Il TAR (ovvero il Tribunale Amministrativo Regionale) è un organo di giustizia amministrativa di primo grado chiamato ad intervenire per ottenere l’annullamento, la revoca o la modifica di un atto amministrativo emesso dalle pubbliche amministrazioni, che nel nostro caso prendono forma con le Università.
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Le tempistiche e le procedure del Ricorso al TAR
Nel caso si decida di fare ricorso al Tar se non è stato superato il test Medicina in seguito ad alcune irregolarità, bisogna provvedere entro 60 giorni dalla data di pubblicazione delle graduatorie, compresi i giorni non lavorativi.
In questo lasso di tempo, è necessario contattare un avvocato per :
- spiegare le ragioni che vi inducono a fare ricorso dopo il test medicina 2015,
- indicare l’università dove avete fatto il test
- L’avvocato scriverà un ricorso e lo notificherà all’Università, al Ministero e al controinteressato, e alla fine, lo depositerà al Tar del Lazio.
L’ufficio ricevimenti ricorsi riceverà i ricorsi assegnando loro un numero di registro generale che contraddistinguerà il processo per tutta la sua durata.
Il ricorso deve essere prima notificato alle controparti e ai controinteressati e poi depositato presso il TAR nei termini previsti dal codice. Ricordiamo che nella prima fase, il TAR può concedere la cosiddetta “tutela cautelare“, e lo studente potrà dunque immatricolarsi ed iniziare a seguire i corsi.
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A chi rivolgersi per fare ricorso
Gli avvocati più impegnati nei ricorsi contro l’università sono l’avv. Bonetti e l’avv. Leone, ma anche l’UDU, l’organizzazione studentesca che da anni si batte per modificare il sistema di accesso all’università.
Il problema però è che ormai il ricorso al Tar per ottenere l’iscrizione a medicina senza aver raggiunto neanche il punteggio minimo è diventata una consuetudine, che negli ultimi anni si sta consolidando. Per evitare il cosiddetto circo mediatico che rischia solo di far perdere tempo e denaro agli studenti, l’avv. Bonetti, in un’intervista a Controcampus, ha dichiarato che “Se si vuole essere efficaci, l’unica strada è non inondare il Tar e il Consiglio di Stato di ricorsi, ma cercare di formare un orientamento favorevole in modo graduale.”
“Partiremo con maggiore cautela per il tramite di ricorsi pilota, che saranno, comunque, accessibili a tutti. Se i ricorsi pilota andranno a buon fine l’Udu potrà aprirà le porte al maxi ricorso test medicina, garantendo a tutti gli studenti la possibilità di ottenere Giustizia. Lo scorso anno abbiamo vinto circa 10.000 ricorsi. Se non fossimo state persone oneste, quest’anno, avremmo potuto speculare.”
Bonetti precisa che per essere ammessi attraverso il ricorso test medicina è necessario intraprendere un percorso abbastanza delicato e complesso, che può essere gestito solo da professionisti: “Il nostro obiettivo è garantire a tutti la possibilità di accedere al sistema giustizia e di non far diventare il ricorso test medicina un circo mediatico, ma uno strumento di pressione per far cambiare le cose.”
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Quanto costa fare ricorso
“Per quanto concerne medicina, le fasi coincidono essenzialmente con: a) la pubblicazione della graduatoria del 7 ottobre; b) e l’invio di un’e-mail nei giorni dopo, a beneficio dei richiedenti, che conterrà le informazioni necessarie per aderire ai ricorsi pilota, e in cui sarà altresì specificata la possibilità di fare, in una fase successiva, un maxi ricorso, nel caso in cui i primi venissero accolti.”
“I prezzi” – continua Bonetti – “del maxi vanno da sempre dai 10 ai 35 euro. In tal senso, le soglie non sono affatto mutate. Questo è un punto essenziale, come quello che noi le cause le facciamo se sono fondate. Il motivo predominante del ricorso è, come sempre, la violazione dell’anonimato. Quest’anno, inoltre, siccome è cambiato il sistema, la partita sarà più dura e tutta da giocare al Tar e al consiglio di stato; un video in aula, lo dico con rammarico, non sarà in grado di determinare l’accesso soprannumerario di dieci mila persone.”.
“I costi saranno divulgati il giorno dopo il 7 ottobre, data della pubblicazione della graduatoria nazionale, sul nostro sito internet.”
Il primo ricorso vinto del 2015/216
Infine, a meno di una settimana dalla pubblicazione dell graduatorie, è già stato ammesso in graduatoria il primo ricorrente, un ragazzo di Palermo, che era stato escluso per un motivo non contemplato nel bando. “Non aveva compilato la scheda anagrafica – raccontano gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, che hanno seguito il ricorso del giovane, accettato dal Tar del Lazio – La mancata compilazione del modulo, però, non poteva escluderlo. Ciò non era previsto nel bando di concorso”.
Come spiegano gli avvocati, tre giorni dopo il test sarebbe arrivata una circolare del Ministero dell’Istruzione che, con una comunicazione interna rivolta solo alle università, chiedeva di non prendere in considerazione le prove dei candidati che avevano omesso questo passaggio. “Ma le regole non possono essere cambiate dopo un concorso – replicano gli avvocati che annunciano di mettersi a disposizione gratuitamente per tutti gli studenti che hanno vissuto lo stesso problema della futura matricola palermitana. – Presenteremo una istanza di rettifica al Ministero chiedendo che ritiri questa circolare. Ci prepariamo per inoltrare una diffida a favore dei ragazzi che si sono ritrovati fuori. La nostra richiesta è semplice: reintegrare nelle graduatorie i ragazzi che hanno compiuto questa dimenticanza perché emozionati o in tensione. Altrimenti presenteremo i ricorsi di migliaia di studenti al Tar che, come in questo caso, potrà darci ragione.”. Coinvolti non solo i ragazzi dei test di medicina, ma anche degli altri gestiti da Cineca: Architettura, Veterinaria e Professioni Sanitarie.