Corsi di laurea in pillole – Le Professioni sanitarie (Parte III)
In questa rubrica pubblicheremo piccole curiosità e ritagli di informazioni tecniche sui tanti corsi di laurea esistenti nel panorama universitario italiano, che vi serviranno per valutare il vostro interesse a frequentare un corso piuttosto che un altro.
Tra le varie notizie, troverete spunti sui requisiti di ammissioni, sbocchi occupazionali, albi professionali e tanto altro ancora.
Concludiamo con l’ultima parte dedicata alle Professioni sanitarie della Prevenzione.
Le Professioni sanitarie della Prevenzione
Per ciò che concerne la classe di laurea L/SNT4 – Professioni sanitarie della Prevenzione, ne fanno questi profili professionali:
– Assistente sanitario
– Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
L’Assistente sanitario
La figura dell’Assistente sanitario nasce dopo la prima guerra mondiale, grazie alla collaborazione tra la Croce Rossa Americana e la Croce Rossa Italiana.
L’Assistente sanitario è l’operatore sanitario addetto alla prevenzione, alla promozione ed all’educazione per la salute. È essenziale la sua funzione di “educatore alla salute”, integrando sia gli aspetti sociali che sanitari, della vita familiare, scolastica e lavorativa.
L’attività dei laureati in assistenza sanitaria è rivolta alla persona, alla famiglia e alla collettività. Tra i loro compiti:
- individuano i bisogni di salute e le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero; identificano i bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socioculturali;
- individuano i fattori biologici e sociali di rischio e sono responsabili dell’attuazione, della soluzione e degli interventi che rientrano nell’ambito delle loro competenze;
- progettano, programmano, attuano e valutano gli interventi di educazione alla salute in tutte le fasi della vita della persona;
- collaborano alla definizione delle metodologie di comunicazione, ai programmi e a campagne per la promozione e l’educazione sanitaria;
- concorrono alla formazione e all’aggiornamento degli operatori sanitari e scolastici per quanto concerne la metodologia dell’educazione sanitaria;
- intervengono nei programmi di pianificazione familiare e di educazione sanitaria, sessuale e socio-affettiva;
- attuano interventi specifici di sostegno alla famiglia, attivano risorse di rete anche in collaborazione con i medici di medicina generale ed altri operatori sul territorio e partecipano ai programmi di terapia per la famiglia;
- sorvegliano, per quanto di loro competenza, le condizioni igienico-sanitarie nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità assistite e controllano l’igiene dell’ambiente e del rischio infettivo; relazionano e verbalizzano alle autorità competenti e propongono soluzioni operative;
- operano nell’ambito dei centri congiuntamente o in alternativa con i servizi di educazione alla salute, negli uffici di relazione con il pubblico;
- partecipano alle iniziative di valutazione e miglioramento alla qualità delle prestazioni dei servizi sanitari rilevando, in particolare, i livelli di gradimento da parte degli utenti;
- concorrono alle iniziative dirette alla tutela dei diritti dei cittadini con particolare riferimento alla promozione della salute;
- partecipano alle attività organizzate in forma dipartimentale, sia distrettuali che ospedaliere, con funzioni di raccordo interprofessionale, con particolare riguardo ai dipartimenti destinati a dare attuazione ai progetti-obiettivo individuati dalla programmazione sanitaria nazionale, regionale e locale;
- svolgono le loro funzioni con autonomia professionale anche mediante l’uso di tecniche e strumenti specifici;
- svolgono attività didattico-formativa e di consulenza nei servizi, ove è richiesta la loro competenza professionale;
- agiscono sia individualmente sia in collaborazione con altri operatori sanitari, sociali e scolastici, avvalendosi, ove necessario, dell’opera del personale di supporto;
- svolgono la loro attività professionale in strutture, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Il Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro
Il moderno profilo professionale del Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro racchiude al suo interno le esperienze e le competenze del Vigile sanitario Comunale, delle Guardie di Sanità (1907), del Vigile Sanitario Provinciale, dell’Ispettore d’Igiene (1970-1984).
Con il DM del 17 gennaio 1997 n. 58, al Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro viene riconosciuto il ruolo di professionista sia all’interno del Servizio Sanitario Nazionale che in regime libero professionale. Gli viene, quindi, assegnato un proprio campo di attività, come pure gli vengono riconosciute una propria responsabilità professionale, una propria autonomia professionale e pari dignità rispetto alle altre professioni sanitarie.
Il Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro è, dunque, l’operatore sanitario che, in possesso della laurea triennale abilitante, è responsabile, nell’ambito delle proprie competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia d’igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria.
Le principali funzioni che vengono ora richieste al Tecnico della Prevenzione sono:
- la formulazione di pareri professionali;
- l’erogazione di consulenza professionale;
- l’esecuzione di attività di controllo ufficiale (ispezione, controllo, campionamento, audit, monitoraggio e sorveglianza);
- l’effettuazione di indagini e di attività di polizia giudiziaria;
- la partecipazione a programmi di prevenzione;
- la promozione della salute e della tutela dell’ambiente e la realizzazione di interventi formativi.
Il Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro collabora nella ASL con altre figure professionali, come medici igienisti, medici del lavoro, medici veterinari ed altri professionisti della Sanità, con i quali concorre al raggiungimento degli obiettivi di sanità pubblica, di sanità veterinaria, di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, di igiene degli alimenti.
Nelle ARPA (Agenzie regionali per la protezione ambientale) il Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro collabora con ingegneri, chimici, fisici, biologi, geologi, tecnici laureati o diplomati per la protezione dell’ambiente.
Nelle aziende private il Tecnico della Prevenzione ha compiti organizzativi e gestionali e, come libero professionista o dipendente:
- si adopera per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro;
- gestisce i sistemi di qualità e la sicurezza alimentare mediante la produzione di Documenti di Valutazione del Rischio, piani di autocontrollo ispirati ai principi del sistema HACCP, valutazioni tecniche e progetti tecnici.
Se poi è in possesso, oltre che della laurea di I livello, anche dell’attestato di frequentazione di un corso di formazione denominato “Modulo C”, può svolgere le funzioni di Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione aziendale sia pubblico che privato.
Il Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro della ASL o delle ARPA operante nei servizi con compiti ispettivi e di vigilanza è, nei limiti delle proprie attribuzioni, ufficiale di polizia giudiziaria e/o quali professionisti all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, possono essere inquadrati in uno dei seguenti servizi del Dipartimento di prevenzione:
- Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP), svolgendo attività volte a preservare la salute dell’individuo e della collettività nei vari ambiti di competenza (igiene edilizia; igiene scolastica; cosmeto – sorveglianza; acconciatori – estetiste – tatuatori – piercing; impianti natatori; polizia mortuaria; disinfestazioni; apparecchiature radiogene; strutture sociali, socio – sanitarie, sanitarie); professioni sanitarie ed arti ausiliarie; sistema di allerta RAPEX
- .Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN), svolgendo attività di vigilanza e controllo sull’igiene, la produzione, il commercio e la distribuzione di prodotti alimentari atti alla nutrizione umana in ogni fase del loro processo. Inoltre, si occupano di tutela della qualità delle acque destinate al consumo umano, controllo ufficiale dei prodotti alimentari, consulenza e verifica di commestibilità dei funghi, controlli nell’ambito di centri cottura e mense collettive e sociali, registrazione attività imprese alimentari, controllo e vigilanza sui prodotti fitosanitari, gestione di sistemi di allerta alimentari, attività di formazione su educazione alimentare e nutrizionale.
- Servizio Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (SPSAL), vigilando e controllando la verifica dell’applicazione delle norme in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, dalla conformità delle macchine da lavoro e delle attrezzature alla corrispondenza strutturale ed impiantistica, dalla misurazione strumentale dei fattori di rischio chimico e fisico al riconoscimento delle cause e delle responsabilità nei casi di infortunio e di malattia professionale.
- Servizio Sanità Pubblica Veterinaria (Sanità pubblica animale) suddiviso in “area A” – Sanità Animale; “area B” – Igiene dei Prodotti di Origine Animale; “area C” – Allevamenti e Produzione Zootecniche.
In alcune Aziende Sanitarie Locali i Tecnici della Prevenzione possono essere inseriti in
servizi quali Servizio di Prevenzione e Protezione, Servizio di Medicina Legale, Servizio Ingegneristico ed altri. Alcune Procure d’Italia vista la preparazione dei Tecnici della Prevenzione hanno formato Sezioni di Polizia Giudiziaria ad alta specializzazione, solo per citarne qualcuno il N.I.S.A. di Crotone, Catanzaro, ecc.
Da quanto esposto fin qui su tutti i 22 corsi delle Professioni sanitarie, si evince un variegato ed articolato quadro di proposte formative, su cui è giusto fermarsi a riflettere prima di compiere scelte che poi potrebbero rivelarsi non adeguate alle personali attitudini ed inclinazioni.
Meditate, gente, meditate…