Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha presentato al Parlamento le linee programmatiche del Ministero.
Tra le priorità individuate c’è anche l’orientamento e l’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro, ogni anno sempre più al centro dell’attenzione.
L’obiettivo è ridurre il tasso di abbandono scolastico (le percentuali in Italia sono ancora troppo alte) e parallelamente favorire un rapido inserimento nel mondo del lavoro.
Si proseguirà – si legge sul sito del MUR – con il completamento della riforma dei titoli di abilitazione, ma anche con la riforma degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, incrementando la flessibilità e le competenze multidisciplinari.
Le linee programmatiche del Ministero dell’Università
Nel documento presentato dal Ministero, consultabile a questo link, in merito all’orientamento si legge quanto segue:
È necessario orientare i giovani nell’individuazione del giusto percorso di formazione superiore, aiutandoli a compiere scelte coerenti con le loro inclinazioni e con le esigenze del mondo del lavoro. Solo così potremo anche ridurre il tasso di abbandono universitario ancora troppo alto in Italia.
È stato attivato sin da quest’anno l’intervento di orientamento nel passaggio scuola-università, con l’erogazione di corsi a beneficio di un milione di studenti per i prossimi 4 anni. È un altro intervento da monitorare con attenzione, per accompagnarlo e correggerlo ove necessario.
Importanti indicazioni anche sull’inserimento nel mondo del lavoro dei laureati:
Il percorso di studio deve concludersi con un rapido inserimento nel mondo del lavoro. Per questo nel corso del prossimo anno, l’attenzione sarà posta sui decreti attuativi della riforma dei titoli di abilitazione, avviata con la laurea in medicina e poi estesa ad altre professioni. Un altro intervento riguarderà la riforma degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, incrementando la flessibilità e le competenze multidisciplinari con una speciale attenzione alle tecnologie digitali, ai temi ambientali e
alla costruzione di soft skill. Il sistema universitario italiano viene spesso accusato di immobilismo, ma
io sono convinta che alla tradizionale qualità del nostro insegnamento sarà possibile affiancare processi di riforma innovativi, come quello sulle classi di laurea che consentirà agli studenti di costruire percorsi con meno vincoli e doterà gli atenei di offerte formative più flessibili.
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