Era stato uno dei suoi primi obiettivi da Ministro dell’Istruzione: rendere oggettivi modalità e criteri di valutazione del concorso per l’accesso alle Scuole di specializzazione di Medicina. E così Maria Chiara Carrozza, un attimo prima di cedere il testimone al suo successore, Stefania Giannini, riesce ad ottenere il via libera dal Consiglio di Stato e firma il decreto che istituisce il concorso unico e nazionale per l’ammissione alle Scuole di specializzazione di Medicina.
Un provvedimento normativo non di poco conto. Perché, come abbiamo sottolineato nel nostro articolo di qualche giorno fa, il requisito della specializzazione è il passepartout dei medici italiani per lavorare nel nostro Sistema Sanitario Nazionale. Ma soprattutto perché – attualmente – alle Scuole si accede attraverso un concorso pubblico oggetto negli anni delle critiche più feroci da parte dei giovani medici per essere un feudo inespugnabile delle più potenti “baronie” universitarie.
La Politica, tuttavia, ha mostrato grosse resistenze all’introduzione della graduatoria nazionale, tant’è che dallo scorso weekend gli specializzandi medici hanno alzato il tiro della protesta, inondando di tweet l’ex Ministro. Federico Sacchetti, lo studente romano portavoce della battaglia, dichiarava: “Questo ministro (Maria Chiara Carrozza, ndr) ha portato un’innovazione nel campo delle specializzazioni mediche, questione che riguarda tutti i cittadini. Sembrava impensabile solo un anno fa. Senza Maria Chiara Carrozza non sarebbe mai cambiato nulla per noi, e ancora saremmo sommersi da un mare di omertà e corruzione”.
E così l’ultimo atto della Carrozza finalmente mette un punto fermo al reclutamento degli specializzandi attraverso giochi di “amicizia”, “parentela” e “fedeltà” nei riguardi del primario o del presidente della commissione d’esame di turno. La riforma – il Decreto sarà pubblicato a giorni in Gazzetta Ufficiale – introduce la graduatoria nazionale per tipologia di specializzazione e valorizza il merito rimuovendo ogni forma di discrezionalità. Le regole per il concorso, inclusa la graduatoria nazionale, saranno applicate già nell’anno accademico 2013/2014. I 120 quiz, 90 generali uguali per tutte le scuole e 30 differenziati per tipologia, saranno prodotti da esperti e verranno corretti centralmente in modo automatico. La selezione sarà supervisionata da una Commissione nazionale guidata da un presidente nominato dal ministero e composta da docenti sorteggiati. La prova, suddivisa in due parti, verrà somministrata in più sedi (non necessariamente corrispondenti alle sedi universitarie delle scuole di specializzazione).
Gli studenti sentitamente ringraziano: “La grandissima Maria Chiara Carrozza ci ha fatto un ultimo regalo, ha firmato il decreto. E’ finita, abbiamo buttato giù la baronia in medicina”, si legge nei social network. “Esprimiamo immensa soddisfazione per il varo di una riforma storica che mette al centro il merito e rimuove ogni discrezionalità ai fini dell’accesso dei medici alla formazione specialistica post-laurea”, il parere del Sigm, il Segretariato Italiano dei Giovani Medici.
Ma la strada per appianare tutte le questioni che ruotano intorno alle specializzazioni di Medicina è ancora lunga. Secondo le associazioni degli specializzandi, bisognerebbe attuare una profonda riforma, oltre che delle classi e delle tipologie delle Scuole di specializzazione, anche e soprattutto degli ordinamenti didattici delle stesse, in modo da aggiornare i profili di conoscenze e competenze che qualificano ogni singolo profilo specialistico rispetto a quanto realmente richiesto, con una prospettiva di lungo corso, dal Ssn in cui gli specialisti sono chiamati ad operare. Al neo ministro Giannini la risposta sul campo.