Laurea in Lingue straniere: una scelta di vita tra passione e opportunità di lavoro

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Viaggiare, conoscere nuovi posti, confrontarsi con culture diverse, scoprire mondi lontani: questi (ed altri) sogni accompagnano spesso gli studenti che decidono di optare per i Corsi di Laurea in Lingue al momento della scelta dell’Università.

Nonostante i poco talvolta poco incoraggianti, secondo cui i laureati in lingue si attestano agli ultimi posti in termini di occupazione post-laurea, negli ultimi dieci anni gli iscritti a questo genere di corsi risulta più che raddoppiato.

Laurea lingue straniere e lavoro: quali prospettive?

La scelta dell’Università per gli studenti che amano le lingue straniere è spesso rappresentata da un bivio: Lingue e letterature straniere oppure Traduzione e Mediazione linguistica.

Due corsi di laurea molto simili, ma che aprono a prospettive occupazionali spesso diverse.

laureati in Lingue e letterature straniere possono trovare lavoro nelle aziende import-export, nell’editoria, in enti turistici oppure scegliere la strada dell’insegnamento.

I laureati in Traduzione e mediazione linguistica, invece, oltre ad occuparsi dell’ambito della traduzione di testi tecnici, letterari o turistici, possono trovare spazio all’interno della Pubblica amministrazione.

In entrambi i casi, è consigliabile completare il percorso di studi con la Laurea Magistrale per ottenere un grado di specializzazione maggiore, spesso decisivo per trovare lavoro.

Non bisogna trascurare, infine, le opportunità lavorative che provengono dal settore del turismo, nel quale i laureati in lingue sono particolarmente apprezzati.

La condizione occupazionale dei laureati

Per avere un quadro completo sulla condizione occupazionale dei laureati in Lingue straniere facciamo riferimento all’ultima indagine pubblicata da AlmaLaurea.

Secondo i dati più recenti, a un anno dal conseguimento del titolo triennale:

  • il 15,9% lavora e non è iscritto ad una laurea di secondo livello
  • il 9,9% lavora ed è iscritto ad una laurea di secondo livello
  • l’8,1% non lavora, non è iscritto ad una laurea di secondo livello e non cerca
  • il 54,6% non lavora ed è iscritto ad una laurea di secondo livello

Questi dati confermano quanto dicevamo nel paragrafo precedente: per avere una preparazione completa e più “spendibile” in ottica lavorativa è opportuno completare il percorso di studi con la specialistica.

Quale strada dopo il diploma?

Scegliere l’Università da frequentare dopo il diploma non è semplice. 

I corsi di laurea esistenti sono tanti, le idee spesso non sono del tutto chiare, è difficile districarsi tra piani di studio, futuro lavorativo, aspirazioni, consigli di insegnanti e genitori.

Per aiutarti a fare ordine nel caos ti presentiamo la Guida alla scelta del corso di laurea, un libro che saprà accompagnarti verso una scelta consapevole e adatta alle tue attitudini.

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