Riforma ammissione a medicina a rischio: situazione insostenibile per i rettori

La CRUI  (conferenza dei rettori delle università italiane) chiede un confronto urgente con il ministro Giannini sul tema del test di accesso ai corsi di area medica. Dopo le ultime sentenze del Tar, arrivano quasi a 5000 gli studenti ammessi in sovrannumero a seguito dei ricorsi presentati dall’ Udu per violazione del diritto all’anonimato.
Leggi l’articolo de La Repubblica sulle ultime ammissioni del TAR.

I rettori – afferma il presidente della Crui Stefano Paleari – sono disponibili a discutere diverse modalità di ammissione ai corsi in medicina ma nel rispetto della qualità dell’insegnamento e in coerenza con le risorse disponibili. In una lettera al ministro, Paleari denuncia una situazione insostenibile tale da pregiudicare il regolare avvio delle attività didattiche a causa della ammissione dei ricorsisti.
Se un incremento di 5000 unità ha mandato in tilt le università, con lezioni sospese per carenza di aule e docenti, come può essere gestita l’abolizione dei test di accesso annunciata dal ministro? In assenza di riforme strutturali, ma anche solo di una proposta concreta su cui discutere, appare assai improbabile che le ammissioni 2015 possano essere modificate in tempi brevi. Occorre inoltre ricordare che la riforma annunciata dal ministro non riguarda l’abolizione del numero chiuso ma una diversa modalità di ammissione, ovvero la possibilità di spostare la selezione alla fine del primo anno.
In attesa di notizie ufficiali, il nostro consiglio è dunque di iniziare a prepararsi sui programmi dello scorso anno (logica, biologia, chimica, fisica e matematica) che restano comunque propedeutici ai corsi del primo anno della facoltà di medicina.

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L’eventuale riforma nelle modalità di accesso non riguarderebbe comunque l’ammissione all’Università Cattolica  ed ai corsi in lingua inglese .

 

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