Come sopravvivere in una nuova classe

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ahimè, le vacanze son  finite! È l’esclamazione tipica e ricorrente di molti all’inizio del mese di settembre.

Gli studenti, infatti, stanno riprendendo le lezioni … qualcuno sarà contento di rivedere i vecchi compagni, qualcun’altro sarà un po’ meno contento di rincontrare i vecchi professori, per altri vi sarà l’emozione dell’ultimo anno e del profumo del futuro alle porte, ma, forse, quelli più emozionati, ansiosi, magari turbati, saranno quasi sicuramente tutti quei ragazzi che hanno concluso un ciclo di studi e si apprestano ad iniziarne un altro.

Lasciare compagni e professori, amati o odiati che siano stati, è nonostante tutto un lasciare qualcosa che ormai si conosceva, un qualcosa che più o meno si sapeva tenere sotto controllo, che più o meno si riusciva ad anticipare a volte con astuzia.

Come sopravvivere in una nuova classe? Gli interrogativi degli studenti

È probabile che gli interrogativi che affollano le menti di questi giovani studenti siano i seguenti:

  1. Come saranno i nuovi professori?
  2. Il professore di matematica sarà così esigente come quello che ho avuto in passato?
  3. Sarò in grado di svolgere le versioni di latino e greco?
  4. Saprò districarmi tra filosofi, pedagogisti e correnti psicologiche?
  5. Che regole avrà la nuova scuola?
  6. Come saranno i miei nuovi compagni?
  7. Ci sarà qualcuno/a carino/a?
  8. Ci sarà qualche ragazzo/a che ha le mie stesse passioni ed hobby, insieme al quale poter svolgere attività extrascolastiche?

Questi, forse, sono solo alcuni dei mille e passa interrogativi che affollano le menti di tutti i ragazzi e le ragazze che si trovano, ad esempio, a transitare dalle scuole medie inferiori ad un istituto superiore.

Imparare a conoscere il luogo

Per poter dare inizio egregiamente alla nuova avventura, la prima cosa da fare è imparare a conoscere il luogo che ci ospiterà per gli anni a venire. Conoscere i diversi ambienti: le aule, i laboratori, la palestra, l’aula magna, il salone teatro, gli uffici dell’amministrazione e la presidenza, la sala professori, i bagni. Sapersi orientare nel nuovo istituto ci consentirà di muoverci agevolmente, avere punti di riferimento che accresceranno la sicurezza in noi stessi e nell’esplorazione.

Intrecciare relazioni armoniose

Altra tappa fondamentale è l’intrecciare relazioni efficaci ed armoniose, sia con il nuovo corpo docente che con i nuovi compagni.

Ogni volta che si conosce una nuova persona, la prima cosa da fare è mettersi in osservazione e in ascolto. Carpire atteggiamenti, pensieri, vissuti, emozioni degli altri non è cosa semplice. Alla base di questa capacità vi è una nostra abilità, l’“Intelligenza emotiva”, che ha esigenza di essere allenata e sviluppata.

Essere dotati di intelligenza emotiva significa riuscire a raggiungere l’altro nel profondo; significa essere dotati di una capacità che ci consente di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire le proprie e le altrui emozioni.

Ricordo che al liceo capivo che non era aria di fare battute o di assumere atteggiamenti meno riverenti nei confronti della prof.ssa di italiano, quando mi chiamava col mio nome di battesimo, declamato per intero e con tono ufficiale, e non con il nome abbreviato che usavano tutti abitualmente. Imparare a riconoscere gli stati d’animo degli altri da piccoli segnali, a volte impercettibili, ci può salvare la giornata!

Non dobbiamo mai dimenticare che anche i professori sono delle persone, esattamente come noi, e che, come noi abbiamo delle giornate no, anche per loro la cosa è plausibile. Quindi, imparare a prevenire le nostre azioni, sintonizzandoci con lo stato d’animo del professore o degli altri in generale, riduce di molto la probabilità di essere richiamato, punito o interrogato.

Relazionarsi con i professori può sembrare cosa molto complessa, ma in realtà non lo è se solo teniamo a mente poche ed essenziali regole:

  • Seguire ciò che dice il docente e porgli domande per chiarimenti e/o approfondimenti non è altro che segno di forza e maturità. Tale atteggiamento aumenterà la motivazione all’insegnamento del docente stesso che proporrà con più entusiasmo e con tecniche più innovative i contenuti delle lezioni. Ma tale atteggiamento sarà utile ad ognuno di noi per avere un massimo rendimento durante le ore di lezioni e più tempo nel pomeriggio, in quanto ciò ci renderà sicuramente più veloci nell’esecuzione dei compiti pomeridiani.
  • Evitare di contraddire o sfidare il docente dinnanzi a tutta la classe. Potrebbe capitare di sentirsi non compresi, sentirsi offesi o accorgersi che il docente abbia commesso una qualche piccola defaillance durante la lezione. È, quindi, opportuno cercare con lui a quattro occhi un confronto. Tale atteggiamento non urterà la suscettibilità di nessuno e ci consentirà un immediato chiarimento con il diretto interessato.
  • Cercare di mostrarsi attivi e partecipativi alle iniziative che ogni docente potrà proporre, avrà degli effetti positivi sia nella relazione col docente stesso sia rispetto al nostro rendimento scolastico.
  • Cercare di essere sempre al passo con le lezioni spiegate in classe ridurrà di molto la fatica pomeridiana dei compiti e le corse e le nottate per cercare di recuperare in vista di esami o interrogazioni.

Rispetto ai nuovi compagni ciò che risulta importante è imparare a scegliere chi tra loro è più affine a noi e alle nostre passioni, interessi ed hobby, questo anche in virtù di frequentazioni extrascolastiche. Con ciò non si vuole dire di emarginare o non tenere in considerazione chi è troppo diverso da noi, sia rispetto a comportamenti manifesti che a valori e credenze personali, ma di creare alleanze positive che rendano la vita della classe armonica.

Sarà anche una frase fatta e scontata, ma non si può piacere a tutti e non ci possono piacere tutti; quindi, l’unica cosa sensata da fare è creare un’atmosfera quanto più armonica possibile, basata su confronto e libera espressione.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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