Quali sono le professioni più richieste dal mercato del lavoro?

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Trovare un lavoro per un neo laureato non è affatto semplice. Il più delle volte capita che nonostante la disoccupazione, alcune aziende non riescano a reperire dei profili professionali in settori in forte crescita poiché mancano le figure specializzate, rispetto ad altri dove la richiesta è calante ma sovrabbondano i laureati.

In questo articolo parliamo di come si orienta il mercato del lavoro attuale, in modo da riuscire a coniugare domanda ed offerta.

Per farlo, partiremo da:

  • I profili più difficili da coprire
  • I corsi più affollati
  • I corsi meno frequentati
  • La coerenza tra lavoro e lavoro
  • La condizione dei neolaureati triennali e magistrali, in base al tipo di contratto ottenuto
  • I settori più occupati

I profili più difficili da coprire

Secondo il rapporto Excelsior di Unioncamere più recente, i posti di lavoro più “difficili” da coprire sono stati, nel 2015, circa 76mila: dato in risalita rispetto ai 36mila del 2014.

Si tratta di profili di laureati in ingegneria ed economia, anche se secondo le imprese la mancanza di professionisti in queste aree è il sintomo di un’assenza di specifiche competenze di un’esperienza acquisita. In più, c’è da aggiungere un’offerta formativa carente di alcuni titoli di studio.

I corsi più affollati

Non è una novità che gli studenti preferiscano il settore umanistico. Ancora una volta, secondo il rapporto Excelsior, i laureati che hanno scelto l’indirizzo letterario sono il 23.7%, a seguire, l’area più frequentata è quella di tipo economico-sociale 23.4%, poi c’è il settore economico-statistico, 14.3%, infine, una piccola parte dipartita tra l’area di Ingegneria e Architettura con il 18.8%, ed il picco minimo rappresentato dai laureati in Ingegneria, il 12.4%.

I corsi meno frequentati

L’area giuridica è la meno frequentata, con il 4.9% dei laureati. Quella scientifica, invece, conta il 13.8% degli studenti laureati nel 2015. Bisogna poi considerare i corsi del settore agrario che tendono a registrare il minor successo, il 2.3%.

La percentuale tende ad aumentare per i neolaureati per il 2015 nell’area medica, che si aggira intorno al 15.5%, la maggior parte è composta dagli studenti provenienti dai corsi di Professioni Sanitarie (12%).

Coerenza studio-lavoro

Esistono rari casi in cui c’è coincidenza tra la domanda e l’offerta. Il settore agrario è in forte espansione, ma ancora è lieve la domanda. Piuttosto possiamo notare come le aree di ingegneria ed economia siano le più richieste.

Nel 2015, le assunzioni hanno favorito soprattutto i laureati provenienti dall’area di ingegneria ed economico-sociale, che si attestano come i gruppi con maggiori possibilità di occupazione con il 30.9% di assunzioni previste.

Bisogna precisare che tra i laureati dell’area di Economia, quelli effettivamente più ricercati sono gli economisti e gli statistici, il 29.4%.

I laureati in facoltà politico-sociali vedono una riduzione dei posti di lavoro previsti a loro destinati, che si assesta sull’1.5%.

Tra le altre richieste più frequenti da parte delle aziende, troviamo i laureati delle facoltà umanistiche (12.6% di assunzioni previste), che nel 2015 superano i laureati delle facoltà medico-sanitarie (8.8%), quelli delle aree scientifiche (9.1%) e, infine, dell’area giuridica (1.1%).

La condizione dei neolaureati triennali

Il XVIII Rapporto AlmaLaurea riporta i dati statistici sulla condizione occupazionale dei laureati di 71 Università delle 73 aderenti, analizzando le performance occupazionali che i laureati triennali e magistrali hanno sul mercato del lavoro nazionale, sia nel breve che nel medio periodo.

In particolare, il rapporto prende come riferimento questi indicatori:

  • tasso di occupazione
  • tipologia di contratto
  • ambito di inserimento professionale
  • guadagno
  • efficacia del titolo
  • analisi delle differenze tra i gruppi disciplinari, territoriali e di genere
  • stage
  • esperienze internazionali

L’Indagine ha coinvolto 156 mila laureati triennali del 2014 intervistati dopo un anno dal titolo: si tratta di 64 mila laureati del 2012 a tre anni e 48 mila del 2010 a cinque anni.

Il 55 % dei laureati di primo livello continua il suo percorso formativo con la magistrale, ma per coloro che non decidono di conseguire la laurea magistrale, ossa il 43 %, i dati dimostrano che il tasso di occupazione (tra questi, anche coloro che continuano la formazione retribuita) è del 67%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che si sono già inseriti o intendono inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 23%.

Questo è un dato molto importante, perché rispetto alla rilevazione del 2013, c’è un incremento di 1 punto percentuale del tasso di occupazione, dunque una contrazione del tasso di disoccupazione, 3 punti percentuali in meno.

La tipologia dei contratti per i neolaureati triennali

Per i neolaureati triennali, una variabile interessante è data dalla stabilità lavorativa, in quanto sono in aumento i contratti a tempo indeterminato, con lo sviluppo delle attività autonome, come i liberi professionisti, i lavoratori in proprio e gli imprenditori.

Vediamo la prospettiva
2014 →39,00%
2015 → 42,00%

Rispetto all’indagine 2008 tuttavia, la stabilità lavorativa ha subito una significativa contrazione, pari a 9 punti tra i triennali. Contrazione legata in particolare al crollo dei contratti a tempo indeterminato (-15 punti percentuali). Nell’ultimo anno si è registrata un’ulteriore diminuzione dei lavori non regolamentati da alcun contratto, che riguardano il 6% dei laureati triennali del 2014 intervistati nel 2015

le professioni più richieste dal mercato del lavoro
Fonte: AlmaLaurea

Da questi dati emerge, che le condizioni lavorative dei laureati nei corsi di laurea triennali sono migliorate rispetto al 2012 (anno in cui furono effettuate altre rilevazioni) quando furono intervistati dopo tre anni dalla laurea, e così come dei colleghi del 2010 contattati dopo cinque anni del percorso di studio.

Quindi, in un intervallo tra 1, 3 e 5 anni aumenta l’occupazione:

  • 79 laureati triennali su 100 (2012) intervistati a 3 anni risultano occupati
  • 86 laureati triennali su 100 (2010) intervistati a 5 anni risultano occupati

Si contrae significativamente l’area della disoccupazione, che coinvolge:

  • il 15% dei laureati di primo livello a tre anni
  • il 9% di quelli a cinque anni

La stabilità del lavoro si estende fino a riguardare:

  • il 52% degli occupati triennali a tre anni
  • il 72% di quelli a cinque anni

Le retribuzioni sono in aumento:

  • 228 euro netti mensili a tre anni
  • 356 euro a cinque anni

Tendenzialmente in miglioramento anche l’efficacia del titolo, che coinvolge il 57% dei triennali a tre anni e il 63% di quelli a cinque anni.

La condizione dei laureati “magistrali”

I laureati magistrali biennali del 2014 coinvolti ad un anno dal titolo sono 76 mila, quelli del 2012 a tre anni sono 77 mila e quelli del 2010 a cinque anni sono 64 mila.

IL 70 % dei laureati magistrali biennali a un anno dal titolo del 2014 è occupato (sono compresi anche quanti sono impegnati in formazione retribuita).

Rispetto alla precedente rilevazione il dato è lievemente in aumento (+0,3 punti), ma se il confronto avviene con la generazione del 2007, indagata nel 2008, si evidenzia una contrazione dell’occupazione pari a 10 punti percentuali.

La stabilità, ossia contratti a tempo indeterminato o attività autonome effettive (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.), pari al 37% tra i magistrali  risulta in crescita nell’ultimo anno (era il 34% nella precedente rilevazione)

le professioni più richieste dal mercato del lavoro
Fonte: AlmaLaurea

Le retribuzioni sono così dipartite:

1.132 euro mensili netti, 2014-2015
1.064 euro mensili netti, 2012-2013

Anche in tal caso l’apprezzabile aumento registrato in questo ultimo anno (+6%) non riesce ancora a colmare la perdita retributiva che i neolaureati hanno vissuto tra il 2008 e il 2013 dove il guadagno era di 1.291 euro netti mensili tra i laureati del 2007 intervistati a un anno.

Nel lungo periodo cresce notevolmente la stabilità del lavoro (contratti a tempo indeterminato o attività autonome vere e proprie):

  • a cinque anni riguarda il 72% dei magistrali biennali
  • a un anno dal titolo era il 34%

Il guadagno tende ad aumentare, a cinque anni dal conseguimento del titolo che è pari a 1.388 euro mensili, con forti disparità per percorso di studio, genere, ripartizione territoriale.

Per la prima volta si registra, rispetto alla rilevazione dello scorso anno, sempre sui laureati a cinque anni, una lieve crescita: la retribuzione era di 1.354 euro mensili netti. Resta pur sempre vero che, rispetto all’indagine del 2012, le retribuzioni a cinque anni figurano in calo del 5%.

I settori più richiesti

 A cinque anni dal titolo il 78% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 17% in quello pubblico. La restante quota lavora nel non-profit.

 L’ambito dei servizi assorbe il 76% degli occupati, mentre l’industria accoglie il 22%. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura. Nel lungo periodo l’occupazione cresce per tutti i gruppi analizzati.

 Focalizzando l’attenzione sui soli laureati magistrali biennali emerge che l’occupazione è superiore alla media, a cinque anni dalla laurea, per i laureati:

  • delle professioni sanitarie (95%)
  • di ingegneria (94%)
  • del gruppo economico-statistico (90%).
  • dei gruppi letterario (72%)
  • giuridico (75%)
  • geo-biologico (78%)

insegnamento (78%)

le professioni più richieste dal mercato del lavoro
Fonte: AlmaLaurea

Per i laureati dei gruppi psicologico, educazione fisica, insegnamento e letterario, i guadagni sono significativamente inferiori alla media (rispettivamente, 980, 1.059, 1.093 e 1.117 euro).

Le professioni più richieste dal mercato del lavoro
Fonte: AlmaLaurea

Adesso che sai come si orienta il mercato del lavoro sarai più consapevole della scelta da fare per il tuo corso di studio, ma non dimenticare di seguire le tue inclinazioni. Alla base del successo, c’è sempre la bellezza di fare un lavoro che ti piace.

E ora… fai uno dei nostri test per scoprire il corso di laurea adatto a te[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]