Graduatorie mondiali, l’Università Italiana perde terreno

E’ stata stilata e resa pubblica la dodicesima edizione della classifica del QS World University Rankings 2015/16, che vede per il quarto anno di seguito al primo posto tra le università mondiali  il Massachusetts Institute of Technology (MIT), seguito dalla Harvard University al secondo posto e sul terzo gradino a parimerito  Cambridge University e Stanford.

Le novità 2015 del QS World University Rankingtop 10 QS Ranking

Per il primo anno entra tra i primi 10 posti l’elvetica ETH Zurich, posizionandosi sul nono gradino.
Aumentano il loro valore le due principali università di Singapore, entrambe tra le prime quindici al mondo e fiore all’occhiello tra le università asiatiche , mentre ritorna tra le top twenty l’Australian National University.

Nello schema a lato un dettaglio della top10 

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Come funziona il QS World University Ranking

Sono 6 gli indicatori-chiave di performance per valutare e paragonare ogni anno le università “top” nel mondo: la Reputazione Accademica (40%), la reputazione degli impiegati (10%), il Rapporto Studenti-facoltà (20%), le Menzioni per ateneo (20%) – che misura l’impatto della ricerca pubblicata negli ultimi cinque anni e grande novità degli indicatori di quest’anno – il Rapporto dei docenti stranieri (5%) ed infine il Rapporto degli studenti stranieri (5%)

Quest’anno il QS ha analizzato 11.1 millioni di pubblicazioni scientifiche – indicizzate dalla banca dati bibliometrica Scopus/Elsevier, 3,539 università sono state considerate in questo studio e 891 sono state classificate, 28 in più rispetto allo scorso anno.

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L’università italiana nel QS World University Ranking

Il primo ateneo italiano menzionato nella graduatoria è il Politecnico di Milano (187°) , che entra per la prima volta tra le migliori duecento al mondo, seguito dall’Università di Bologna (204) e dall’Università degli Studi di Roma – La Sapienza (213).
L’anno scorso Bologna era il primo ateneo italiano nella top 400, al 188° posto.

Tra le prime 400 al mondo: l’Università degli Studi di Milano (306) l’Università degli Studi di Padova (309), il Politecnico di Torino (314) e l’Università degli Studi di Pisa (367).

Le dichiarazioni di Ben Sowter, responsabile della divisione ricerca di QS in merito alle università nostrane : “L’Italia, a parte alcune eccezioni molto positive, perde terreno in questa edizione del QS World University Rankings. Una parte di questo declino è certamente attribuibile al cambiamento introdotto nel modo in cui valutiamo la ricerca pubblicata. Il confronto con i risultati dello scorso anno, deve tener conto di questa importante variazione che ha avuto un impatto significativo per molte università, in particolare per quelle che eccellono nell’ambito della ricerca medica, la cui influenza da quest’anno è stata diminuita ed equiparata a quella delle altre quattro maggiori aree di studio in cui si esplicita l’attività universitaria.”
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Resta comunque da sottolineare che a pesare sul valore limitato dei nostri atenei è la scarsa reputazione accademica internazionale, nonché lo svantaggio nei due indicatori che misurano il numero e proporzione degli studenti e dei docenti Internazionali, dove la competizione è spietata. In alcuni casi c’è stato un peggioramento anche nell’indicatore della proporzione tra docenti e studenti, spesso dovuto ai limiti legislativi, burocratici ed economici con cui l’università italiana si confronta annualmente, nonché con la con la competizione di paesi di lingua inglese.
Tuttavia, e non ci si direbbe, l’Italia si rivela competitiva in un criterio fondamentale per gli studenti:
l’ “employer reputation”. Questo indicatore si basa su un sondaggio di oltre 44.000 recruiter ai quali è stato chiesto di indicare da quali università preferiscono assumere talenti: quattro italiane figurano tra le prime 200 al mondo mentre altre tredici hanno migliorato considerevolmente la propria posizione in questo criterio.

Infine l’eccellenza italiana è rappresentata in modo significativo quantomeno nelle classifiche delle macro aree di studio, che completano il QS World University Rankings, ovvero:

  • Medicina e Bioscienze: 17 italiane tra le top 400 al mondo
  • Scienze Naturali: 16 italiane tra le top 400
  • Ingegneria e Tecnologia: 14 italiane tra le top 400
  • Arte e Studi Umanistici: 14 italiane tra le top 400
  • Science Politiche, Sociali ed Economiche: 13 italiane tra le top 400

E’ possibile consultare la classifica completa del QS World University Rankings 2015/16 al sito www.TopUniversities.com