Eurostat ha comunicato che durante il 2013 le donne dell’Unione Europea hanno guadagnato, in media, il 16,4% rispetto agli uomini.
Il divario va da meno del 5% in Slovenia a più del 20% in Estonia, Austria, Repubblica Ceca e Germania.
Eurostat sottolinea che la disparità riguarda non solo il livello salariale ma anche la tipologia di lavoro.
Le donne rappresentano il 46% della forza lavoro europea ma solo un terzo di manager è donna.Le donne sono presenti in sproporzione in posizioni amministrative, di vendita al dettaglio e di commercialista.
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La disparità si manifesta anche nella tipologia contrattuale: nel 2013, il 31,8% delle donne lavorava in una posizione part-time mentre per gli uomini la cifra era del solo 8,1%.
leggi il documento completo (http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/6729998/3-05032015-AP-EN.pdf/f064bb11-e239-4a8c-a40b-72cf34f1ac6f)
Ecco l’elenco delle nazioni europee in base al divario (%) di paga tra uomini e donne:
Estonia 29,9%
Austria 23,0%
Repubblica Ceca 22,1%
Germania 21,6%
Slovacchia 19,8%
Regno Unito 19,7%
Spagna 19,3%
Finlandia 18,7%
Ungheria 18,4%
Danimarca 16,4%
Paesi Bassi 16,0%
Cipro 15,8%
Francia 15,2%
Svezia 15,2%
Irlanda 14,4%
Lettonia 14,4%
Bulgaria 13,5%
Lituania 13,3%
Portogallo 13,0%
Belgio 9,8%
Romania 9,1%
Lussemburgo 8,6%
Croazia 7,4%
Italia 7,3%
Polonia 6,4%
Malta 5,1%
Slovenia 3,2%
Per quello che riguarda i livelli di occupazione, i Paesi con la maggiore disparità tra uomini e donne sono Malta, Italia e Grecia mentre quelli con la minor disparità sono Lituania, Finlandia, Lettonia e Svezia.
Eurostat sottolinea che i Paesi con la maggior occupazione femminile sono spesso anche quelli con il maggior utilizzo di lavoro part-time.
Svezia, Germania, Danimarca, Paesi Bassi e Austria hanno un tasso di occupazione delle donne superiore al 70% con il 30% di esse che lavorano part-time.
Ecco la graduatoria delle nazioni europee in base al tasso di occupazione delle donne:
Svezia 77,2%
Germania 72,5%
Danimarca 72,4%
Finlandia 71,9%
Paesi Bassi 71,6%
Austria 70,8%
Estonia 70,1%
Regno Unito 69,3%
Lituania 68,6%
Lettonia 67,7%
Francia 65,6%
Lussemburgo 63,9%
Repubblica Ceca 63,8%
Slovenia 63,0%
Portogallo 62,3%
Cipro 62,2%
Belgio 62,1%
Bulgaria 60,7%
Irlanda 60,3%
Slovacchia 57,8%
Polonia 57,6%
Ungheria 57,0%
Romania 56,2%
Spagna 53,8%
Croazia 52,8%
Italia 49,9%
Malta 49,8%
Grecia 43,3%
A livello manageriale, Lussemburgo, Cipro, Paesi Bassi e Croazia si distinguono in modo negativo per l’assenza di donne mentre Lettonia, Ungheria, Lituania e Polonia sono all’altro estremo della graduatoria.
Lettonia 44%
Ungheria 41%
Lituania 40%
Polonia 38%
Bulgaria 37%
Slovenia 37%
Francia 36%
Svezia 36%
Portogallo 34%
Regno Unito 34%
Estonia 33%
Irlanda 33%
Slovacchia 33%
Romania 32%
Belgio 31%
Spagna 31%
Finlandia 30%
Germania 29%
Grecia 29%
Austria 29%
Danimarca 28%
Italia 28%
Malta 28%
Repubblica Ceca 27%
Croazia 25%
Paesi Bassi 25%
Cipro 19%
Lussemburgo 16%
fonte: Italians in fuga del 6 marzo