Intervalli ogni ora, pause per i docenti e maggiore autonomia: la scuola finlandese stupisce l’America

Tim Walker è un maestro americano, trasferitosi con la famiglia in Finlandia, e racconta il suo primo anno di insegnamento in una scuola finlandese, dove gli alunni svolgono le 9 classi dell’obbligo scolastico . Si sofferma in particolare su ciò che l’ha maggiormente colpito: i tempi distesi, gli intervalli di 15 minuti per alunni e insegnanti dopo ciascuna lezione di 45’, nonché l’ampia autonomia data agli studenti nello svolgimento delle proprie attività.
Un capovolgimento totale della impostazione pedagogica a cui il docente ha sempre fatto riferimento, nonchè della sua mentalità di insegnante americano… figuriamoci ad impostare un metodo del genere in Italia!

Le scuole finlandesi organizzano l’insegnamento in blocchi orari di 45 minuti di lezione, ciascuna seguita da 15 minuti di intervallo. Gli studenti non hanno quasi mai due lezioni consecutive senza intervallo e, nella scuola primaria, gli intervalli si svolgono all’esterno, all’aperto, sia che ci sia il sole sia che piova.

Anche per i docenti vale la stessa regola . Racconta TIm Walker: “All’inizio ero riluttante ad entrare in sala insegnanti. Vedevo i 15 minuti di intervallo come tempo da dedicare all’organizzazione della lezione successiva e rimanevo in classe. Un comportamento assolutamente normale in una scuola americana. Ma alcuni miei colleghi finlandesi, dopo aver notato questo mio comportamento, cominciarono a preoccuparsi che io potessi “scoppiare”. Mi incitarono a trascorrere più tempo in sala insegnanti, a bere un caffè con i colleghi. Ho accolto il loro consiglio e ho scoperto che questi intervalli non “rinfrescavano” solo gli studenti , ma servivano anche a me per ricaricarmi. I colleghi finlandesi mi hanno insegnato che le pause consentono agli insegnanti di essere più efficaci. Mi hanno spiegato che l’insegnamento è una maratona, non è uno sprint di 100 metri. E’ importante rallentare, in modo da poter completare con successo la corsa che dura un intero anno scolastico”.

Infine, in America come in Italia, è consuetudine prendere per mano gli alunni e non lasciarli finchè non sono in grado di essere autonomi. Si comincia ogni anno scolastico insegnando ai bambini una lunga lista di routines e di procedure. In Finlandia invece gli alunni si muovono autonomamente da una classe all’altra fin dal primo anno della primaria e, addirittura, vanno a scuola da soli. Insegnare loro a spostarsi in fila non solo è inutile ma anche un po’ offensivo. Sebbene i bambini finlandesi appaiano molto più autonomi di quelli americani, non è che possiedano il “gene dell’autonomia”. Il fatto è che loro hanno, a scuola e a casa, molte più opportunità di fare le cose da soli senza essere continuamente controllati ed aiutati.

L’Associazione Docenti Italiani concorda con l’impressione avuta dall’insegnante americano. In una nota al termine del resoconto di Tim Walker si legge: ” Abbiamo sempre pensato che rispetto alla totale assenza di autonomia concessa in Italia agli studenti, nelle scuole americane bambini e giovani godessero di molta maggiore libertà ed indipendenza. Ed è sicuramente così al nostro confronto. Guardando alla Finlandia però, si scoprono ritmi e tempi impensabili non solo per noi ma per gli stessi americani. Vale la pena di meditare su questa non banale questione organizzativa. La seconda considerazione è che questa esperienza ci induce a riproporre lo Spaced Learning, il metodo inventato da Paul Kelley , che ha fatto proprie le teorie del neuro scienziato americano Douglas Fields. Secondo questa impostazione dopo 15-20 minuti di lezione occorre fare un intervallo, se si vuole che si generi la memoria a lungo termine. Lo Spaced Learning fornisce anche indicazioni su come strutturare il tempo di un’intera lezione. “

E voi… cosa ne pensate? In Italia siamo abbastanza pronti per questo metodo o si rishcia solo che docenti e studenti possano approfittarne?

Fonte: ADI – gennaio 2014

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