Professioni Sanitarie tecniche: attività formative e sbocchi lavorativi

professioni sanitarie tecniche

Dopo aver fatto una panoramica dei corsi di laurea delle Professioni sanitarie infermieristiche e della Riabilitazione, oggi continuiamo il nostro viaggio di orientamento universitario con un focus sulle Professioni Sanitarie Tecniche.

Diciamo subito che i corsi di laurea che fanno parte delle Professioni Sanitarie Tecniche (Classe L/SNT/3) sono i seguenti:

  • Tecniche di laboratorio biomedico
  • Tecniche Ortopediche
  • Dietistica
  • Tecniche audiometriche
  • Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia
  • Igiene dentale
  • Tecniche di Neurofisiopatologia
  • Tecniche audioprotesiche
  • Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare

Cosa si studia? Quali sono le prospettive occupazionali per i laureati?

Vediamolo insieme.

Professioni Sanitarie Tecniche: cosa si studia

I corsi di laurea delle classe L/SNT/3 sono divisi in due aree principali, a seconda del profilo professionale che formano:

  • area tecnico-diagnostica
  • area tecnico-assistenziale

L’obiettivo è formare laureati in grado di svolgere procedure tecniche necessarie all’esecuzione di metodiche diagnostiche su materiali biologici o sulla persona

Le attività formative di base, comuni a tutti i percorsi, riguardano:

  • Scienze propedeutiche
  • Scienze biomediche
  • Primo soccorso

Tra le attività formative caratterizzanti, invece, accanto a quelle differenziate per ogni corso (Scienze e tecniche audiometriche, Scienze dell’igiene dentale, Scienze della dietistica ecc…) troviamo:

  • Scienze medico-chirurgiche
  • Scienze della prevenzione e dei servizi sanitari
  • Scienze interdisciplinari cliniche
  • Scienze umane e psicopedagogiche
  • Scienze del management sanitario

Tutti i corsi di laurea delle Professioni Sanitarie sono caratterizzati dai tirocini pratici (differenziati per ogni profilo), che rappresentano un fattore fondamentale nel percorso di formazione.

Sbocchi lavorativi

La caratteristica principale delle professioni sanitarie tecniche è l’elevata presenza di tecnologie strumentali (e la loro continua evoluzione).

I profili professionali dell’area tecnico-diagnostica sono:

  • tecnico audiometrista: svolge attività di prevenzione, valutazione e riabilitazione delle patologie del sistema uditivo e vestibolare
  • tecnico di laboratorio biomedico: svolge attività di laboratorio di analisi e ricerca in relazione ad analisi biomediche e biotecnologiche
  • tecnico di radiologia medica, per immagini e radioterapia: svolge indagini/prestazioni radiologiche e interventi che richiedono l’uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti, energie termiche, risonanza magnetica, nonché interventi per la protezionistica fisica o dosimetrica
  • tecnico di neurofisiopatologia: opera nell’ambito delle diagnosi di patologia del sistema nervoso, applicando metodiche diagnostiche specifiche in campo neurologico e neurochirurgico

I profili professionali dell’area tecnico-assistenziale sono:

  • tecnico ortopedico: si occupa di costruzione e/o adattamento, applicazione e fornitura di protesi, ortesi e di ausili sostititutivi, correttivi e di sostegno dell’apparato locomotore
  • tecnico audioprotesista: svolge attività di fornitura, adattamento e controllo dei presidi protesici per la prevenzione e la correzione di deficit uditivi
  • tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare: provvede alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracoroprea e alle tecniche di emodinamica
  • igienista dentale: svolge, su indicazione di odontoiatri e medici chirurghi, compiti legati alla prevenzione delle affezioni orodentali e attività di educazione sanitaria dentale
  • dietista: svolge attività finalizzate alla corretta applicazione della nutrizione e dell’alimentazione

Condizione occupazionale dei laureati delle Professioni Sanitarie tecniche

Dall’ultima indagine condotta da AlmaLaurea risulta che, ad un anno dal conseguimento del titolo triennale:

  • il 61% dei laureati lavora e non è iscritto ad un corso di laurea di secondo livello
  • il 7,4% lavora ed è contemporaneamente iscritto alla cosiddetta specialistica
  • il 15,5% è iscritto alla specialistica e non lavora

La retribuzione mensile media è di 1.425 euro.

Il 92,5% degli intervistati ha affermato di ritenere il titolo conseguito molto efficace ai fini del lavoro svolto; il 25,8% degli occupati ha affermato di essere in cerca di un nuovo lavoro.

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