Malgrado il test ad aprile e il calo nelle iscrizioni alla prova, scese quest’anno di 22 punti percentuali, i risultati di Veterinaria vanno in controtendenza rispetto a Medicina: nel concorso del 2014, infatti, il punteggio minimo si innalza a 39,70, quasi un punto in più del 2013, come si evince dalla graduatoria anonima pubblicata oggi, 23 aprile, sul sito Accesso Programmato. Come prassi, però, scende il numero dei partecipanti effettivi al test, 6.743 rispetto alle 6.940 richieste di partecipazione alla prova, il che si traduce in un leggero miglioramento nel rapporto tra candidati e posti disponibili: poco meno di 9 studenti (per l’esattezza 8,7) per ogni posto bandito.
Paragonato a Medicina, il dato di Veterinaria fa riflettere. I numeri dicono che i 6.743 candidati del 9 aprile in lizza per uno dei 774 posti banditi nel 2014 non hanno affatto sofferto nel sostenere la prova in primavera, anziché a settembre come d’abitudine. Ciò a dimostrazione di quanto possa incidere il fattore “difficoltà del test” in una prova a tempo come quella per gli accessi ai corsi a numero programmato nazionale. Per Medicina, infatti, il coro degli addetti ai lavori è stato unanime: il quiz era complicato, sia nella parte scientifica, in particolare i quesiti di Biologia, che in quella di logica, intrisa di lunghi e complessi brani per la cui risoluzione ci sarebbe voluto un tempo maggiore. Sulla prova di Veterinaria, invece, un regolare silenzio, anche quando il Miur, all’atto della pubblicazione dei risultati, fa sapere che la risposta corretta al quesito n. 49 è anche la “B”.
Insomma, quest’anno la performance dei candidati di Veterinaria è stata migliore dei colleghi del 2013. Aumenta il punteggio dell’ultima posizione utile in graduatoria, la 774esima, che si fissa a 39,70, mentre l’anno scorso, nell’analoga graduatoria, era pari a 38,60 (i candidati erano 8.045, 832 i posti banditi). Aumenta anche il punteggio del primo classificato, che ha totalizzato 70,30 punti contro i 67,70 del 2013. Diminuisce, infine, la percentuale degli studenti che non ha raggiunto i 20 punti per essere ammessi in graduatoria, pari al 38% (l’anno scorso era del 41,24%).
In ogni caso, come per Medicina, anche per Veterinaria i punteggi minimi di ammissione tenderanno a scendere già dalla pubblicazione, il 12 maggio, della graduatoria unica nazionale, ma non pensiamo che potranno raggiungere i minimi dello scorso anno, quando allo scorrimento finale di marzo l’ultimo immatricolato di tutta Italia passò con appena 29,80. Previsioni? Difficile farne, dal momento che i ripescaggi dipendono da tanti fattori, uno su tutti, le scelte espresse dai vari candidati. Il 20 maggio le assegnazioni alle varie sedi universitarie.
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