Come comportarsi durante un colloquio di lavoro

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Molte persone, quando devono sostenere un colloquio di lavoro, vivono uno stato di panico per paura di non risultare spontanei o essere all’altezza delle aspettative.

Sarà capitato anche a te avere delle curiosità su quali possano essere le domande poste dagli esaminatori, conoscere i “segreti” su come vestirti e comportarti per dare un’immagine migliore di te? Ecco, leggendo quest’articolo, potrai capire quali sono gli errori da evitare durante un colloquio di lavoro e riuscire al massimo delle tue potenzialità.

Una della condizioni favorevoli per sostenere un colloquio orale è “predisporsi alla serenità”. Dare un’immagine sicura di sé stessi è un ottimo punto di partenza.

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Se il tuo curriculum vitae è stato selezionato per avere un colloquio conoscitivo, è la risposta al fatto che l’azienda abbia deciso di valutare le tue qualità. Questo dovrebbe darti un senso di sicurezza maggiore.
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Come presentarsi ad un colloquio di lavoro

La cosa principale che viene osservata dall’esaminatore è il tuo modo di presentarti al pubblico, quindi è importante scegliere con cura l’abbigliamento.

Vestiti in modo consono. Non significa per forza che devi metterti in giacca e cravatta (o tailleur per le donne). Scegli vestiti puliti, stirati e ordinati. La tua mise dipenderà molto dal tipo di azienda che ti selezionerà, regolati in base ad essa. Non mostrare tatuaggi o piercing, se sono evidenti, ed evita il trucco eccessivo o abiti sfarzosi.

Porta una copia del tuo curriculum (anche se molto probabilmente ci sarà una copia stampata in ufficio) e assicurati di avere con te tutti i documenti necessari.

Dovrai essere puntuale all’appuntamento, magari pianifica un giorno prima il tempo necessario per arrivare in sede. Ricorda, è sempre meglio essere in lieve anticipo che in ritardo.

Nella sala d’attesa, dopo aver comunicato alla segretaria la tua presenza, siediti e aspetta il tuo turno, al massimo puoi sfogliare una rivista, meglio un quotidiano.

Evita di dare l’impressione di essere impaziente e quindi di alzarti troppe volte, gironzolando per la stanza. Meglio andare da soli e non in presenza di familiari o amici, dai l’idea di essere più professionale.

Spegni il cellulare o abbassa la suoneria e rilassati. Non pensare troppo alle cose che dovrai dire, ma cerca solo di ricordare il nome della persona che dovrai incontrare. Sii positivo e propositivo e fai attenzione a ciò che succederà. Il colloquio è importante per te, così come è importante il tempo di chi ti sta conoscendo.

Il momento del colloquio

Quando finalmente si aprirà la porta potrai parlare direttamente con l’esaminatore; al momento dell’incontro saluta e tendi la mano, dai una stretta decisa, ma non troppo, ed evita le “mani flosce”.

Accomodati, dopo che sei stato invitato a sederti, e resta in quella posizione, evitando di accavallare le gambe, o di incrociare le braccia.

Ricorda che l’esaminatore osserverà soprattutto il tuo linguaggio non verbale, quindi evita di dare l’impressione di essere nervoso o spaventato.

Quando inizierà il dialogo, presta la massima attenzione, guardando nella sua direzione e se ci sono più persone distribuisci l’attenzione su chi parla, e non fissare qualcuno in particolare.
Ogni volta che ti sarà chiesto qualcosa sii pronto nella risposta, non perderti in pause imbarazzanti.
Prima di andar via, ricordati sempre di ringraziare per l’opportunità che ti è stata data e infine saluta i presenti.

Quali sono le domande tipiche e come rispondere

Arrivati nel bel mezzo della discussione, l’esaminatore dopo aver letto il tuo curriculum, vorrà farti delle domande circa il tuo approccio alla professione e alle tue esperienze di lavoro.
Le domande tipiche seguono, più o meno, questo iter:

  • Mi parli di lei
  • Quali sono i suoi obiettivi professionali?
  • Mi descriva il suo lavoro ideale
  • Quali sono le occasioni in entra in conflitto con le persone, e perché?
  • Mi descriva il processo col quale prende una decisione importante
  • Quali sono i suoi programmi tv, libri o musica preferita?
  • Quali sono i suoi hobby?

Per quanto riguarda il tuo percorso di studi e la tua esperienza lavorativa, ti sarà chiesto:

  • Riassuma brevemente il suo curriculum vitae e le sue esperienze lavorative
  • In base a cosa ha scelto il suo percorso di studi?
  • Quali sono le materie di studio che preferisce?
  • Perché sta cercando un lavoro?
  • Perché ha accettato il suo ultimo lavoro?
  • Che cosa le piaceva di più e cosa di meno nel suo impiego precedente?

Infine, ti saranno fatte domande circa il lavoro offerto:

  • Come mai si è candidato per questo lavoro?
  • Cosa conosce della nostra azienda?
  • Perché crede di essere adatto a questo lavoro?
  • In che cosa pensa di essere migliore rispetto ad altri candidati?
  • Quanto guadagna adesso o quanto guadagnava col suo precedente impiego?

A queste domande bisognerà rispondere con un tono pacato e chiaro e con fare rilassato bisognerà essere pronti a qualsiasi reazione. Questa è una parte fondamentale.

Ricorda: è importante non essere logorroici, non dare risposte lunghe come un monologo, ma nemmeno quelle monosillabi. Se hai bisogno di un attimo per riflettere, prenditi una breve pausa prima di rispondere. Dimostrerai che pensi prima di parlare e che non stai solo recitando a memoria.

Un’altra regola fondamentale è non interrompere il tuo interlocutore, partecipa in modo attivo al colloquio, facendo anche tu domanda di chiarimento quando è necessario. Non mentire mai quando ti viene chiesto qualcosa, sarà molto evidente il tuo cambio d’umore.

L’obiettivo dell’esaminatore è verificare la tua capacità di reagire agli imprevisti, la tua fiducia e la tua sincerità. Evita un atteggiamento difensivo riguardo ai dati meno favorevoli del tuo CV, non giustificarti ma dimostra la volontà di migliorare i punti deboli.

Se ti chiedono di parlare delle tue esperienze precedenti non criticare i tuoi ex datori di lavoro. Osserva le reazioni non verbali dell’esaminatore: una sua espressione contrariata, o viceversa un suo sorriso, possono essere indicazioni utili per capire l’andamento del colloquio.

Ricorda, infine, che l’opportunità di iniziare una nuova collaborazione è per entrambi una chance, quindi anche tu stai offrendo qualcosa e non pensare che tu sia lì per elemosinare un lavoro. Quindi, evita un atteggiamento sottomesso e sii pronto anche tu a fare delle domande circa le condizioni di lavoro offerte.

Quali domande potrai fare tu durante un colloquio di ammissione

Vediamo insieme le domande che potrai fare tu. Si tratta della parte più interessante del colloquio, ma anche quella più “delicata” perché basta poco per dare un’impressione sbagliata di te. Quindi è giusto mostrare interesse e curiosità per il lavoro e per l’azienda, ma è importante dosare le cose da chiedere con tempi giusti.

Ecco alcune domande da fare, sull’azienda e sul lavoro:

  • Quali sono i principali obiettivi e le principali responsabilità della posizione che offrite?
  • In che modo la vostra azienda si aspetta che questi obiettivi vengano raggiunti
  • Quali sono le risorse messe a disposizione dall’azienda, e che cosa va reperito altrove, per il raggiungimento degli obiettivi?

Domande sullo stipendio

Per chiedere informazioni sullo stipendio bisogna saper aspettare il momento giusto. Se è previsto più di un colloquio, meglio attendere l’ultimo per chiedere informazioni sullo stipendio. Se si tratta di un unico colloquio, meglio iniziare a fare prima domande sull’azienda e sul lavoro da svolgere, aspettare il momento in cui l’esaminatore chiederà: “ci sono altre domande?”, allora potrai chiedere dello stipendio.

Se non lo fa, puoi chiedere informazioni al riguardo, ma è sempre meglio iniziare con domande generiche.

Il momento migliore è chiedere dello stipendio, quando si accenna all’aspetto economico o in riferimento al guadagno con il lavoro precedente.

Se questo non arriva, e sai che si tratta di un unico colloquio, allora prima di andar via, con molta gentilezza, esprimi con curiosità la tua domanda circa i possibili guadagni e non dimenticare che questo aspetto così delicato, l’esaminatore lo conosce bene. Quindi, probabilmente, sarà lui a parlartene, togliendoti dall’imbarazzo.

Prima di salutarti, ti auguro un in bocca al lupo per il tuo prossimo colloquio, sperando di averti aiutato.

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