Il periodo estivo è fondamentale perfezionare lo studio per superare il test di ammissione. Sebbene siamo tutti un po’ stanchi dopo l’esame di maturità o dopo gli esami universitari, in questa fase dobbiamo dare lo stesso il nostro massimo.
In questo periodo abbiamo a disposizione una giornata intera di studio solo per i quiz, quindi quello che andiamo a memorizzare adesso risulta più efficace. Molti di voi si ricorderanno di aver fatto “miracoli” nello studio lavorando intensamente a due giorni dall’interrogazione scolastica! Lo stesso schema vincente può essere ripetuto in questa fase finale di studio in vista del test d’ingresso.
Simulazione test ammissione: quante esercitazioni svolgere?
Non abbiamo una riposta unica a queste domande, ma va considerato che la prova verte su nozioni da conoscere e che allo stesso tempo se non si è in grado di riuscire a “spendere” queste nozioni in ottica di test non sono utili all’obiettivo (per approfondire l’argomento, consulta il volume Superare la prova a test)
Quindi potremmo dire che è preferibile ripetere partendo dalle applicazioni, cioè svolgendo batterie di quesiti per disciplina e poi ritornare alla ripetizione teorica sugli argomenti dove la perfomance non è soddisfacente. La biologia, invece, è l’unica materia che necessita comunque di uno studio teorico continuo.
Per ciò che riguarda le simulazioni ci sono due “correnti di pensiero”: c’è chi consiglia di svolgere una/due simulazioni al giorno, non solo per padroneggiare la prova ma anche come ripetizione; c’è, invece, chi opta per una simulazione al giorno solo nell’ultima settimana mentre una ogni tre giorni circa nei periodi precedenti.
Possiamo affermare, per esperienza, che svolgere poche simulazioni non è positivo e che allo stesso tempo effettuarne tante senza un’approfondita analisi critica della prova non risulta un metodo vincente. Può andare bene fare tante simulazioni se lo studente analizza le singole prove e ripete gli argomenti su cui è andato meno bene non limitandosi ad uno sterile calcolo del punteggio.
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Lo studio prima del test di ammissione
In questa fase finale di studio in aggiunta a quanto detto ciò che fa la differenza è:
- Imparare ad essere rapidi: il tempo a disposizione è poco per ogni quesito;
- Non commettere leggerezze o errori di distrazione: in un test di questo tipo si è portati a commettere tale tipo di errori. Spiegare le motivazioni tecniche e psicologiche del perchè si commettono molti errori è un discorso troppo lungo ed esula dall’obiettivo dell’articolo, ma è importante sapere che si deve imparare ad essere molto attenti e precisi in fase simulativa;
- Osare e non difendersi: la paura tende a frenare il concorrente. E’ importante imparare a comprendere quanto e quando sia la saggezza e quanto e quando invece sia la paura che ci limita nel rispondere alle domande;
- Gestire bene la prova: il test è una prova individuale ed è fondamentale allenarsi in tal senso.
Il giorno della prova i compiti saranno identici per tutti i candidati ma la disposizione delle domande e delle alternative sarà differente per ogni singolo concorrente, pertanto non si potrà copiare. In un contesto disagevole l’errore di distrazione è maggiormente facilitato, quindi è utile imparare da subito a prestare attenzione a ricopiare in tempo e in maniera precisa le domande sul modulo a lettura ottica.
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Stiamo studiando nel modo giusto?
E’ il momento di verificare insieme se stiamo studiando nel modo giusto risolvendo un semplice quesito di Fisica proposto al test Veterinaria 2017.
Alcuni di voi si chiederanno: “Perchè proprio una domanda di Fisica?”. La risposta è più semplice di quello che si possa pensare: perchè in un test semplice come quelli del 2016 e del 2017 una conoscenza media di matematica e di fisica è risultata determinante per superare in modo agevole il test d’ingresso.
Ecco il quesito:
Matteo acquista un nuovo trapano da collegare alla rete domestica (220 V). L’etichetta, che segnala la potenza assorbita dall’utilizzatore, riporta “0,66 kW”.Quale sarà la corrente che circola nel trapano?
- 3 A
- 3 mA
- 0,33 A
- 333 A
- 66 A
La risposta esatta è la numero 1: la potenza assorbita è pari al prodotto tra volt e ampere del circuito – (P=V x I) – Utilizzando la formula inversa si ricava la corrente (I = P/V), in questo caso 660 W/220 V = 3 A.
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