A chi non è mai capitato di attendere con angoscia e timore la domanda
«cosa studi»? No, non sto parlando agli studenti di indirizzi scientifici, mi rivolgo a tutti quelli che hanno
scelto di iscriversi a lettere, nonostante la
folta schiera di detrattori con il cliché in tasca, sempre pronti a puntare il dito e tirare fuori un
arsenale di luoghi comuni sugli indirizzi umanistici, presenti in ogni dove e capaci, nei momenti meno opportuni, di fare
domande assurde e intrise di pregiudizio!
Esatto, parlo proprio a te, studente che già inizi a fare la lista di tutte le richieste assurde e le curiosità sterili che ti sono state proposte subito dopo un tuo candido “sì” alla domanda: «Sei di lettere?».
I tipi da “Sei di lettere?”
A pensarci bene,
i tipi da «Sei di lettere?» possono essere divisi in due specie.
I primi hanno
lo sguardo incolpevole e ingenuo, sembrano interessarsi seriamente al caso umano che hanno davanti (tu), risultano
vittime di un’empatia verso di te che però non comprendi e non puoi condividere, sembra che si rivolgano al piccolo
David Copperfield sporco e sperduto di notte e ti parlano con
una lieve cantilena nella voce, come per paura di
accrescere la tua sofferenza.
Gli altri hanno
lo sguardo di chi la sa lunga e potrebbe scrivere il tuo futuro in due righe (perché anche mezza pagina sarebbe troppo), ti parlano con una finta dolcezza ma è possibile che siano in grado di
fiutare la tua paura, usano il disfattismo come arma di distruzione di massa, ti guardano come se fossi l’
albatro di Baudelaire, un goffo uccello che zoppica sulla terraferma, e loro sono i marinai che si divertono a guardarti incespicare.
Ecco, ti parlano così perché non ti hanno ancora visto spalancare le ali e prendere il volo.
Tutti i loro pregiudizi possono essere riassunti in 5 punti.
Sei di lettere? Consigliami un libro
Il pregiudizio sulla passione per la lettura e la letteratura non è così scontato. La facoltà di lettere è costituita da molti rami, tutti diversi e ognuno specializzato a suo modo: filosofia, storia, comunicazione, nuovi media, giornalismo, per citarne qualcuno, e
leggere è un’attività che fa bene a chiunque, qualunque sia il suo lavoro o l’indirizzo di studi che segue.
Ma la domanda da porsi è: «perché uno studente di lettere dovrebbe poter consigliare libri a prescindere dalle sue attitudini e dai suoi interessi, solo perché studia lettere?». Perché fare a uno studente una domanda che andrebbe posta a un libraio?
È come domandare a uno studente di economia: «dove posso andare a fare la spesa per risparmiare?».
Lo stesso accade quando le persone non hanno un
dizionario a portata di mano e, invece di usare lo smartphone,
si rivolgono allo studente di lettere più vicino.
Esempio.
Persona a caso: «Come si dice quando si fanno affermazioni dando per scontate cose per le quali si dovrebbe riflettere più a lungo e in maniera più approfondita?».
Studente di lettere: «Pregiudizi».
Persona a caso: «Esatto!».
Sfatiamo un mito: sì, sono di lettere; no,
non sono un dizionario con le gambe.
Sei di lettere? La tua laurea è facile, studi poco
Quando sia iniziata e perché forse nessuno potrà mai saperlo, ma la lotta tra facoltà scientifiche e facoltà umanistiche è una realtà che di fatto pone non poche difficoltà di interazione tra le due “fazioni”.
Secondo il pregiudizio generale, le
facoltà scientifiche fanno parte della sfera di discipline basate su dati certi, su
attività concrete e utili, molto più impegnative e con uno
sbocco lavorativo sicuro. Mentre quelle
umanistiche sono discipline ideali, nobili certo, ma nel senso dispregiativo; più una
laurea su carta che un preludio a una professione riconosciuta.
E anche se questo pregiudizio è difficile da sfatare, perché si basa su un retaggio antico e qualche volta anche tu, studente di lettere, ci sei cascato,
non si può certo dire che esistano lauree che è possibile ottenere con semplicità se l’obiettivo che ci si prepone è di studiare sodo, ottenere buoni voti e seguire un percorso professionale. Ma anche questo è un discorso che vale la pena di essere affrontato!
Sei di lettere? Vuoi fare l’insegnante o il giornalista
Persona a caso: «Vuoi fare l’insegnante?».
Studente di lettere: «No».
Persona a caso: «Allora il giornalista?».
Studente di lettere: «Neanche».
Persona a caso: «… Ma perché ti sei iscritto a lettere?!».
Ecco un’altra bella serie di miti da sfatare. In primo luogo, non esistono solo insegnanti di materie umanistiche, per cui anche uno studente di matematica, chimica o fisica può decidere di diventare insegnante.
Poi,
forse non tutti sanno che per diventare insegnante o giornalista,
la laurea (e non necessariamente in lettere)
è solo il primo passo di percorsi diversi e specialistici, spesso ardui e non sempre incoraggianti. Leggi le nostre guide e scopri tutto quello che serve per
diventare un insegnante o un giornalista.
Ma
nell’era del web la comunicazione ha subìto dei cambiamenti radicali ed epocali: il grande impulso delle nuove facoltà il cui nome inizia con “Web” ha accompagnato la nascita di altrettante
nuove professioni legate all’informatizzazione di gran parte delle attività umane, la pubblicità su
Internet e
Social Network è una realtà e abbraccia, strettamente e affettuosamente, la facoltà di lettere da ogni lato.
La comunicazione a 360° è il mestiere di un letterato e, se ormai quasi tutto passa tramite il computer e lo smartphone, allora anche la comunicazione lo fa:
servono più artigiani della parola.
Sei di lettere? Fai bene, così diventi un’insegnante e hai tutta l’estate libera e i pomeriggi a casa
Se non ti è mai capitato di sentire una cosa del genere, allora hai sempre mentito sulla facoltà che frequenti! Sei furbo, ma ti sei perso gran parte del divertimento.
Questo cliché riguarda un’idea che si è radicata troppo a fondo per essere sfatata e
solo chi vive l’esperienza dell’insegnamento in prima persona o tramite parenti e amici può sapere la verità.
Non ci sono estati libere, non ci sono pomeriggi di noia, ci sono solo: grande
passione, forza di volontà, resistenza, frustrazione e piccole, immense soddisfazioni.
Il divertimento sta nel demolire ad una ad una tutte le convinzioni di chi ci sta di fronte, ignaro che nel giro di cinquant’anni le cose possano essere cambiare.
Questo può far ridere o piangere, la scelta sta a te!
Se sei di lettere e hai scelto l’insegnamento, difendi la tua decisione con orgoglio e non lasciarti neanche scalfire.
Una massima di Sun Tsu recita:
«I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere».
Sei di lettere? Non troverai lavoro, devi andare all’estero
Eccoci all’ultimo dei cliché contro cui, da qualche anno, capita di scontrarsi molto spesso.
Quando sento pronunciare o leggo queste parole, mi domando sempre se la persona che le pronuncia con tanta convinzione conosce il prodotto interno lordo e lo stato occupazionale degli abitanti di ogni Paese estero o se parli, semplicemente, dell’
Estero come si potrebbe parlare di
Atlantide: un
posto magico e straordinario, situato chissà dove, un’isola che scompare e riappare, mai due volte nello stesso posto.
O, magari,
potrebbe riferirsi all’Estero come a Laputa, l’isola volante di
I viaggi di Gulliver, dove abitano solo
persone estremamente colte ma prive di senso pratico. Ecco, forse è proprio così che gli
altri immaginano gli studenti di lettere. E in questo fiabesco Estero, probabilmente, collocano una popolazione di soli laureati in lettere, tanto colti ma privi di spirito pratico, una sorta di
ghetto intellettuale.
Lo studente di lettere in conclusione
Quando si sceglie di frequentare la facoltà di lettere, è necessario farlo in maniera
responsabile.
Questo significa che bisogna fare i conti con sé stessi, con i propri desideri, le passioni e le attitudini, capire se quella è la strada giusta da intraprendere e non dimenticare che ci sono
tantissimi sbocchi lavorativi possibili, basta avere gli occhi aperti e la voglia di realizzarsi. Ma, soprattutto, bisogna ricordare che
nella vita esisterà sempre chi remerà contro i tuoi sogni, anche solo per vederti fallire.
Scopri il tuo vero potenziale e scegli il lavoro che fa per te!
Lo studente di lettere lo sa, è sottoposto a questo tipo di “esami” più spesso degli altri, ha crediti formativi da vendere in ironia e sopportazione. Nel suo piano di studi ha aggiunto un corso pratico estremamente utile:
si allena al sorriso!
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]