Come riconoscere i distrattori nel test di ammissione?

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Hai mai sentito parlare di distrattori?

Se ti stai preparando al test di ammissione all’Università, è fondamentale conoscerli e saperli rintracciare all’interno delle domande.

In questo articolo ti spiegheremo il perché, analizando i termini più comuni utilizzati in relazione ai quiz, con particolare attenzione proprio ai distrattori.

Test di ammissione: come si compone un quesito?

Ogni domanda è costituita da un testo, da una risposta corretta e da diverse alternative errate; l’analisi schematica e ciclica di tutti questi elementi permette di individuare la risposta corretta del quesito. 

Gli elementi che compongono un quesito all’interno di una batteria di quiz sono i seguenti:

  • testo della domanda;
  • alternativa corretta, denominata chiave;
  • alternative errate, classificate come distrattori.

Sembrano nozioni banali, ma è sempre meglio sapere cosa ci troveremo davanti il giorno del test e come comportarci di fronte alle domande.

I distrattori nei test di ammissione

I distrattori si suddividono in distrattori deboli o distrattori forti, in relazione alla capacità di “attrarre” l’attenzione del su di esse.

Un distrattore forte è più simile alla risposta corretta, o meglio è più facile identificarlo erroneamente come chiave.

Per ogni quesito la classificazione delle alternative errate in distrattori forti o deboli non è univoca, ma discende dal livello di conoscenza dell’argomento della domanda, quindi la classificazione delle alternative in distrattori forti o deboli è parzialmente soggettiva.

Come affrontare i distrattori: alcuni esempi

Attraverso alcuni esempi comprendiamo come agire operativamente in un quesito.

Utilizziamo una domanda molto semplice di cultura generale: in questo modo sarà più semplice comprendere l’argomento e capire tutte le variabili possibili

Esempio 1

Qual è il capoluogo della regione Piemonte?

  • A) Torino
  • B) Vercelli
  • C) Bologna
  • D) Palermo
  • E) Milano

Risposta banale: Torino. Si potrebbe dire che le altre alternative sono classificabili come distrattori tanto deboli da non essere nemmeno valutabili come possibili risposte.

Ma se questa stessa domanda fosse stata presentata ad uno studente inglese come avrebbe valutato il quesito?

Sicuramente difficile; forse avrebbe classificato Palermo come distrattore debole (si trova in Sicilia e forse è noto), forse anche Vercelli, non avendo mai sentito nominare tale città, ma probabilmente avrebbe classificato Milano e Bologna come possibili risposte corrette.

Esempio 2

Consideriamo la stessa tipologia di domanda con alcune variazioni nel testo.

Qual è il capoluogo di regione attraversato dal fiume Po?

  • A) Torino
  • B) Vercelli
  • C) Bologna
  • D) Palermo
  • E) Milano

La risposta non è più immediata per tutti. Per un abitante del centro o del sud Italia con medio-basse conoscenze di geografia le alternative Bologna e Milano potrebbero essere classificate come distrattori forti; al contrario per un concorrente residente nell’Italia settentrionale il quesito rimane comunque banale.

Esempio 3

Complichiamo ulteriormente il test precedente.

Quale tra le seguenti città si trova alla latitudine maggiore, cioè più a nord?

  • A) Torino
  • B) Vercelli
  • C) Bologna
  • D) Palermo
  • E) Milano

Modificando il testo della domanda, pur non variando le alternative, il quesito da semplice diviene complesso.

Bologna e Palermo si escludono in maniera banale, ma le altre alternative no. Solo una parte dei concorrenti facilitati dalla residenza in tali zone riconosce che Torino è a sud di Vercelli, ma, comunque, rimane notevole la difficoltà di individuare quale città tra Milano e Vercelli sia posizionata a latitudine maggiore.

La risposta corretta è Milano per poco più di dieci chilometri. Per lo studente medio Vercelli è un distrattore fortissimo, cioè non scartabile con nessuna tecnica o ragionamento.

Quanti tipi di distrattori?

A questo punto possiamo classificare i distrattori considerando quattro categorie:

  • Banali, cioè falsi in modo palese;
  • Deboli, cioè alternative scartabili con alcuni semplici ragionamenti;
  • Forti, cioè eliminabili con sofisticati ragionamenti  e ricercando “appigli” e parallelismi;
  • Fortissimi, cioè non è possibile escluderli;

La maniera più semplice per risolvere i quesiti con i distrattori è, laddove sia possibile, iniziare ad eliminare i distrattori forti e a “convergere” verso la soluzione in modo ciclico.

Nei prossimi articoli della nostra rubrica A scuola di test affronteremo lo studio delle tecniche risolutive dei quesiti

Come prepararsi al test di ammissione

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