduciosa… prima o poi accadrà.
L’Università La Sapienza organizza percorsi di orientamento?
Sì, si tratta di attività rivolte non solo agli studenti, ma anche agli stessi referenti dell’orientamento.
L’attività di orientamento è impegnativa e non si può improvvisare.
Per poterla esplicare al meglio è necessario avere competenze specifiche, conoscere i meccanismi chiave che aiutano. Conoscere, inoltre, quelle dinamiche tipiche che avvengono tra gli studenti a rischio dispersione e combatterle.
Porto avanti questa attività ormai da dieci anni e ancora prima di intraprenderla ho frequentato corsi specifici che mi hanno formata e fornito i mezzi necessari per gestire un numero elevato di studenti maturandi e abbracciare anche quelli delle classi quarte.
La Sapienza con un interessante Progetto PONTE ha contribuito ad aumentare le mie competenze.
In quanto responsabile del progetto orientamento, avendo “in cura” numerosi studenti, è necessario munirsi di tanta pazienza, di una buona dose organizzativa e condividere il più possibile con i colleghi le iniziative.
Il successo non è mai garantito, ma negli anni ho affinato i punti deboli e rafforzato i punti di forza raggiungendo comunque gli obiettivi prefissati.
Gli insuccessi devono insegnare a migliorare e non vanno considerati come una perdita di tempo, esattamente come lo studente che credendo di aver sbagliato scelta, si rammaricherà perché avrà perso il suo tempo.
L’orientamento è comunque un’attività dai canoni molto flessibili in quanto ogni momento è a sé e non può essere standardizzato, pertanto sarà malleabile, plasmabile a seconda della situazione e dello studente.
Nell’attività di orientamento s’include anche la propensione al mondo lavorativo, che aiuterà lo studente meno avvezzo allo studio teorico e a proiettarsi maggiormente verso un mondo pratico, comunque ad individuare una propria identità.
In virtù di quanto detto, da quest’anno mi occuperò anche dell’alternanza scuola-lavoro che apre ulteriori barriere e che aiuterà ancora di più lo studente che si avvicina al traguardo della maturità, ad affrontare le sue scelte in modo consapevole e autonomo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]