L’ Alternanza scuola-lavoro 2017: tra formazione e apprendistato

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Fornire ai giovani, nel sistema dei licei e nell’istruzione professionale, oltre alle conoscenze scolastiche, le competenze lavorative che appaiono sempre più necessarie per inserirsi agevolmente nel mercato del lavoro.

Con livelli di istruzione sempre più alti, appare comunque difficile sviluppare quelle competenze che si apprendono solo attraverso la partecipazione al mondo del lavoro, essendo la debolezza del rapporto tra scuola e mondo produttivo, una delle più evidenti criticità dell’economia e della società italiane.

In questo articolo analizzeremo i cardini di una delle riforme più chiacchierate della legge 107/2015: l’alternanza scuola-lavoro.

Alternanza scuola-lavoro

Si chiama Alternanza scuola-lavoro uno dei punti cardine della legge 107/2015 detta “La Buona Scuola” di cui abbiamo diffusamente parlato in questo articoloriconfermato come parte fondamentale nel piano in 10 punti per la scuola pubblica dal Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.

Il piano è di seguire sempre più la prospettiva europea e iniziare quindi a comprendere obiettivi quali la cittadinanza attiva, lo sviluppo personale e il benessere, ma anche promuovere abilità trasversali, tra cui quelle digitali, necessarie affinché i giovani possano costruire nuovi percorsi di vita e lavoro, anche auto­imprenditivi, fondati su uno spirito pro­attivo, flessibile ai cambiamenti del mercato del lavoro.

L’alternanza intende integrare i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro attraverso una collaborazione produttiva tra i diversi ambiti, con la finalità di creare un luogo dedicato all’apprendimento in cui i ragazzi siano in grado di imparare concretamente gli strumenti del “mestiere” in modo responsabile e autonomo.

A chi si rivolge?

L’alternanza si rivolge a tutti gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno e prevede obbligatoriamente un percorso di orientamento utile ai ragazzi nella scelta che dovranno fare una volta terminato il percorso di studio. Il periodo di alternanza scuola-lavoro si articola in 400 ore per gli istituti tecnici e 200 ore per i licei.

Come si realizza?

I percorsi formativi di alternanza scuola-lavoro sono resi possibili dalle istituzioni scolastiche, sulla base di apposite convezioni con strutture ospitanti o aziende esterne iscritte al  Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro.

L’istituzione scolastica con la collaborazione del tutor esterno valuta il percorso effettuato dallo studente e provvede a certificare le competenze acquisite. Queste costituiscono credito sia ai fini della prosecuzione del percorso formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per i percorsi di apprendistato. Al termine del percorso, quindi, vengono rilasciati attestati di frequenza, certificati di competenze e crediti.

Il registro nazionale

La costituzione di un Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura rappresenta uno strumento per facilitare l’incontro tra imprese ed istituzione scolastiche. Attraverso il registro,consultabile in modo gratuito, a decorrere dall’ a. s. 2015/16, sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disposti ad accogliere studenti per percorsi di alternanza, indicando il numero e per quali periodi. Il Registro,

Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale “La Buona Scuola”.

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