Da giorni campeggia nelle comunicazioni agli studenti la notizia di una petizione contro la proposta del Ministro Giannini di abolire i test di ingresso alla facoltà di Medicina. A promuoverla non sono le università ma un deputato del Pd, il partito di maggioranza del governo di cui la Giannini è ministro: Filippo Crimì – chi è costui?
Dal Curriculum pubblicato nel suo sito personale apprendiamo quanto segue.
Eletto alla Camera nella circoscrizione “Veneto 1” alle ultime politiche, Filippo Crimì, classe 1987 (quasi uno di noi, insomma) , nel luglio 2012 si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova, riportando la votazione di 110/110 cum laude. Nel febbraio 2013 supera l’Esame di Stato di Abilitazione all’esercizio della professione di Medica. Dal 15 Marzo 2013 è ufficialmente Deputato eletto nelle liste del Partito Democratico della XVII Legislatura, nonchè membro della VII Commissione Permanente della Camera dei Deputati – Cultura, scienza e istruzione.
Le motivazioni della sua petizione si leggono in alcune interviste rilascite ai principali quotidiani nazionali:
“A parte gli ovvi problemi logistici e di costo che si pongono nel collocare nelle aule quasi 100.000 studenti con la necessità di reclutare altro personale e professori, mi chiedo se abbia senso far perdere 1 anno di studio a quasi 90.000 ragazzi illudendoli. Infatti il modello alla francese prevederebbe in ogni caso una selezione di 10.000 corsisti che proseguiranno gli studi, escludendo invece gli altri studenti.” – Prosegue il deputato democratico – “Penso che sarebbe una scelta di gran lunga più saggia iniziare a discutere di come migliorare il modello attuale di selezione.”
A quanto pare, queste motivazioni hanno convinto anche glis tessi Medici Specializzandi, la cui federazione, Federspecializzandi, aderisce alla petizione.
La petizione riporta i seguenti passaggi principali:
“L’Europa richiede che i laureati in medicina abbiano un alto livello di preparazione ed in base a queste esigenze ogni Stato europeo, sulla base del proprio sistema universitario e sociale, ha dato risposta sia migliorando le modalità di insegnamento e stabilendo il numero massimo di posti disponibili per garantire la necessaria preparazione, sia individuando le modalità di selezione dei giovani interessati a tale tipo di studi, alle volte anche abbinandola all’altissimo costo delle tasse universitarie. (…)
Con l’adozione del metodo “alla francese” sorgono diverse criticità:
1. Durante il primo anno, secondo i dati storici, circa 100.000 studenti potrebbero iscriversi e frequentare i corsi universitari con conseguenti problemi di mancanza di aule, di attrezzature didattiche e mancanza di personale docente che non è commisurato ad un tale numero di corsisti
2. Alla fine del primo anno sarebbe previsto in ogni caso un test selettivo che ridurrebbe a 10.000 il numero dei corsisti con conseguente respingimento degli altri 90.000. Il rischio di illudere questi studenti, che se esclusi si troverebbero ad aver letteralmente “perso” un anno di studio con i relativi costi economici, è molto alto.
3. L’eventuale selezione basata sui risultati degli esami del primo anno si porrebbe in contrasto con la strada maestra, dell’oggettività e del merito, da Lei indicata con l’istituzione del concorso nazionale per le scuole di specializzazione mediche.
Pertanto chiediamo di migliorare semmai la struttura già esistente, mirando i quesiti su una bibliografia nota, introducendo una modalità telematica del test ed assicurando modalità amministrative ineccepibili, tali da evitare al massimo i possibili ricorsi.”
Per firmare la petizione e avere maggiori inforamzioni, è possibile visitare la pagina dell’On. Crimì:
http://www.filippocrimi.it/index.php/petizione
Salve Onorevole, Lei per entrare a Medicina ha fatto i test di logica come ci sono adesso? Non credo, Le sembra giusto che per frequentare l’Università di Medicina e Chirurgia gli studenti debbano superare dei test assurdi di logica, a che cosa servono? Questo tipo di test può servire per i concorsi pubblici per un posto di lavoro ma non possono bloccare ad entrare ad una facoltà Universitaria con un percorso di studi molto intenso e lungo e chissà dopo per un futuro lavoro? A parer mio, che sono una cittadina qualunque e mamma delusa e amareggiata per il futuro del proprio figlio, i test dovrebbero essere specifici e scientifici inerenti al piano di studio. Sono d’accordo con il metodo Francese come dice il Ministro Giannini di selezionare gli studenti dopo con degli esami specifici e non bloccargli il futuro con la prova di test “logica” in 100 minuti. Prendiamo ciò che c’è di buono dai paesi stranieri che sono molto più avanti di noi culturalmente ed economicamente. Lei ha già fatto il Suo percorso e si è impegnato in politica spero per cambiare le cose in meglio o non in peggio.
Mio figlio sta facendo un’altra facoltà perchè non è riuscito a superare i test soprattutto di logica, Le posso garantire che per la serietà e l’impegno che dimostra poteva diventare un “Buon e Vero Medico” e invece ha un futuro bloccato come tanti altri studenti.
La saluto cordialmente e se il Ministro accogliesse la Sua petizione spero vivamente che almeno vengono rivisti i test di ammissione per la facoltà di Medicina.
Sonia
Aggiornamenti in merito alla petizione: Filippo Crimì, deputato vicentino del PD, promotore dell’iniziativa, ha dichiarato che “La lettera contro l’abolizione del test di accesso a medicina è stata consegnata con 1698 firme di sottoscrittori, 14 sono di parlamentari”. Tra chi ha aderito alla petizione “studenti, docenti, professionisti, associazioni e famiglie. In particolare un segnale forte lo hanno dato quegli studenti che seppur esclusi dal corso di medicina per non aver superato il test, hanno deciso di aderire alla petizione riconoscendo l’attuale sistema di selezione come il più democratico e oggettivo per l’ammissione alla facoltà”. Pur non nascondendo la possibilità di migliorare il metodo di selezione, il deputato riconosce l’oggettività dei test attualmente utilizzati.
Il PD, i firmatari e gli addetti ai lavori (noi compresi) attendono una risposta da parte del Ministro Giannini.