Maturità 2012: escono le date e sale l’ansia. Qualche consiglio per fronteggiarla

maturità 2012

stressed-studentPasso molto importante nella vita di ogni ragazzo, la maturità rappresenta una delle prime grandi prove che ognuno si trova ad affrontare, un rito di passaggio in una nuova fase della vita, accompagnato da ansie e paure che da adulti diventerà un bellissimo ricordo.

Come ogni anno in questo periodo, nei giorni scorsi è giunta dal Ministero dell’Istruzione, la comunicazione ufficiale delle materie oggetto della seconda prova scritta degli esami 2012, quella che si differenzia da istituto a istituto. Non sono molte le novità, Greco al Liceo Classico, Matematica al Liceo Scientifico, Lingua Straniera al Liceo linguistico, Pedagogia al Liceo pedagogico, Figura Disegnata al Liceo artistico, Economia Aziendale per le Ragionerie, Topografia ai Geometri, Alimenti e alimentazione all’Alberghiero. Sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli esami di Stato 2012 e contenute nel decreto firmato da Francesco Profumo (che individua, tra l’altro, anche le materie assegnate ai membri esterni).

La scelta di queste materie ha seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline. Nel decreto ministeriale anche le date in cui saranno aperte le danze: il primissimo giorno di esame, relativo alla prima prova scritta, sarà il 20 giugno, seguito il giorno seguente dalla seconda prova. Per la terza prova, invece, bisognerà aspettare qualche giorno.

L’emozione è già viva dall’inizio di quest’anno scolastico nelle migliaia di maturandi che si preparano a concludere un ciclo per iniziarne un altro completamente nuovo. Ecco, dunque, che il primo nemico da sconfiggere è l’ansia!

Lo studente con ansia da esame anche se possiede oggettivamente delle buone abilità per fronteggiare la situazione, tende ad ignorarle, dando spazio ad una percezione “distorta” della situazione “esame” e tende ad ingigantire l’ostacolo. Ciò crea uno stato d’animo per cui, come ci informa il dott. Walter La Gatta, psicoterapeuta che si è occupato dell’argomento (leggi “Ansia da esame“),  autoconvincendosi di un fatto si finisce per fare in modo che si realizzi fornendo prestazioni al di sotto del potenziale. Non solo, lo stress è anche uno dei principali nemici della memoria: l’80% dei disturbi dell’apprendimento deriva dallo stress. Esso produce cortisolo, una sostanza neuro-tossica che riduce le sinapsi (ovvero i collegamenti tra masse di neuroni responsabili dell’accesso alle informazioni memorizzate).

Come sostengono Cesare Fregola e Daniela Olmetti Peja, docenti universitari autori del volume “Superare un esame” (edito da EdiSES), la gestione dello stress necessita dell’attivazione di strategie di affettività positiva basate sulla consapevolezza che tra la paura di non farcela (o di non essere capaci) e la speranza di farcela (e di essere capaci), possono essere messi in campo dei pensieri e delle attività che sostengano il sé e la sua gratificazione, come ad esempio: “sono in ansia ma grazie al fatto di aver memorizzato con metodo le informazioni, se anche dovessi avere una piccola dimenticanza durante l’esame sarà sufficiente ricordare lo schema che ho fatto per riuscire a ricostruire tutto” , oppure “se il risultato non dovesse venire, cercherò  le ragioni per stabilire come  correre ai ripari e già solo per questo credo di essere uno studente capace”,  e ancora “ se a causa dello sforzo sento che sto perdendo energia e penso al compito come a una  montagna da scalare, adotterò qualche strategia e agirò con metodo per darmi il permesso di agire invece che rendermi incapace!”.

Il primo consiglio che ci sentiamo di dare ai ragazzi più emotivi è, dunque, di cercare di ridimensionare l’importanza dell’esame, senza prenderlo sotto gamba. E’ una prova importante ma un eventuale voto non congruente con le aspettative non sarebbe certo da vivere come “la fine del mondo”. Si possono raggiungere risultati non eccellenti senza per questo perdere la stima degli altri. Nulla è pregiudicato, né la carriera universitaria né quella lavorativa. Quindi bando alle ansie e sotto con la preparazione: sentirsi preparati ed esserlo davvero sono i principali rimedi per migliorare le performance e ridurre l’influenza dell’emotività.