Test di Medicina: quasi la metà dei posti agli studenti del nord – Nessuna novità nei punteggi minimi

La graduatoria nazionale del 30 settembre ridisegna la geografia italiana: dei 10.302 posti disponibili al concorso per l’ammissione a Medicina e Odontoiatria (69.055 i partecipanti), il 46% del totale risulta coperto da candidati del Nord.

Idonei (coloro che hanno raggiunto il punteggio minimo di 20) il 69,9% dei partecipanti. Nessuna novità eclatante, invece, per quanto riguarda i punteggi medi di ammissione: 33,85 punti rispetto ai 32,69 del 2012, con le università del nord che registrano le medie più alte (Pavia su tutte), dato, questo, analogo al passato, sia quando erano in vigore le graduatorie per singoli atenei che per aggregazioni di sedi universitarie. Limitatamente agli studenti assegnati e prenotati, ammessi 7 candidati su 10: 7.212 sono gli studenti assegnati sulla loro prima scelta, con un punteggio medio al test pari a 48,63. Milano, Modena e Reggio Emilia, Padova, Verona, Napoli ‘Federico II’, Bari, Catania, Bologna e Milano ‘Bicocca’ sono gli atenei presi d’assalto dagli studenti, in cui, sin da subito, ci si aspetta il 90% di immatricolazioni; più difficile la situazione di Odontoiatria, dove in media le prime scelte sono percentualmente più basse rispetto ai posti disponibili. Oggi, 3 ottobre, è il primo termine per immatricolarsi.

Nell’a.a. 2013/2014, il D.M. 449 del 12/06/2013 ha introdotto la graduatoria di merito nazionale, nata per evitare sperequazioni tra atenei e rendere così il metodo di selezione dei futuri medici più meritocratico e più competitivo. Secondo la graduatoria unica, tutti i risultati vengono accorpati in una singola classifica, per cui al primo posto si colloca lo studente che, tra tutti i candidati italiani che hanno partecipato al concorso nei vari Atenei statali, ha ottenuto il punteggio più alto al test, e così a scendere. La graduatoria nominativa definitiva, inoltre, divide i candidati fra assegnati (coloro che hanno ottenuto la sede prescelta grazie al posizionamento avuto in graduatoria) e prenotati (quelli che potranno immatricolarsi, ma nell’ateneo che avevano indicato come scelta successiva).

Rispetto al concorso del 2012, la performance dei partecipanti al test per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina e in Odontoiatria del 2013 è sostanzialmente stabile, con il voto medio che nel 2012 era di 32,69 su 80 punti disponibili e quest’anno si attesta a 33,85 punti su 90 disponibili. Il punteggio medio più alto si registra all’università di Padova, pari a 37,83. Seguono Milano ‘Bicocca’ (37,45) e l’ateneo di Udine (37,17). Nella fascia più bassa l’Università di Foggia (30,28), quella del Molise (29,86) e l’ateneo di Catanzaro (29,78). Dei 10.302 posti disponibili, il 46% del totale risulta coperto (fra assegnati e prenotati) da studenti del Nord, il 36,7% da studenti del Sud (isole comprese), il 17% da studenti del Centro.

Osservando, invece, solo il risultato ottenuto dagli studenti assegnati e prenotati, emerge che il punteggio medio al test è pari a 48,63, con uno score maggiore degli studenti residenti al Nord (50,23), rispetto al Centro (47,97) e al Sud, isole comprese (46,92). I dati evidenziano una limitata mobilità geografica sulle prime scelte: in prima battuta i candidati hanno cercato di entrare, probabilmente anche per ragioni economiche, in un ateneo non distante da casa. Infatti, dei 7.212 candidati che hanno trovato posto nell’università che rappresentava la loro prima scelta (i cosiddetti assegnati), 2.971 risiedono al Nord, 1.320 al Centro e 2.908 al Sud o nelle Isole. E, difatti, quasi tutti i candidati residenti al Nord hanno indicato come prima preferenza un ateneo settentrionale (98,18%), il 92,5% dei residenti al centro ha optato per un ateneo del Centro e, infine, il 79.92% dei residenti al Sud ha preferito un ateneo meridionale.

Vuoi il prestigio e la migliore organizzazione degli atenei settentrionali (sebbene nel resto d’Italia ci siano analoghe eccellenze universitarie), complessivamente gli atenei settentrionali risultano più attrattivi, tant’è che il 44% dei candidati (pari a 3.179 studenti) li ha indicati come prima scelta a fronte di 2.917 posti disponibili (le università settentrionali sono la prima opzione anche per il 6,5% degli assegnati del Sud e del 4,85% di quelli del Centro). Va da sé che, valigia alla mano, centinaia di studenti settentrionali saranno costretti a spostarsi al Sud se vorranno sul serio indossare, un giorno, il camice bianco, dal momento che i posti messi in palio dal Miur negli atenei settentrionali non basteranno per tutti. Un esempio? Prendiamo la Statale Milano: 905 i candidati che hanno sostenuto il test di ammissione a fronte di solo 430 posti disponibili (370 per Medicina e 60 per Odontoiatria). Dove andrà il resto degli ammessi? E Milano non è un caso isolato. Diversa, invece, la situazione negli atenei del Sud e del Centro – fatta eccezione per la Federico II di Napoli (tutti coperti i 407 posti a disposizione) e l’Università di Bari (296 per Medicina, 18 per Odontoiatria) – laddove ha superato le prove un numero di candidati inferiore rispetto al numero dei posti disponibili.

In ogni caso, fra gli atenei più gettonati risultano sia realtà del Sud che del Nord. Nell’Università di Milano, Modena e Reggio Emilia, Padova, Verona, Napoli ‘Federico II’, Bari, Catania, Bologna, Milano ‘Bicocca’ sin da subito ci si aspetta il 90% di immatricolazioni.

Se, invece, proviamo a dare uno sguardo ai 3.090 “prenotati” in graduatoria, si nota che i candidati hanno preferito come seconda scelta gli atenei meridionali: il 41.46% ha optato per il Sud, il 31% per il Nord e il 27.54% per le università del Centro. E se come parametro si considera la residenza degli studenti, nel caso delle seconde scelte emerge che i più disponibili a spostarsi sono i candidati del Nord: se il 51% resta sul territorio settentrionale, il 29% sceglie atenei del Centro e il 20% atenei del Sud. Al contrario, gli studenti meridionali per l’82% restano sul loro territorio, per il 14% scelgono atenei del Centro e per il 4% atenei del Nord.

Quanto ai test di Veterinaria e Architettura, sono risultati più bravi rispetto allo scorso anno sia gli 8.045 studenti che si sono dati battaglia per gli 832 posti messi a concorso per Veterinaria che i candidati che hanno lottato per gli 8.787 posti disponibili ad Architettura. Cresce, infatti, la percentuale degli idonei, rispettivamente del 3% e del 3,3%. A Veterinaria il voto medio è stato di 30,76 punti. Padova (32,65), Milano (31,62), Bologna (31,46) sono gli atenei con le medie più alte; fanalini di coda Perugia (29,77), Camerino (29,23) e Teramo (26,8). E quasi la totalità (ben il 90%) degli studenti che ha scelto le università di Messina, Padova, Milano, Napoli ‘Federico II’ e Pisa come prima opzione potrà già immatricolarsi. Quanto ad Architettura, si è registrato un voto medio pari a 31,13 punti, col picco massimo di 36,76 all’Università di Padova, seguita da Trento (35,89) e lo Iuav di Venezia (34,48); La Sapienza di Roma, Perugia e Roma Tre sono gli atenei più “accessibili”, con soglie minime d’ingresso rispettivamente di 30,46, 30,13 e 30,09.

E per chi non ce l’avesse fatta ad entrare a Medicina e volesse riprovarci il prossimo anno? “I corsi di laurea in Biologia e Biotecnologie costituiscono un buon fondamento e un’utile integrazione nella preparazione», suggerisce il prof. Santo Davide Ferrara, presidente del Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, che strizza l’occhio anche alle simulazioni dei test di ammissione, un valido esercizio per confrontare la propria preparazione con quella degli altri candidati.

Per consultare la tabella del Miur sul punteggio medio degli studenti assegnati e prenotati per Regione di Provenienza, clicca qui