Tutte le informazioni sull’accesso programmato
Alcuni corsi di studio prevedono un numero limitato di posti pertanto è possibile iscriversi solo dopo il superamento di un test d’ingresso.
Limitare i posti disponibili risponde a una duplice esigenza: da un lato si vuole evitare che un numero troppo elevato di iscritti possa pregiudicare la qualità dell’insegnamento e dall’altro si cerca di ridurre al minimo la possibilità che vi sia un numero eccessivo di laureati rispetto alla reale capacità di assorbimento del mercato del lavoro.
Esistono, in particolare, due tipologie di corsi di laurea ad accesso programmato:
- a livello nazionale, per i quali i test di ammissione si tengono lo stesso giorno in tutta Italia e date delle prove, numero dei posti disponibili, modalità e contenuti dei test, criteri di valutazione, vengono stabiliti direttamente dal Miur;
- a livello locale, in questo caso è il singolo ateneo che in completa autonomia per motivi interni e strutturali decide di accogliere solo un numero determinato di studenti per uno specifico corso di laurea istituendo un test di ammissione. Nel caso del numero programmato a livello locale, quindi, date e criteri relativi all’eventuale prova di ammissione variano da Ateneo ad Ateneo ed è possibile che uno stesso corso di laurea sia a numero chiuso presso un’Università e ad accesso libero presso un’altra.
Che cosa significa accesso libero?
Sono detti ad accesso libero i corsi di laurea ai quali chiunque abbia conseguito un diploma di scuola superiore può immatricolarsi senza sostenere un test di ammissione. Tuttavia in alcuni casi è possibile che corsi ad accesso libero prevedano un test di orientamento obbligatorio non selettivo per valutare la preparazione iniziale degli studenti.
In questi casi, le Università indicano un punteggio minimo di ammissione, ma a chi ottiene un punteggio inferiore alla soglia minima non viene preclusa l’iscrizione, piuttosto deve soddisfare specifici obblighi formativi nel primo anno di corso. Alcuni Atenei, inoltre, predispongono una serie di precorsi con lo scopo di portare lo studente al livello di conoscenze del resto della classe.
Quali sono i corsi a numero programmato nazionale?
I corsi di laurea a numero programmato nazionale disciplinati dalla Legge 264 del 2 agosto 1999 sono:
- Medicina e Chirurgia
- Odontoiatria e Protesi dentaria
- Veterinaria
- Architettura
- Scienze della formazione primaria
- Professioni sanitarie (triennali e magistrali).
Quali sono i corsi a numero programmato locale e quelli ad accesso libero?
Non è facile fare un elenco completo ed esaustivo dei ai corsi di studio a numero programmato locale e ad accesso libero poiché le singole Università possono decidere come strutturare i corsi in modo autonomo. Ciò significa che uno stesso corso di laurea, per esempio Giurisprudenza, può essere a numero programmato locale in un Ateneo e prevedere, invece, l’accesso libero, in un altro. Pertanto, è bene consultare sempre i siti istituzionali delle Università per avere informazioni dettagliate e aggiornate.
In linea di massima, sono a numero programmato locale:
- Farmacia e Ctf
- Biotecnologie
- Scienze (da Biologia a Scienze naturali, Geologia, Informatica)
- Ingegneria
- Psicologia
- Scienze della comunicazione
- Conservazione dei beni culturali
- Scienze del turismo
- Scienze motorie
Tra quelli a libero accesso, invece, ci sono soprattutto i corsi di area umanistica (Lettere, Filosofia, Storia, Sociologia) e alcuni corsi di area giurdico-economica, come Giurisprudenza e Scienze Politiche.
Quanti sono i posti disponibili?
I posti disponibili variano di anno in anno; per i corsi di laurea a numero programmato nazionale sono indicati nei singoli decreti pubblicati dal Miur di solito tra il mese di giugno e agosto, mentre per i corsi a numero programmato locale l’indicazione del numero dei posti è contenuta normalmente nei bandi pubblicati dagli Atenei.
Quando e dove posso iscrivermi al test?
Tutte le informazioni relative a date, posti disponibili e modalità di svolgimento del test di ammissione sono contenute nei bandi di concorso che le Università hanno l’obbligo di pubblicare 60 giorni prima dello svolgimento della prova ufficiale.
Per reperire i bandi devi consultare i siti ufficiali degli Atenei dove pensi di concorrere. Nella maggior parte dei casi, le iscrizioni ai concorsi avvengono online sugli stessi portali delle Università, secondo le procedure riportate nei bandi. Di conseguenza, leggi sempre molto attentamente tutto ciò che è contenuto in questi documenti.
Per i candidati al test di Medicina e Odontoiatria, Veterinaria e Architettura l’iscrizione avviene esclusivamente online sul portale Universitaly.
Coloro che vogliono partecipare al test di ammissione ai corsi di laurea delle Professioni Sanitarie o di Scienze della formazione primaria devono seguire le procedure adottate dall’Ateneo presso cui intendono sostenere la prova.
A quante prove di ammissione posso partecipare?
In teoria non ci sono limiti per il numero di iscrizioni agli esami di ammissione, a patto che i test (che siano di uno stesso Ateneo o di Atenei diversi) si svolgano in giorni differenti.
Per i corsi ad accesso programmato nazionale è invece necessario scegliere a quale prova di ammissione partecipare, poiché i test per uno stesso corso di laurea si effettuano in contemporanea (stesso giorno e stesso orario) in tutti gli Atenei italiani.
Fanno eccezione solo le Università private che, solitamente, programmano le prove in giorni diversi rispetto a quelle statali, dando quindi la possibilità di sostenere l’esame anche a chi ha già partecipato alle prove preselettive delle Università statali.
Tuttavia, quali che siano i corsi per i quali deciderai di concorrere, ricorda che, se superi più prove, sarai in ogni caso costretto a scegliere dove immatricolarti, perché ci si può iscrivere solo a un unico corso di laurea.
Quali sono le principali Università private?
In Italia gli Atenei privati più prestigiosi sono essenzialmente 8:
- Bocconi (Milano)
- Campus Bio-Medico (Roma)
- Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano e Roma)
- Humanitas (Milano)
- IULM (Milano)
- Liuc (Varese)
- Luiss (Roma)
- San Raffaele (Milano).
In generale tutti questi Atenei sono a numero chiuso pertanto prevedono il superamento di un test di ammissione per iscriversi e ognuno di essi stabilisce date e modalità di svolgimento.
Si tratta per lo più di realtà con una precisa vocazione: Bocconi, Luiss e Liuc hanno un’offerta formativa a carattere economico-giuridico e manageriale, l’Università IULM è specializzata in lingue e comunicazione, infine le altre 4 in corsi di laurea di area medico-sanitaria.
Devo pagare un contributo per partecipare all’esame di ammissione?
In linea di massima, tutti i concorsi di ammissione prevedono il versamento di un contributo di partecipazione al test di accesso, il cui importo varia dai 30-35 euro sino ai 120 euro richiesti da alcune Università private per la prova d’esame ai corsi di laurea a numero programmato nazionale (per es. Medicina).
Per l’accesso ai corsi di Medicina e Odontoiatria, Veterinaria e Architettura attivi presso le Università statali dovrai effettuare il pagamento dopo esserti iscritto sul portale Universitaly, seguendo le procedure indicate dall’Ateneo presso cui intendi sostenere la prova.
Come sono strutturate le prove?
Normalmente i test di ammissione comprendono un numero variabile di quesiti a risposta multipla (di solito a cinque o quattro alternative), di cui una sola esatta, distribuiti tra materie diverse e a cui bisogna rispondere in un tempo predeterminato.
Durante il test ti accorgerai che il tempo non è mai sufficiente per leggere e rispondere a tutti i quesiti, rimani calmo e non farti prendere dal panico perché ai candidati non è richiesto di rispondere a tutto, ma di dare la soluzione corretta al maggior numero di domande nel minor tempo possibile.
Nel caso dei corsi di laurea ad accesso programmato nazionale, il numero e la tipologia dei quiz vengono stabiliti dal Miur ogni anno con decreto ministeriale: da alcuni anni le prove di Medicina e Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni sanitarie sono composte da 60 quiz ognuna, a cinque alternative, mentre quella di Scienze della formazione primaria da 80 con quattro opzioni di risposta.
Inoltre, nel caso di Medicina e Odontoiatria, Veterinaria, Architettura le prove sono predisposte dal Miur – sono quindi identiche su tutto il territorio nazionale – mentre per l’accesso ai corsi di laurea delle Professioni Sanitarie e a Scienze della formazione primaria sono preparate dalle singole Università sulla base delle disposizioni ministeriali.
Per conoscere i dettagli relativi ai bandi e alle modalità di svolgimento dei test di ammissione dell’anno in corso consulta il nostro speciale.
Modalità di svolgimento, struttura e numero dei quesiti, contenuti e criteri di valutazione delle specifiche prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato locale sono stabiliti autonomamente da ogni Ateneo all’interno dei rispettivi bandi di concorso reperibili sui siti delle singole Università.
In linea di massima le prove comprendono tra le 60 e le 100 domande.
Su quali materie vertono i test?
I quesiti delle prove di ammissione vertono su materie differenti in base al corso universitario che hai deciso di frequentare.
Generalmente le materie oggetto del test di ammissione ai corsi a numero programmato nazionale di area sanitaria sono:
- logica e cultura generale
- biologia
- chimica
- matematica e fisica
Nel caso di Architettura, invece, il programma ministeriale prevede di solito quiz di:
- logica e cultura generale
- disegno e rappresentazione
- storia
- matematica e fisica
Le materie oggetto del test di ammissione a Scienze della formazione primaria, invece, in genere sono:
- competenza linguistica e ragionamento logico
- cultura letteraria, storico-sociale e geografica
- cultura matematico-scienfifica
Per tutti questi concorsi i programmi ministeriali si basano su quelli scolastici. Gli stessi programmi, inoltre, valgono anche per la preparazione ai test di ammissione degli stessi corsi attivi presso gli Atenei privati.
Per i corsi a numero programmato locale il discorso è differente proprio perché le prove sono elaborate a discrezione di ogni Ateneo, quindi non esiste un programma uguale per tutti. In generale, però, è possibile individuare quelle materie che di solito vengono proposte per l’ammissione ai corsi delle diverse aree.
Accanto ai quiz volti a testare specifiche conoscenze dei candidati relative alle principali materie che caratterizzano il corso cui intendono iscriversi (ad esempio la matematica o la biologia per i corsi di area scientifica, la letteratura o la storia per quelli di area umanistica, l’educazione civica o l’economia per i corsi di area sociale) ricordati che una parte importante dei test di ammissione – così come accade per i corsi a numero programmato nazionale ‑ è dedicata ai quiz di logica.
I quiz di logica sono sempre più diffusi e utilizzati per verificare le capacità di ragionamento dei candidati a tutti i corsi di studio. Si tratta dunque di una materia trasversale a tutti i concorsi che spesso spaventa chi intende sostenere un test d’ingresso all’Università poiché risulta difficile modificare le proprie capacità logiche; ma se questo è vero è anche vero che è possibile apprendere una metodologia di risoluzione delle più comuni tipologie di quiz di ragionamento logico attraverso lo studio e l’esercizio costante.
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Da dove vengono estratte le domande dei test di ammissione?
Non esistono archivi da cui sono estratte le prove assegnate ai vari concorsi. Ad ogni modo, alcune Università mettono a disposizione i test degli anni precedenti sui propri siti, così come il Miur pubblica ogni anno le prove con l’indicazione delle risposte corrette dei test di ammissione dei corsi di laurea a numero programmato nazionale.
Come mi preparo per il test?
Va da sé che lo studio approfondito dei programmi indicati nei bandi di concorso è un prerequisito indispensabile per superare con successo una prova di ammissione. Tuttavia, per avere buone chance di riuscita, è altrettanto fondamentale avere una certa familiarità con i test.
Pertanto, la regola fondamentale per affrontare una prova di ammissione universitaria è finalizzare la propria preparazione al test. In che modo? Studiando la teoria, svolgendo gli esercizi e facendo pratica con le simulazioni d’esame.
Innanzitutto per un ripasso generale dei fondamenti delle materie oggetto della prova, possono esserti utili i tuoi libri di testo delle scuole superiori, ma questo non basta: per completare la preparazione e/o apprendere nuove nozioni (per esempio quelle di logica, materia che non si studia a scuola!), è bene scegliere un manuale di teoria specifico per il test di ammissione, organizzato, cioè, sulla base delle conoscenze richieste e sulla tipologia di quiz assegnati generalmente.
Assimilata la teoria, è indispensabile fare pratica, prima affidandoti a un buon eserciziario, preferibilmente con le soluzioni commentate, e dopo svolgendo i quiz specifici per ciascun corso.
Per familiarizzare con i quesiti a risposta multipla e soprattutto per farti un’idea di come possano essere i test d’ammissione all’università è fondamentale prendere visione delle prove d’esame svolte in passato.
Puoi consultare le prove di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, Medicina Veterinaria e Architettura, assegnate finora, alla pagina Prove Ufficiali (tutti questi test riportano come risposta esatta la “A”; niente paura, non si tratta di un errore, ma di una semplificazione pensata per rendere più veloce la correzione).
Per Professioni sanitarie, Scienze della formazione primaria, e per i corsi a numero programmato locale, invece, poiché le singole prove sono redatte autonomamente dagli Atenei (solo la data del quiz è nazionale) ti consigliamo di dare uno sguardo sui siti delle varie Università dove spesso vengono pubblicate i test degli anni precedenti.
Tutti i volumi per la preparazione ai test di ammissione della collana EdiTEST sono completati da un software di simulazione con cui puoi svolgere online infinite prove e/o esercitazioni mirate sulle singole materie. Il programma consente di generare test identici per struttura e composizione agli esami reali e attribuisce un punteggio finale che può essere confrontato con i punteggi medi di ammissione degli anni passati, in questo modo puoi farti un’idea precisa del tuo livello di preparazione e capire così se può essere sufficiente per l’ammissione al corso di laurea prescelto oppure se è necessario un ulteriore approfondimento.
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Per metterti alla prova e confrontare la tua preparazione con quella di altri candidati dello stesso concorso, puoi partecipare alle nostre simulazioni collettive organizzate periodicamente seguendo le disposizioni ufficiali ministeriali, nel caso dei corsi a numero programmato nazionale, e le normative di solito adottate dagli Atenei nel caso degli altri corsi. Il giorno successivo alla simulazione i dati di tutti i partecipanti verranno raccolti e aggregati per stilare la graduatoria nazionale. In questo modo potrai sapere in tempo reale se la tua preparazione è sufficiente in relazione a quella degli altri candidati!
Che cosa devo portare con me il giorno della prova?
Per poter partecipare all’esame d’ammissione, il giorno del test devi ricordarti di portare con te:
- la tua carta d’identità in corso di validità
- una penna nera
- i documenti richiesti nel bando (di solito la ricevuta di iscrizione online sul sito dell’Ateneo e la ricevuta di pagamento del contributo di partecipazione alla prova d’esame, o la ricevuta di registrazione sul sito Universitaly nel caso di Medicina e Odontoiatria, Veterinaria, Architettura).
Questo è tutto ciò che normalmente ti è consentito portare in aula il giorno della prova d’esame, oltre a qualsiasi altro documento richiesto dal bando dell’Università dove concorrerai.
Ci sono delle cose che assolutamente non puoi far entrare nell’aula dove si tiene il test, ossia cellulari, palmari, smartphone, calcolatrici e qualsiasi altro strumento simile, nonché manuali e appunti, pena l’annullamento della prova.
In aggiunta a quanto citato in precedenza, per alcuni corsi di laurea il bando può prevedere specificatamente l’utilizzo di strumenti supplementari, ad esempio come i fogli millimetrati per la prova di ammissione al corso di laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali.
Per quanto riguarda la suddivisione degli studenti nelle diverse aule, qualche giorno prima del test ogni Ateneo comunica la distribuzione dei candidati attraverso i propri siti istituzionali e/o con la pubblicazione della notizia nelle Segreterie Studenti. Generalmente il criterio più utilizzato per la suddivisione è unicamente l’età anagrafica, cioè la data di nascita.
Che cosa mi verrà consegnato il giorno del test?
Normalmente il giorno della prova a ogni candidato viene consegnato:
- un foglio di istruzioni
- un foglio su cui sono riportati i propri dati anagrafici
- un plico contenente la prova d’esame
- una scheda su cui indicare le risposte
È molto importante fare attenzione a quanto scritto sul foglio di istruzioni per attenersi alle procedure indicate e non commettere errori che potrebbero determinare l’esclusione dal concorso. Ricordati che la correzione dei test viene effettuata tramite un lettore ottico che potrebbe interpretare un’imprecisione o un segno inavvertitamente lasciato sul foglio come errore, per questo motivo è bene seguire scrupolosamente le modalità riportate per la compilazione del modulo delle risposte in modo da non correre il rischio di vederti attribuire un punteggio più basso rispetto a quello che avresti potuto ottenere se avessi prestato più attenzione.
Stai attento anche a non piegare il foglio delle risposte (qualsiasi ombra potrebbe alterare la correzione da parte del lettore ottico) e utilizza esclusivamente una penna a sfera nera.
Se indico come esatta la risposta sbagliata posso correggere l’errore?
Di solito viene data al candidato la possibilità di effettuare correzioni sulla scheda delle risposte (nel foglio di istruzioni che viene dato ai candidati il giorno del test è spiegato in che modo) ma di norma è possibile correggere una e una sola risposta già data a un quesito.
Cosa faccio se dimentico di firmare la scheda anagrafica?
Purtroppo la mancanza di firma sulla scheda anagrafica invalida la prova. Così si legge nell’ allegato 1 al DM del 30 giugno 2016 n. 546: “Lo studente deve obbligatoriamente compilare la scheda anagrafica e sottoscriverla unitamente alla dichiarazione di corrispondenza dei dati“. Sul decreto inoltre si può leggere che gli atenei devono precisare, nei bandi, che la mancata sottoscrizione in calce alla scheda anagrafica può essere motivo di annullamento. L’unico modo per provare a fare ricorso al TAR è dimostrare che la mancata firma della scheda anagrafica è dovuta a un eventuale infrazione o disattenzione da parte della commissione nel corso delle procedure, o che il bando d’ateneo non specificava precise regole per quanto riguarda la scheda anagrafica.
Nei concorsi di ammissione la disposizione delle domande è uguale per tutti?
Lo schema delle domande nell’ambito della singola prova tra i vari candidati dei concorsi di accesso ai corsi di laurea a numero programmato sia nazionale che locale non è uguale per tutti.
Ogni candidato ha una diversa sequenza sia delle domande sia delle risposte (per esempio, quella che per voi è la domanda n. 13 e ha come risposta corretta “A”, per un altro candidato sarà la domanda n. 25 con risposta “B”). Per questo motivo è completamente inutile chiedere aiuto al vicino di banco o sbirciare sul suo compito rischiando tra l’altro di essere esclusi dal concorso.
Come viene calcolato il punteggio alle prove di ammissione?
In generale nella valutazione di un test di accesso il punteggio viene calcolato attribuendo valori positivi a ogni risposta esatta (1 punto), nulli (0 punti) per ogni risposta non data e negativi (-0,20 o 0,25) per quelle sbagliate.
È chiaro che questi valori sono solo indicativi, perché dipendono da concorso a concorso, e vengono specificati nei singoli bandi degli Atenei. Spesso, nel caso dei corsi ad accesso programmato locale, fa punteggio anche la valutazione dei titoli, in particolare del voto di maturità.
Generalmente per Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni sanitarie il punteggio è assegnato nel seguente modo (per un totale massimo di 90 punti):
- 1,5 punti per ogni risposta esatta
- meno 0,4 punti per ogni risposta sbagliata
- 0 punti per ogni risposta non data
Il punteggio totale è dato dalla somma dei punti ottenuti al test. I candidati possono essere inseriti in graduatoria solo se hanno ottenuto almeno 20 punti alla prova.
Per Scienze della formazione primaria, invece, di solito la risposta corretta a ogni domanda vale 1 punto, mentre la risposta non data o errata vale 0 punti; alla prova i candidati devono conseguire un punteggio non inferiore a 55/80. Inoltre ti ricordiamo che generalmente fa punteggio anche il possesso di una Certificazione di competenza linguistica in lingua inglese, di almeno Livello B1 del “Quadro comune Europeo di riferimento per le lingue”.
Che cosa succede in caso di parità di punteggio?
Può capitare che due o più candidati raggiungano lo stesso punteggio finale al test. Generalmente in ogni bando di concorso vengono indicati i criteri che verranno adottati in caso di parità di punteggio.
Molto spesso il punteggio conseguito in alcune materie oggetto della prova di esame ha un valore discriminante; è il caso del test a tutti i corsi ad accesso programmato nazionale (Medicina e Odontoiatria, Veterinaria, Architettura, Professioni sanitarie, Scienze della formazione primaria). Non sottovalutare questo aspetto: per ottenere un buon punteggio è importante, infatti, conoscere anche il valore che viene dato alle domande delle diverse materie. Nei casi in cui ancora sussiste un’ulteriore parità, il più delle volte passa il candidato anagraficamente più giovane.
Come funzionano le graduatorie?
Le graduatorie vengono stilate sulla base del numero dei posti disponibili e del punteggio minimo fissato dai singoli Atenei nei bandi o dal Miur nel caso dei corsi ad accesso programmato nazionale. Per entrare nelle graduatorie, quindi, i candidati devono ottenere un punteggio pari o superiore al punteggio minimo.
Per Medicina e Odontoiatria, Veterinaria, e Architettura risultano idonei e vengono inseriti in un’unica graduatoria nazionale di merito nominativa i candidati che totalizzano un punteggio minimo pari a 20.
La graduatoria, che viene pubblicata sul sito del Miur (accessoprogrammato.miur.it) nei tempi stabiliti dal bando ministeriale, tiene conto non soltanto del punteggio ma anche delle preferenze rispetto alla sede che i candidati sono tenuti ad esprimere al momento dell’iscrizione, pertanto ognuno risulterà assegnato o prenotato presso un determinato Ateneo.
Riguardo alle preferenze ti ricordiamo che se inserisci una sola opzione corri il rischio di non avere la possibilità di accedere all’Università qualora i posti disponibili vadano esauriti in quella sede, pertanto ti suggeriamo di indicare sempre più di una scelta, facendo attenzione a che le preferenze espresse si riferiscano ad Atenei nei quali sul serio vuoi iscriverti.
Per saperne di più sulla graduatoria nazionale e sulla differenza tra assegnato e prenotato leggi il nostro appofondimento.
Nel caso del test di ammissione a Professioni sanitarie, invece, la graduatoria non è nazionale bensì ogni Ateneo stila la propria scegliendo uno dei due criteri seguenti: in base al punteggio o in base alle preferenze indicate dai candidati al momento dell’iscrizione rispetto ai vari corsi di laurea della classe. Per conoscere la graduatoria bisogna quindi informarsi presso il singolo Ateneo, tenendo d’occhio il sito e seguendo le indicazioni contenute nei bandi.
Non ho superato il test, che cosa posso fare?
Una delle cose più spiacevoli che può capitare a un candidato è sapere di non essere riuscito a superare il test. Nel caso dovessi trovarti anche tu ad affrontare questa situazione non disperarti perché non è detto che tutto sia perduto.
Hai due possibilità davanti a te:
- aspettare gli scorrimenti di graduatoria sperando che si liberi man mano qualche posto
- immatricolarti presso un altro corso di laurea che ha degli insegnamenti in comune con quello per cui hai sostenuto il test.
Attendere gli scorrimenti
Potrebbe succedere che i vincitori in prima graduatoria non si immatricolino, perché hanno vinto il concorso anche in un’altra università o hanno deciso di intraprendere altre strade, liberando così dei posti per gli studenti che erano stati esclusi in precedenza.
Non è affatto raro, dunque, che la graduatoria scorra, anzi è un’eventualità che si verifica praticamente ogni anno. Lo scorrimento delle graduatorie avviene in maniera automatica a opera dell’Università dove hai concorso. Solo in casi limitatissimi alcuni Atenei esigono la compilazione di una richiesta apposita per lo scorrimento in graduatoria; per informazioni più dettagliate in questo senso la regola è sempre la stessa: leggere attentamente i bandi d’Ateneo.
Generalmente i bandi delle singole Università contengono il numero progressivo degli scorrimenti: alcune procedono per scorrimento fino alla totale copertura dei posti disponibili, altre invece ne contemplano un numero prestabilito. Le graduatorie di scorrimento sono pubblicate nelle bacheche delle Segreterie Studenti e/o sui siti ufficiali degli Atenei di competenza.
Gli scorrimenti delle graduatorie nazionali, invece, vengono gestiti centralmente dal Miur e terminano nel momento in cui vengono assegnati tutti i posti disponibili.
Scegliere un corso di laurea alternativo
In attesa di conoscere l’esito degli scorrimenti puoi sempre scegliere di cominciare a iscriverti a un altro corso di laurea anche perché nel caso in cui riuscissi a entrare dopo gli scorrimenti potrai recarti presso la segreteria studenti del corso di laurea a cui ti sei iscritto e compilare il modulo per la rinuncia all’immatricolazione.
Ad esempio se ti sei iscritto al corso in Farmacia, ma con gli scorrimenti di graduatoria sei ammesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia devi compilare il modulo di rinuncia nella Segreteria Studenti di Farmacia e poi procedere con l’iscrizione a Medicina.
Per quanto riguarda il pagamento della tassa di immatricolazione alcuni Atenei non richiedono un nuovo pagamento, mentre altri sì, comunque è quasi sempre possibile risparmiare il contributo regionale già versato nella prima immatricolazione. Le Segreterie di competenza, in ogni caso, ti spiegheranno tutti i dettagli in merito.
Se non sei passato neppure con lo scorrimento delle graduatorie purtroppo non potrai accedere a quel corso di studi in quella università. Ciò non vuol dire che devi rinunciare ai tuoi sogni. Puoi scegliere un ateneo che abbia quel corso di laurea, ma che non prevede sbarramenti all’ingresso oppure puoi sostenere di nuovo la prova l’anno seguente qualora tu sia deciso a entrare in quel determinato Ateneo.
I test d’ammissione, infatti, possono essere ripetuti ogni anno; ovviamente però questo non vuol dire rimanere in attesa del nuovo bando senza fare niente per dodici mesi! Nel frattempo puoi studiare presso una facoltà che al primo anno contempli una serie di materie inerenti al test di accesso, così da approfondire gli argomenti d’esame e acquisire una maggiore preparazione per affrontare di nuovo la prova, ma anche perché in questo modo potrai farti convalidare alcuni esami così da non ripartire da zero.
Ricordati però che la convalida degli esami in comune non è automatica, nel senso che presso ogni Ateneo vengono istituite commissioni ad hoc che ne stabiliscono i criteri.
In linea di massima, i corsi di laurea che hanno più esami in comune con Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Professioni sanitarie sono:
- Scienze Biologiche
- Biotecnologie
- Farmacia
- Ctf
- Scienze motorie
I corsi che hanno punti di contatto con Architettura sono tutti quelli della classe di Ingegneria.
Scienze dell’educazione, infine, è il corso che ha il numero maggiore di insegnamenti comuni con Scienze della Formazione primaria.
Attenzione, però, perché alcuni di questi corsi sono a loro volta a numero programmato locale, ovvero richiedono un test (talvolta obbligatorio ma non selettivo) per l’iscrizione. Pertanto, conviene sempre controllare l’offerta formativa dell’Ateneo al quale ci si vorrebbe immatricolare.
Sfruttare l’articolo 6
Se non hai superato il test di ammissione a un corso di laurea a numero programmato, puoi appellarti all’art. 6 del R.D. 1269/38 secondo cui tutti gli studenti iscritti ai corsi di laurea triennale e magistrale possono sostenere fino a due esami appartenenti ad altri corsi di laurea di pari livello dello stesso Ateneo, in aggiunta agli esami già previsti dal piano di studi del corso a cui si è iscritti.
In altre parole l’articolo 6, laddove applicato, ti permette di dare due esami ad esempio a Medicina, dopo averne seguiti i relativi corsi, pur essendo iscritti a un altro corso di laurea dello stesso Ateneo.
Attenzione, però, ogni Università detta le proprie procedure per il ricorso all’art. 6. Per cui, prima di sostenere gli esami, informati direttamente nelle segreterie didattiche del corso di laurea per conoscere l’esatto iter da seguire. In genere, è necessario presentare una domanda entro un determinato periodo di tempo, aver sostenuto già alcuni esami e quindi aver accumulato un certo numero di crediti e, inoltre, scegliere esami che non richiedano una preparazione di base particolarmente elevata o una propedeuticità.
Non tutti gli Atenei permettono l’applicazione di tale articolo. Pertanto, chiedi informazioni alle Segreterie di competenza (del corso di provenienza e di quello in cui intendi iscriverti).
Presentare ricorso al TAR
È chiaro che la via del ricorso dovrebbe essere percorsa soltanto quando hai validi sospetti che siano stati commessi errori di correzione per quanto riguarda il tuo compito oppure nel caso in cui siano state compiute irregolarità durante lo svolgimento della prova.
Eppure, soprattutto per chi non è riuscito ad entrare a Medicina, negli ultimi anni quella del ricorso sembra essere diventata la soluzione per essere ammessi in un secondo momento, anche perché spesso si sono verificati scorrettezze e disguidi durante le prove.
Ma come si procede per fare ricorso? Innanzitutto devi affidarti a un avvocato amministrativista che entro 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria deve presentare ricorso al TAR, organo di giustizia amministrativa di primo grado chiamato ad intervenire per ottenere l’annullamento, la revoca o la modifica di un atto amministrativo emesso dalle pubbliche amministrazioni.
Il tribunale competente per i test d’ammissione è quello del Lazio; solo nel caso in cui l’oggetto del ricorso sia legato alla sede concorsuale del richiedente, il Tar più idoneo a cui presentare la domanda è quello della regione di riferimento.
Per avere informazioni dettagliate su come presentare ricorso al TAR leggi il nostro approfondimento