Pubblicati i dati rilevati dalla Conferenza nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie, presieduta da Luisa Saiani con la collaborazione delle Università sedi di Facoltà/Scuole di Medicina e chirurgia.
Rallenta il trend negativo degli ultimi due anni per le domande di ammissione ai 22 corsi di laurea delle professioni sanitarie, con un calo del solo -2,2% (lo scorso anno il calo fu del 16,2%!) . Per le Professioni Sanitarie diminuisce, di poco, il numero dei corsi da 452 a 443 e delle sedi da 750 a 741.
Leggi il report completo sui Corsi di laurea delle professioni sanitarie. A.A. 2015-16
Table of Contents
Le professioni più richieste dagli studenti
Al primo posto si trova ancora Fisioterapista con rapporto Domande/Posti che sale da 12,5 a 13,3; al secondo Logopedista da 9,0 a 9,9; al terzo Dietista da 6,7 a 8,3. Seguono al quarto posto Ostetrica che sale da 6,6 a 7,3; quindi Tecnico di radiologia che passa da 5,3 a 5,7 e Terapista neuropsicomotricità età evolutiva quasi stabile a 4,4.
Confermate quindi le preferenze sui corsi di laurea delle professioni sanitarie dello scorso anno.
Mentre sale Tecnico di neurofisiopatologia da 2,4 a 3,2, sono quasi stabili Igienista dentale da 3,1 a 3,2 e Tecnico riabilitazione psichiatrica da 2,9 a 3,1; Infermiere pediatrico a 2,6; Podologo da 2,4 a 2,7; Tecnico laboratorio da 2,3 a 2,5; Tecnico fisiopatologia cardiocircolatoria da 2,2 a 2,3; Ortottista da 2,1 a 2,2; Tecnico ortopedico fisso a 2; Educatore professionale da 1,6 a 1,7. Infine nelle ultime posizioni ci sono le altre 5 professioni su cui si registra un calo, anche se lieve: Infermiere da 1,8 a 1,6; Tecnico prevenzione da 1,6 a 1,5; Audioprotesista da 1,7 a 1,3. Chiudono agli ultimi 3 posti e sotto 1,0 Tecnico audiometrista da 1,3 a 0,9; Terapista occupazionale da 1,0 a 0,7 e Assistente sanitario che scende ancora, da 0,8 dello scorso anno a 0,6.
Situazione occupazionale delle Professioni Sanitarie
Primi segnali di rallentamento della disoccupazione sia in generale che per le 22 professioni sanitarie secondo i dati rilevati da Alma-Laurea sui laureati del 2013, a un anno di conseguimento del titolo. Viene quindi smentita la proiezione pessimistica che si stava facendo rispetto al trend che negli ultimi 6 anni in alcuni casi ha visto il raddoppio dei senza lavoro fra i laureati.
Nell’ultimo anno si è registrata una sostanziale parità sul tasso di 65% dell’anno precedente per Infermiere, che è la professione più numerosa. Si starebbe quindi per fermare la crisi occupazionale anche per l’area delle professioni sanitarie che tuttavia continuano a mantenere ancora una volta il primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari. Anche se, in ogni caso, resta la diminuzione continua negli ultimi 7 anni per -25 punti percentuali, dall’87% del 2007 al 62% del 2013. Analizzando in dettaglio le 22 Professioni sulla media degli ultimi 7 anni, si confermano per l’alto tasso occupazionale ai primi 5 posti con media dell’ 88% Fisioterapista, Igienista dentale e Logopedista, seguiti da Audioprotesista con l’83%, Infermiere 81% e Podologo con il 79%.
Infermieristica, si blocca la disoccupazione
Il dato emergente di quest’anno è che si blocca la disoccupazione che si mantiene quindi sul medesimo tasso del 35% dello scorso anno. Si ferma quindi la discesa che era partita dal 94% di occupazione del 2007 fino al 65% attuale e dello scorso anno. Resta una perdita di 29 punti percentuali in 6 anni su cui il tasso occupazionale medio è dell’81%. Calano di conseguenza (-12%) anche le domande di ammissione presentate dagli studenti, con rapporto D/P che scende lievemente a livello nazionale da 1,8 a 1,6 specie al Nord e al Centro da 1,4 a 1,2 mentre resta stabile al Sud con 3,3 Il tasso occupazionale sembra tenere soprattutto nelle Regioni del Nord sulla media dell’82%. Più basso al Centro con il 62%, mentre resta critico al Sud con appena il 46%.
Ripartizione e programmazione dei posti per Università e profili
Per le Professioni sanitarie, i posti assegnati dal Miur sono 25.522 con 1.086 in meno sui 26.608 dello scorso anno (-4,1%). Resta ancora Milano Statale l’unica Università ad attivare tutti i 22 corsi, rispetto alla media nazionale di 11, seguono Roma Sapienza 1 con 20 corsi, Genova e Roma Tor Vergata con 19.
Si è preso atto di una generale riduzione della stima di fabbisogno da parte di quasi tutte le Regioni rispetto alle proposte delle categorie, mentre restano ancora 3 le Regioni con una sovrastima: Basilicata con +50% fra i 376 della Regione e i 250 di Categorie e turnover. In misura minore con differenza del +14% la Toscana con 1.945 della Regione sui 1.699 delle Categorie e la Campania con 2.080 rispetto ai 1.833 delle Categorie.
Conclusioni
Negli ultimi 5 anni si è registrato un progressivo miglioramento nella stima del fabbisogno formativo da parte delle Regioni e del ministero della Salute grazie a un confronto diretto e serrato che si è venuto sviluppando con le categorie tramite le rispettive 3 federazioni e le 25 associazioni professionali. Sono stati gradualmente ridotti gli esuberi per alcune professioni come Tecnici di radiologia, di Laboratorio e della prevenzione, mentre al contrario resterebbe ancora sottostimato da parte di qualche Regione il fabbisogno per Logopedista, Podologo e Audioprotesista con relativa insufficiente offerta formativa delle Università. In prospettiva per l’Aa 2016-17 si auspica un ulteriore riequilibrio dell’offerta formativa delle Università rispetto ai fabbisogni determinati tramite le consultazioni fra ministero della Salute, Regioni, Commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni e le 22 categorie.
Fonte: Il Sole 24 Ore del 27 ottobre, a cura di Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza nazionale Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e Coordinatore tecnico del Corso di Laurea in Tecniche di neurofisiopatologia Università di Bologna