Mi riferisco alla costanza durante le ore di studio. Non è facile concentrarsi, la distrazione è in agguato. Proprio quando hai bisogno di impegno massimo decidi che è arrivato il momento di prendersi una pausa. Sai cosa significa questo? Mettere in pericolo il tuo rendimento.
Da un lato c’è chi ti consiglia di studiare senza distrazioni, dall’altro c’è il tuo bisogno di staccare la spina e di far riposare la mente. Hai ragione, lo studio esasperato può portare a una condizione di scarso rendimento. La lettura ha bisogno di ritmo e di riposo. Qual è la soluzione giusta? Come organizzare le pause?
La prima regola è semplice: ci vuole costanza. Devi dedicarti allo studio ogni giorno, senza eccezioni. In questo modo eviterai maratone di cinque o sei ore sui libri che ti ridurranno allo stremo, mettendo a dura prova la tua attenzione.
Poi c’è bisogno di un metodo di studio, uno schema capace di organizzare tempi e pause: uno dei più famosi e utilizzati è la Tecnica del Pomodoro.
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Cosa è la Tecnica del Pomodoro?
Sembra uno scherzo, vero? In realtà si chiama così: The Pomodoro Technique, la Tecnica del Pomodoro. Si tratta una soluzione per gestire il tempo – inventata negli anni ’80 dallo sviluppatore software Francesco Cirillo – basata su un timer a forma di pomodoro. Ecco spiegato il motivo del nome, ma come si mette in pratica?
- Decidi i compiti da svolgere durante la giornata;
- Lavora per 25 minuti senza distrazioni;
- Quando il timer segna la fine del ciclo fermati;
- Fai una pausa di 5 minuti;
- Ricomincia a lavorare per altri 25 minuti.
- Ogni 4 cicli prenditi una pausa di 15/30 minuti;
Questa è la Tecnica del Pomodoro, uno schema semplice e immediato per gestire il tempo. Il concetto base: durante i minuti dedicati al lavoro devi fare solo quell’operazione. Non devi distogliere l’attenzione per controllare il telefonino o l’email. Devi solo lavorare o studiare.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa tecnica?
Il primo vantaggio della Tecnica del Pomodoro è semplice: ti costringe a studiare senza rinunciare alle pause. L’obiettivo è quello di concentrare la tua attenzione in quei 25 minuti, con la promessa di una sosta appena suona il timer.
Spesso questo è il problema, la mancanza di una definizione netta dei tempi. Un atteggiamento che porta all’interruzione del processo di apprendimento: non è la pausa in sé a essere un problema (il nostro cervello ha bisogno di riposo) ma la distrazione. Non chiudiamo il periodo, non diamo un filo logico al percorso iniziato.
Con la Pomodoro Tecnique puoi gestire in modo schematico lo studio. Anche se non mancano i difetti: spesso il timer viene visto come un nemico e i 25 minuti di studio diventano un miraggio. Non sempre si riesce a mantenere l’attenzione, soprattutto all’inizio. Ma la soluzione arriva da Wikipedia: “Work on the task until the timer rings. If a distraction pops into your head, write it down, but immediately get back on task”.
Lavora, non ti fermare. Quando la distrazione si fa strada nel tuo pensiero descrivila su un pezzo di carta, a mano, e rimettiti a studiare. Definire nero su bianco il tuo nemico è la soluzione migliore per focalizzarlo e combatterlo.
Francesco Cirillo suggerisce un’altra soluzione per le distrazioni esterne: proteggere il pomodoro, fare in modo che le persone non disturbino lo svolgimento del compito. In che modo? Devi informare con chiarezza chi si avvicina.
Sto studiando, non posso fare altro. In alternativa puoi negoziare una soluzione per risolvere il problema o magari richiamare la persona che vuole la tua attenzione.
Detto in altre parole: il Pomodoro è sacro, non si interrompe e non va oltre il tempo stabilito. Non esistono pause più lunghe o più brevi, non sono previsti spazi di lavoro diversi da quelli stabiliti.
Tecnica del Pomodoro: come studiare meglio
La Tecnica del Pomodoro può essere usata per studiare meglio? Certo, è un’ottima soluzione per gestire il tempo da dedicare agli impegni didattici. Ma per ottenere buoni risultati devi organizzare il lavoro in modo da sfruttare il tempo a tuo favore. I punti da osservare:
- Ragiona in termini di to do list, un elenco di punti da rispettare. Il Pomodoro è inutile se non hai ben presente la mole di lavoro. Il trucco per studiare meglio con questo supporto: gestire pagine e argomenti in base alle tue potenzialità.
- Non è una gara contro il timer. Non devi completare un certo numero di cicli per essere libero dallo studio. Il Pomodoro è uno strumento per raggiungere un obiettivo che devi definire attraverso una lista predefinita (vedi sopra).
- All’inizio non raggiungi gli obiettivi perché non hai definito il rapporto tra impegno e tempo necessario. Può capitare che nella to do list ci siano troppe pagine da studiare, o troppo poche. Solo il tempo ti darà la consapevolezza necessaria per sfruttare il timer.
Queste regole valgono per tutti? No, è logico che il metodo di studio proposto dalla Tecnica del Pomodoro può essere rifiutata, o magari è inadeguata in determinate situazioni. In qualche caso ti aiuta in situazioni d’emergenza ma c’è un solo modo per capire se questo sistema è adatto a te: provare.
Tutto quello che ti serve per iniziare
Per gestire la to do list (che sarebbe una normalissima lista di impegni da svolgere) puoi usare il diario, un’agenda, un foglio di carta o un modulo specifico con le caselle da spuntare. Però hai bisogno dell’orologio – anzi, del timer – per organizzare il tutto.
Ci sono tante applicazioni per studiare online, e questo vale anche per la Tecnica del Pomodoro: le soluzioni abbondano. Puoi affidarti a un qualsiasi timer da cucina, magari proprio a forma di ortaggio, ma ci sono diverse applicazioni desktop e mobile:
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