Studiare nel Regno Unito dopo la Brexit

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Negli ultimi anni era diventato l’Eldorado di chi voleva lasciare l’Italia, per lavoro o per studio. Statistiche che hanno fatto scalpore indicavano Londra come la quinta città europea per numero di italiani residenti, stimato in circa 250 mila persone. Probabilmente stime alquanto prudenti.

Gli italiani che vanno nel Regno Unito per frequentare un corso di studio è un fenomeno ormai consolidato. L’alto livello delle strutture educative britanniche, insieme alla possibilità di migliorare la conoscenza dell’inglese, hanno reso questo Paese una mèta molto ambita negli ultimi decenni. E non è raro che ad un’iniziale “emigrazione” per motivi di studio seguisse un periodo più o meno prolungato di lavoro.

Dopo il referendum sulla Brexit una delle domande più frequenti riguarda proprio la possibilità di continuare a studiare nelle isole britanniche. Potrò ancora andare a studiare nel Regno Unito? I miei titoli di studio italiani saranno comunque riconosciuti? Avrò diritto a borse di studio o altre forme di finanziamento? Il programma Erasmus continuerà?

Non tutti questi interrogativi possono avere al momento una risposta definitiva. Per alcuni è possibile fornire solo un chiarimento interlocutorio mentre per altri occorrerà attendere gli sviluppi politici legati all’abbandono dell’Unione europea da parte dei britannici (o forse dei soli inglesi: si vedrà). Prima di affrontare questi argomenti cercheremo di dare alcune informazioni di base sulla situazione attuale.

La struttura degli istituti universitari britannici

Nel Regno Unito esistono due tipi di istituti di cosiddetta higher education (istruzione di livello universitario). Si tratta:

  • dei College o degli Institutes of Higher Education, strutture che abbinano la formazione di livello universitario con un’esperienza lavorativa. Offrono normalmente dei percorsi di studio biennali al termine dei quali si ottiene il Foundation Degree. Proseguendo negli studi si accede ad un terzo anno che consente di conseguire un Honours Degree presso le università che riconoscono questa tipologia di certificato;
  • delle Universities, tutte rigorosamente a numero chiuso. Possono istituire e rilasciare tutte le tipologie di titoli accademici.

I titoli rilasciati

Semplificando un po’ le cose, la grande distinzione tra i titoli rilasciati dagli istituti di livello universitario britannici è quella tra undergraduate degrees (titoli pre-laurea) e postgraduate degrees (titoli post-laurea).
Nella prima categoria rientrano i già menzionati Foundation Degree, che possono essere conseguiti dopo un periodo di studio di 2 anni. Appartengono alla cosiddetta “third level education”, vale a dire sono dei corsi che impartiscono le basi di un specifica disciplina. Costituisce un titolo finito e non è essenziale per proseguire nel percorso di studi.

L’equivalente della nostra laurea di primo livello (laurea triennale) è, invece, il Bachelor, che assume una diversa denominazione sulla base della materia principale del corso. Si potrà così avere un Bachelor of Arts – BA (materie umanistiche), un Bachelor of Science – BSc (materie scientifiche), Bachelor of Education – BEd (l’equivalente delle Scienze dell’Educazione), Bachelor of Engineering – BEng (Ingegneria), Bachelor of Law – LLB (Diritto) oppure Bachelor of Medicine – MB o BS (Medicina).

Una volta ottenuta la laurea di primo livello (First Degree) si possono proseguire gli studi per conseguire i postgraduate degrees. Il primo, l’equivalente della nostra laurea di secondo livello (o laurea magistrale), è il Master, da non confondere con l’omonimo titolo previsto dal sistema universitario italiano.

Dopo un anno o due di studi ulteriori ci si può fregiare del titolo di Master nella materia oggetto di studi (es. Master of Arts, Master of Science, Master of Business Administration, Master of Laws e così via).
Lo step finale è quello del dottorato (Doctorate), che normalmente si consegue dopo un altro percorso di 3 anni. Esistono dottorati attribuiti esclusivamente sulla base dell’attività di ricerca svolta (PhD/DPhil) e dottorati che implicano l’attribuzione di una qualifica professionale e comportano attività di ricerca e tirocinio sul campo (professional doctorates).

Le procedure per iscriversi

Il requisito generale per potersi iscrivere alle facoltà britanniche è quello di aver completato un percorso di studio di almeno 13 anni, al termine del quale occorre aver conseguito qualifiche equivalenti agli A-levels previsti dall’ordinamento scolastico del Regno Unito.

Ovviamente la conoscenza dell’inglese è altrettanto essenziale, dovendosi dimostrare (quasi sempre attraverso la presentazione di idonea certificazione) un livello equivalente a B2 o C1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).

Per alcuni corsi di laurea o per specifiche università sono previste prove d’ingresso (admission test) da sostenere nel periodo estivo prima di inoltrare la propria candidatura. In molti casi questa può essere presentata tramite il sito dell’UCAS (Universities and Colleges Admissions Service), di fondamentale importanza per tutte le tematiche connesse all’istruzione universitaria nel Regno Unito. In alcuni casi occorre rivolgersi direttamente all’università alla quale ci si intende iscrivere.Le iscrizioni si aprono verso la metà del mese di settembre e, salvo eccezioni riguardanti soprattutto l’area medica e le università di Oxford e Cambridge, si chiudono entro la metà del mese di gennaio.

Come si è già avuto modo di sottolineare le università inglesi sono tutte a numero chiuso e l’accettazione o meno della candidatura è comunicata entro il mese di marzo; talvolta si procede all’ammissione con riserva, prevedendosi il superamento di una prova di accesso. È anche previsto un meccanismo di compensazione qualora la candidatura sia stata respinta da un’università ma potrebbe essere accettata da un’altra che ha ancora disponibilità di posti (clearing)

Tasse e finanziamenti

Le tasse universitarie per un corso di laurea di primo livello (undergraduate) variano nelle diverse regioni che formano il Regno Unito. In Inghilterra possono raggiungere la cifra massima di 9.000 sterline, 3925 in Irlanda del Nord, 3900 in Galles mentre in Scozia non sono previste tasse per i cittadini di Stati membri dell’Unione europea. Per i corsi postgraduate le cifre dipendono molto dalle singole università.
Normalmente si può chiedere un prestito oneroso che sarà rimborsato solo nel momento in cui si inizia l’attività lavorativa e solo al raggiungimento di una determinata soglia di reddito. Ogni università, inoltre, può prevedere delle borse di studio o altre forme di finanziamento attraverso erogazioni di strutture private o pubbliche.

Studiare nel Regno Unito dopo la Brexit: cosa succederà?

Cosa succederà agli studenti europei quando il Regno Unito avrà firmato gli accordi per abbandonare definitivamente l’Unione europea? In primo luogo è da ricordare che l’uscita dei britannici non avrà effetti concreti almeno per i prossimi due anni. Questo è il periodo di tempo previsto dai trattati europei per concludere un accordo tra le parti e disciplinare i futuri rapporti nei vari settori (non solo quello dell’istruzione).

Problematiche concrete, quindi, potrebbero porsi solo dal 2018. Molte delle risposte ai dubbi che si pongono ora verranno da quegli accordi, anche se alcuni chiarimenti si possono dare già ora. In particolare:

  • per le procedure di iscrizione cambierà ben poco. Se non diversamente stabilito, gli studenti cittadini di Stati membri dell’Unione saranno equiparati a studenti di altri Stati (ad esempio statunitensi) e ad essi si applicheranno le stesse regole. Potranno liberamente iscriversi e frequentare un’università britannica;
  • per il mutuo riconoscimento dei titoli di studi conseguiti è molto probabile che vi sarà un accordo che consentirà di continuare ad applicare la normativa dell’Unione. D’altra parte già ora vi sono accordi in tal senso con Stati terzi (ad esempio Svizzera o Norvegia) ed è quasi sicuro che sarà adottata una soluzione simile anche per il Regno Unito;
  • per i documenti necessari al soggiorno nel Regno Unito sarà probabilmente necessario ottenere un visto specifico per studenti. Questo consentirà di restare sul territorio britannico per tutto il tempo utile al completamento del corso di studio. Se poi al termine di tale periodo si avvia un’attività lavorativa sarà trasformato in visto per lavoro. Analogamente alla disciplina prevista per altri Stati europei non appartenenti all’Unione, per soggiorni di breve durata (3 mesi) non sarà richiesto un visto;
  • per il pagamento delle tasse e le forme di finanziamento qualcosa cambierà, se non vi saranno accordi diversi. Gli importi massimi delle tasse universitarie prima indicati non si applicano agli studenti di Stati non appartenenti all’Unione, per i quali generalmente è prevista una quota maggiore. In linea teorica, quindi, gli studenti europei dovrebbero pagare più tasse per iscriversi ad un’università britannica, pari a quelle che attualmente versa uno studente statunitense o indiano;
  • per i supporti finanziari questi continueranno ad essere erogati agli studenti cittadini di Stati membri dell’Unione europea che già ne usufruiscono fino alla conclusione del percorso di studio, così come saranno prese in considerazione le richieste presentate per il prossimo anno accademico (e molto probabilmente anche per il 2017). Per gli anni successivi occorrerà valutare gli accordi che verranno stipulati tra il Regno Unito e l’Unione europea; se ci fosse una mera equiparazione agli studenti di altre nazioni non potrebbero richiedere i prestiti ma avrebbero diritto alle borse di studio;
  • per quel che riguarda la possibilità di continuare a utilizzare programmi europei di scambio come Erasmus+ e Horizon 2020 (che incentivano lo scambio e la mobilità di studenti, docenti e ricercatori) nessun problema specifico si dovrebbe porre in futuro.
    Già adesso vi sono associati Stati non appartenenti all’Unione (Norvegia, Macedonia, Islanda ecc.) e quasi certamente un accordo in tal senso sarà stipulato anche con il Regno Unito, consentendo di continuare ad usufruire dei vantaggi che negli anni ne sono derivati.

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