Gli atenei italiani attirano pochi stranieri

Gli atenei italiani attirano pochi stranieri

A che punto siamo con l’internazionalizzazione dei nostri atenei? Maluccio, a leggere le stime dell’Anagrafe nazionale degli studenti. Stando agli ultimi dati del Miur, meno del 5 per cento delle università italiane attira studenti internazionali. A distinguersi ci pensa solo l’Alma Mater di Bologna, che nell’ultimo anno ha immatricolato quasi 900 stranieri.

L’internazionalizzazione per un ateneo significa prestigio. In Italia e all’estero. Ecco, allora, che nelle università proliferano corsi erogati interamente in inglese per diventare sempre più attraenti agli occhi delle matricole straniere. Ma non basta: nel 2013 gli studenti stranieri che si sono immatricolati negli atenei italiani sono stati appena 12.976, ovvero meno di cinque su cento.

Secondo gli ultimi dati dell’Unesco, intorno al mondo accademico italiano ruotano 77.732 stranieri. Certo, siamo davanti alla Spagna, ma un abisso ci divide dagli altri stati europei: 206.986 sono gli stranieri che oggi studiano in Germania, 271.399 in Francia e 427.686 nel Regno Unito. A livello nazionale, la regione con il più alto numero di universitari stranieri è la Lombardia che, da sola, attira quasi un quarto del totale: 3.092. Seguono Emilia Romagna (1.652), Lazio (1.609) e Piemonte (1.600). Ultima la Basilicata con soli 5 studenti.

L’Università più internazionale d’Italia è l’Alma Mater di Bologna, al primo posto per numero di immatricolati con 899 nuovi arrivi. La maggior parte (112) è iscritta in Scienze dell’economia e della gestione aziendale. Dopo Bologna, l’Università Statale di Milano, 841 studenti stranieri. I due corsi di studio più gettonati sono Lingue e culture moderne (148 iscritti) e Mediazione linguistica e culturale (112). In terza posizione La Sapienza di Roma (817): qui gli stranieri preferiscono studiare Lingue e culture moderne (118 immatricolati) e le Professioni sanitarie, soprattutto Infermieristica e Ostetricia.

Ad iscriversi in Italia sono soprattutto ragazze. In cima ci sono gli albanesi (1.792), poi romeni (1.708) e cinesi (1.259). Poca roba, comunque, rispetto all’estero, dove si toccano punte anche di tredicimila matricole straniere ogni anno. Che fare, allora, per crescere sul versante internazionale? Cominciare ad abbassare le tasse, per esempio, non sarebbe un’idea malvagia…